Maxi sequestri in tutta Italia da parte della Dia. Sigilli a beni per 20 mln di euro
redazione | Il 03, Dic 2012
La Dia di Torino ha messo a segno una vasta operazione contro la ‘ndrangheta mettendo sotto sequestro beni sparsi in tutta Italia e facenti capo ad una potente cosca attiva soprattutto in Piemonte
Maxi sequestri in tutta Italia da parte della Dia. Sigilli a beni per 20 mln di euro
La Dia di Torino ha messo a segno una vasta operazione contro la ‘ndrangheta mettendo sotto sequestro beni sparsi in tutta Italia e facenti capo ad una potente cosca attiva soprattutto in Piemonte. Complessivamente sono state sequestrate attività per circa 20 milioni di euro in Piemonte, Lombardia, Lazio e Calabria
TORINO – Operazione della Dia di Torino contro la ‘ndrangheta condotta con la collaborazione dei Centri Operativi di Milano, Roma e Reggio Calabria, e che ha portato al sequestro di beni in Piemonte, Lombardia, Lazio e Calabria nei confronti di un’agguerrita cosca da anni operante in Piemonte. Il valore di beni immobili e di società sottoposte a sequestro è di circa 20 milioni di euro.
SEQUESTRI FABBRICATI E TERRENI IN TUTTA ITALIA
Quaranta fabbricati, 23 terreni, tre società e due auto: sono i sequestri effettuati stamattina dalla Dia di Torino, per un valore complessivo di 20 milioni di euro, alle persone arrestate nel 2009 nell’operazione ‘Marcos’, che permise di sgominare la cosca ‘ndranghetista della famiglia Marando, attiva in Piemonte. Gli interventi sono avvenuti nelle province di Torino, Reggio Calabria, Milano, Varese, Como e Roma. Il sequestro e’ stato disposto dal tribunale del capoluogo piemontese.
Le tre societa’ sequestrate su richiesta del procuratore aggiunto Alberto Perduca, coordinatore del pool antiriciclaggio della procura di Torino, sono la Cosma Group, la Piramide Costruzioni e la Green Farm. Quest’ultima, con sede a Rivarossa (Torino), è un’azienda agricola secondo gli inquirenti riconducibile alla famiglia Marando che veniva utilizzata per investire in attività lecite il denaro proveniente dalle operazioni illecite della cosca. Per vicende legate alla Green Farm vi sono stati, all’inizio di novembre, quattro condanne – cinque anni di carcere a Domenico Marando (già condannato per omicidio), tre anni e sei mesi a Rosario Marando, due anni a Luigi Marando e quattro anni a Paolo Aglisani – e sei rinvii a giudizio. Tra coloro che affronteranno il processo c’é anche padre Mario Loi, il sacerdote torinese conosciuto come ‘Padre Rambo’ per la sua passione per arti marziali, intestatario della Green Farm tra il 2001 e il 2005, a cui però non è stato sequestrato alcun bene.