Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Malasanità veterinaria, l’Aidaa invia un dossier al ministro Lorenzin

Malasanità veterinaria, l’Aidaa invia un dossier al ministro Lorenzin

Croce: “Basta leggere queste poche pagine per renderci conto di quanto sia purtroppo diffuso il fenomeno della malasanità veterinaria in Italia”

Malasanità veterinaria, l’Aidaa invia un dossier al ministro Lorenzin

Croce: “Basta leggere queste poche pagine per renderci conto di quanto sia purtroppo diffuso il fenomeno della malasanità veterinaria in Italia”

 

 

Roma – Mille casi di segnalazioni di malasanità veterinaria arrivate
allo sportello del tribunale degli animali di AIDAA da inizio anno ad oggi, ed ogni
volta che si interpellano gli ordini professionali provinciali questi o tacciono
o assolvono l’operato dei veterinari italiani. Da qui la decisione del presidente
di AIDAA Lorenzo Croce di inviare al ministro della salute Beatrice Lorenzin una
lettera (allegato 1) con la quale si denuncia una situazione di “omertà professionale”
da parte degli ordini dei veterinari italiani a fronte delle centinaia di segnalazioni
che provengono da persone che sono vittime di malasanità veterinaria. Allegato alla
lettera Croce insieme alla richiesta di incontro invia al ministro Lorenzin ed ai
funzionari del ministero anche una piccola parte del dossier (di cui si allega copia)
con i casi piu eclatanti riferiti ai primi mesi del 2013 fino ad agosto di quest’anno.
Da segnalare che la maggior parte delle segnalazioni arriva dalle regioni del centro
nord Italia. “Basta leggere queste poche pagine per renderci conto di quanto sia
purtroppo diffuso il fenomeno della malasanità veterinaria in Italia – ci dice Lorenzo
Croce presidente di AIDAA – ovviamente noi non mettiamo in discussione la capacità
e l’alta professionalità della maggior parte dei veterinari, ma ci preme denunciare
che a fianco di migliaia di bravi veterinari ve ne sono alcuni che compiono nefandezze
e che queste vengono sistematicamente coperte dai loro colleghi appartenenti ai consigli
degli ordini professionali provinciali”.