Media e minori, l’allarme di Antonio Marziale
redazione | Il 16, Dic 2013
Il presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori ammonisce: “Genitori più attenti ai contenuti mediatici, in calo le segnalazioni sulla Tv”
Media e minori, l’allarme di Antonio Marziale
Il presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori ammonisce: “Genitori più attenti ai contenuti mediatici, in calo le segnalazioni sulla Tv”
Sono 3.636 le segnalazioni che l’Osservatorio sui Diritti dei Minori ha ricevuto dal 1 gennaio 2013 ad oggi, 717 in meno dello scorso anno, in relazione a presunte trasgressioni della fascia protetta televisiva.
Il 29% delle segnalazioni riguarda il genere reality show, il 27% i film, il 22% i cartoni animati, il 16% i talk show e il 6% i telegiornali.
La trasmissione maggiormente segnalata da 745 utenti è Geordie Show, reality trasmesso sulla rete MTV in prima serata, per via di scene sessualmente esplicite, del linguaggio marcatamente scurrile e dello stile di vita trasgressivo che promuove.
A generare preoccupazione relativamente ai film sono le scene di violenza e di sesso, il linguaggio scurrile e la maleducazione nei cartoni animati, sempre il linguaggio e la presenza di scene hot nei talk show, che condividono con i telegiornali lo stigma della messa in onda di servizi giudicati violenti.
Per il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio: “Il calo delle segnalazioni è attribuibile al fenomeno dell’abbandono della fruizione televisiva a vantaggio di Internet, anche se il numero rimane comunque degno di attenzione in virtù del fatto che buona parte della genitorialità segnalante non fruisce ancora di competenze sul web e dunque non invia e-mail, mezzo di denuncia preferito insieme ai social network, e che l’Osservatorio non è l’unico destinatario delle segnalazioni”.
“I dati a nostra disposizione – continua il sociologo – dimostrano, però, come l’attenzione dei genitori sulle produzioni mediali sia a 360 gradi, infatti sono giunte 4.274 rimostranze su contenuti web e 264 su contenuti radiofonici, 83 dei quali sul linguaggio utilizzato nella trasmissione La Zanzara di Radio 24”.
Per il presidente dell’Osservatorio, infine: “E’ evidente che i Codici vigenti in tema di rapporto media-minori abbiano fatto il loro tempo. L’evoluzione della fruizione dei contenuti mediatici a tutto spiano non può più essere concepita solo in termini sanzionatori, ma soprattutto educativi, fermo restando che i trasgressori devono comunque continuare a rispondere sulle proprie responsabilità. Dunque – conclude Marziale – è necessario che la scuola si attrezzi a recepire come materie organiche d’insegnamento l’educazione ai media e quella sessuale, giacché è proprio quest’ultimo aspetto a rimanere in cima alle preoccupazioni genitoriali. Bambini più consapevoli non abbisognano di regolamentazioni di sorta”.