Malattie del fegato e tossicodipendenze Di questo si parlerà al convegno “Il management del tossicodipendente con epatite B e C” organizzato dall'Asp di Catanzaro
Malattie del fegato e tossicodipendenze. Di
questo si parlerà al convegno “Il management del tossicodipendente con epatite B
e C”, che si svolgerà il 28 febbraio con inizio alla ore 9:00 presso il T-Hotel Lamezia
in Località Garrubbe, Superstrada 280, 88040 Feroleto Antico provincia di Catanzaro.
L’obiettivo principale dell’evento, organizzato dall’Ambulatorio d’infettivologia
ed epatologia del Distretto del Lametino dell’Asp di Catanzaro, è di fornire agli
operatori dei Ser.T. e alla classe medica un aggiornamento sulle strategie di gestione
e management delle epatiti virali e dell’Hiv, anche alla luce dell’immissione in
commercio di nuovi farmaci che aprono nuovi scenari terapeutici. Responsabile scientifico
del convegno, rivolto a medici di gastroenterologia, malattie infettive, medicina
interna, microbiologia e virologia, è Lorenzo Antonio Surace, infettivologo, responsabile
dell’Ambulatorio di infettivologia ed epatologia del Distretto del Lametino.
“Parlando di epatite C e B, – spiega Surace – il tossicodipendente rappresenta la
categoria di pazienti maggiormente interessata, poiché è ben noto che l’uso o l’assunzione
di sostanze stupefacenti per via iniettiva rappresenta un importante fattore di rischio
per il contagio di alcune infezioni da virus B, C e Hiv. Il rischio d’infezione è
da imputare principalmente alla condivisione di aghi e siringhe, come pure di utensili
per la preparazione della droga. Pertanto, la prevalenza di anticorpi contro l’Hbv,
l’Hcv e l’Hiv, nei tossicodipendenti per via endovenosa, è molto più alta che nel
resto della popolazione”.
“Dal momento che chi contrae il virus spesso non presenta sintomi per molti anni,
e spesso tali sintomi sono lievi, – prosegue il medico – è importante che presso
i Ser.T. venga promosso lo screening nei confronti dei soggetti che fanno uso di
sostanze stupefacenti, ed è ancora più importante che l’approccio nei confronti dei
pazienti affetti da malattie epatiche sia di tipo integrato, tra epatologo e medico
dei Ser.T., al fine di individuare delle strategie efficaci che mirino ad ottimizzare
i percorsi diagnostico-terapeutici spesso gravati da molte criticità”.
È per queste ragioni che, all’interno del convegno, è prevista una tavola rotonda,
moderata da Ferruccio Bonino, ordinario di gastroenterologia presso l’Università
di Pisa, che vedrà come protagonisti principali i direttori dei Ser.T. della Regione
Calabria ai quali è affidato il compito, attraverso l’esposizione e l’analisi delle
esperienze personali, di stilare un protocollo diagnostico-terapeutico che possa
essere adottato in maniera uniforme in tutti Ser.T. e che consenta una gestione ottimale
del tossicodipendente affetto da malattie epatiche.