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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 08 MAGGIO 2024

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Manovra: Napolitano firma decreto. Tremonti: ‘Calera’ debito’

Manovra: Napolitano firma decreto. Tremonti: ‘Calera’ debito’

Intervento globale da 48 miliardi. Capo dello Stato: ‘Ora contenuti dl attinenti provvedimento’

Manovra: Napolitano firma decreto. Tremonti: ‘Calera’ debito’

Intervento globale da 48 miliardi. Capo dello Stato: ‘Ora contenuti dl attinenti provvedimento’

 

(ANSA) Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato stamani la manovra che verrà pubblicata stasera in Gazzetta ufficiale. Tra i punti citati dal ministro Tremonti durante la conferenza stampa di presentazione del provvedimento, sul fronte dello sviluppo, la tassazione al 5% per i giovani imprenditori per 5 anni e il credito di imposta per le assunzioni al mezzogiorno; l’Ice sarà integrato nel ministero degli Esteri; per il commercio una norma per rendere flessibile gli orari dei negozi durante il week end. Liberalizzati gli uffici di collocamento. L’Anas sarà riformata. Sulla norma relativa alla rivalutazione parziale delle pensioni, inserita nella manovra “siamo pronti a modifiche”, ha assicurato stamani il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. Linea dura dell’Anci che annuncia l’intenzione di disertare tutti gli incontri politici. E’ saltato invece l’ appuntamento governo-regioni. Un monito arriva dagli industriali sul fronte della crisi: ‘l’Italia ha bisogno di tagliare la spesa pubblica, altrimenti rischia di diventare come la Grecia’, dice  Emma Marcegaglia.

TREMONTI, INTERVENTO GLOBALE E’ DI 48 MILIARDI – L’intervento globale si attesterà su 48 miliardi. Lo ha spiegato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti spiegando che in alcuni anni ci sarà un effetto di trascinamento anche per gli anni successivi: “Sommare è sbagliato – ha detto – L’intervento sarà di 2 miliardi il primo anno, di 6 il secondo, poi di 20 miliardi e quindi di ulteriori 20 miliardi. Questi sono i numeri che diamo in parlamento e in Europa. Ma per chiarire tutto vi daremo la tabellina”. In precedenza il ministro aveva indicato gli importi dei diversi anni, senza considerare l’effetto trascinamento in base al quale l’intervento in un anno ha anche un effetto correttivo l’anno successivo. La Manovra appena varata “ci porta linearmente sul sentiero di arrivo al pareggio di bilancio”. Afferma il ministro dell’Economia  spiegando che “il pareggio è fondamentale perché se sei al pareggio il debito scende strutturalmente”. Per il pareggio di Bilancio un contributo di 17 miliardi – 2 nel 2013 e 15 nel 2014 – dovranno arrivare dalla delega assistenziale, prevista all’interno della delega fiscale. Ha spiegato il ministro dell’Economia che ha illustrato, dal 2011 al 2014, tutte le cifre per arrivare all’obiettivo del pareggio di bilancio.

“Per l’anno in corso, il 2011, c’é un’esigenza di correzione, di manutenzione, di 2 miliardi di euro, e sono certo – ha sottolineato Tremonti – del fatto che l’obiettivo fissato al 3,9 sarà centrato. Nel 2012 c’é un’esigenza di correzione pari a 6 miliardi che si aggiungono a tutto quello che è stato fatto negli anni passati. Per il 2013 il dl prevede una correzione per 18 miliardi ai quali si aggiungono 2 che devono arrivare dalla delega assistenziale. Per il 2014 la correzione é di 25 miliardi dal decreto legge più 15 dalla delega assistenziale”. I risparmi previsti dalla manovra ottenuti dai costi di Camera e Senato saranno destinati ad un “fondo speciale” le cui risorse serviranno a finanziare l’otto per mille in favore del Terzo settore. ”Sono possibili alternative ma solo a saldi invariati. Prosposte in questo senso saranno oggetto di valutazione”. Cosi’ Tremonti sull’ipotesi di modificare la parte della Manovra che riguarda la rivalutazione delle pensioni e la norma che aumenta il bollo sui depositi titoli.

OK NAPOLITANO, ORA CONTENUTI DL ATTINENTI A MANOVRA – Giorgio Napolitano ha emanato il Dl approvato dal consiglio dei ministri il 30 giugno scorso recante ‘Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria’, “essendo stati essenzialmente ricondotti i suoi contenuti – si legge in una nota del Quirinale – alle norme strettamente attinenti alla manovra finanziaria ed a quelle suscettibili di incidere con effetto immediato sulla crescita economica”. Nella nota, il Presidente della Repubblica “rileva altresì che il decreto-legge prevede gran parte della manovra necessaria per raggiungere il pareggio del bilancio entro il 2014; per la restante parte si dovrà procedere con gli ordinari strumenti di bilancio relativi al triennio 2012-2014 e i relativi disegni di legge collegati”. Napolitano auspica che in Parlamento si svolga un confronto realmente aperto, che – partendo dalla condivisione dell’impegno assunto in sede europea per il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2014 – consenta una seria discussione e libere scelte circa la impostazione e le misure idonee al raggiungimento di tale obiettivo e quindi alla riduzione del debito pubblico, insieme al rilancio della crescita economica”. Il Presidente della Repubblica “rileva altresì che il decreto-legge prevede gran parte della manovra necessaria per raggiungere il pareggio del bilancio entro il 2014; per la restante parte si dovrà procedere con gli ordinari strumenti di bilancio relativi al triennio 2012-2014 e i relativi disegni di legge collegati”.

NORMA, NO ADEGUAMENTO 5 VOLTE SOPRA MINIMO – Sullo stop alla rivalutazione delle pensioni c’é ancora spazio di trattativa. Ma l’impatto della misura non è di poco conto: il testo attuale – secondo i calcoli forniti dalla Ragioneria Generale dello Stato nella relazione tecnica – prevede infatti un risparmio per l’erario di tutto rispetto, cioé 2,7 miliardi tra il 2012 e il 2014 (al lordo degli effetti fiscali). Così dettagliato: 600 milioni nel 2012, e 1,090 miliardi sul 2013 e il 2014. Questo intervento – valuta sempre la ragioneria, su un monte pensioni complessivo, stimato per il 2011 in circa 240,5 miliardi (tra pensioni e assegni sociali) colpirebbe circa un pensionato su quattro (poco meno del 20%). Si tratterebbe delle pensioni tra 3 e 5 volte il minimo della pensione Inps che sono il 12,7% del totale e di quelle superiori a 5 volte che rappresentano circa il 7%. Quindi verrebbe colpito il 19,7% dei pensionati. Sempre la ragioneria ricorda che tre volte il trattamento minimo dell’Inps vuol dire un assegno di circa 18.270 euro l’anno; mentre 5 volte il minimo rappresenta un trattamento di 30.440 euro. Il testo inviato al Quirinale prevede che “a titolo di concorso per il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, per il biennio 2012-2013, alla fascia di importo dei trattamenti pensionistici superiore a cinque volte il trattamento minimo di pensione Inps la rivalutazione automatica, (secondo il meccanismo stabilito dall’articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448), non è concessa. Per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra tre e cinque volte il trattamento minimo Inps, l’indice di rivalutazione automatica delle pensioni è applicato, (per il periodo di cui al comma 1, secondo il meccanismo stabilito dall’articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448), nella misura del 45 per cento”. Questo, tradotto in soldi, vuol dire – calcolava l’Inps – che le pensioni più basse, fino a 3 volte il minimo, ovvero fino a un importo (lordo) di 1.428 euro mensili, sarebbero rivalutate al 100%. Mentre le pensioni tra 3 e 5 volte il minimo – nello scaglione tra 1.428 e 2.380 euro mensili – sarebbero rivalutate al 100% nella fascia fino a 1.428 e al 45% nella fascia fino a 2.380. Le pensioni oltre 5 volte il minimo – ovvero superiori a 2.380 euro mensili – saranno rivalutare al 100% nella fascia fino a 1.428 euro, al 45% nella fascia da 1.428 a 2.380 e solo nella quota superiore a 2.380 euro mensili non avranno rivalutazione. I pensionati con redditi pensionistici lordi tra 3 e 5 volte il minimo – spiegava l’Inps – risultano essere 3,2 milioni, quelli con redditi pensionistici oltre 5 volte il minimo risultano essere 1,2 milioni: cioé complessivi 4,4 milioni, su un totale di circa 16 milioni di pensioni erogate.

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