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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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Maltempo, tanti i danni nella Piana di Gioia Tauro Esondando i principali fiumi hanno spazzato via quanto si trovava intorno al loro alveo

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Finita la tempesta, il sole è tornato a splendere sulla Piana del Tauro. E si contano i danni. Oltre alla tragedia del giovane  disperso e popi ritrovato cadavere a Taurianova,  sono gli agricoltori  a contare i maggiori danni. Come sempre le acque  scese da Taurianova e finite nel Vallone Campanaro hanno fatto danni enormi sui terreni, imbibiti e ricoperti di  sabbie e detriti. Inoltre la violenza del  torrente Marro ha provocato  quello che da anni i proprietari avevano temuto e inutilmente denunciato: il crollo dei muri d’argine che ormai da anni la Provincia di Reggio Calabria omettendo qualsiasi  seria forma di intervento preventivo e conservativo  aveva lasciato lambire dalle acque che già avevano in più punti eroso il terreno sul quale poggiavano. Adesso – come mostrano le immagini girate nel contrada Mella, centinaia di metri di muro sono stati abbattuti dalle acque che hanno avulso  ampie porzioni di terreno. I danni sono ingenti e gli agricoltori sono disperati, le olive  pronte per la racoclta  sono finite nel fiume.  Il suolo e da bonificare e le piantaginoni  diventeranno  asfittiche e saranno destinate a sicura morte per soffocamento radicale. E  mentre il fiume – ancora limaccioso – scorre veloce verso la sua confluenza con il Petrace e da qui  verso il mare – la corrente trascina via anni di sacrifici e la speranza di una annata buona che  consentisse si lenire  le difficoltà di un mercato ormai non più remunerativo e i crescenti costi aziendali. Il tutto nell’indiffereza dei politici e della classe burocratica che tante colpe certamente ha se  ad ogni accenno di pioggia il Marro  divine l’incubo di chi ha spese la vita in queste terre. Eppure basterebbe poco a proteggere i terreni, Le stesse opere  che vengono poste per realizzare i frangiflutti: grandi massi di calcestruzza a lonaghe che si incastrano l’una con l’altra e proteggono i terreni. Ma in questa calabria del terzo millennio- inutile farsai illusioni – è chiedere troppo. I soldi vengono trovati solo per fare sempre nuove – e talvolta inutili strade. Ma quella è ingegneria strutturalistica. L’ingneria fluviale è arte sconosciuta.