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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Magarò: “Quella della beatificazione di don Puglisi è una magnifica notizia”

Magarò: “Quella della beatificazione di don Puglisi è una magnifica notizia”

Il parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia a Palermo il 15 settembre del 1993 verrà beatificato domani

Magarò: “Quella della beatificazione di don Puglisi è una magnifica notizia”

Il parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia a Palermo il 15 settembre del 1993 verrà beatificato domani

 

 

 

REGGIO CALABRIA – “E’ una magnifica notizia la beatificazione di don Pino Puglisi, che si svolgerà domani a conclusione dell’indagine attenta compiuta da monsignor Vincenzo Bertolone (arcivescovo metropolita della Diocesi di Catanzaro – Squillace) nella qualità di postulatore”. E’ quanto afferma il presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta Salvatore Magaro’. “Padre Giuseppe Puglisi – aggiunge – è il primo martire di mafia ad essere ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa cattolica ed il Paese farebbe bene a fermarsi sabato, per qualche momento, e ripercorrere l’itinerario di vita e di impegno sociale del coraggioso parroco di Brancaccio ammazzato dalla mafia a Palermo il 15 settembre del 1993. In questo prete che sapeva da un pezzo a cosa andava incontro, ma rispondeva: ‘Piu’ che uccidermi non possonò, i giovani soprattutto possono individuare una grande figura di riferimento, in questa fase difficile per il Paese. Siamo in presenza di una straordinaria figura di uomo e di cattolico impegnato concretamente in una delle aree più aspre del Mezzogiorno che merita di essere ricordato, studiato e i cui esempi di autentica solidarietà vanno fatti conoscere al grande pubblico affinché non si dimentichi un martire ucciso per mano della mafia a causa del suo impegno evangelico e civile”. “So che sabato – prosegue Magarò – ci sarà in Sicilia una presenza massiccia di cattolici e laici a ricordarlo, tra cui moltissimi calabresi, segno che il contrasto alle mafie e per l’affermazione della legalità non ha confini, perché si è ormai giunti alla piena consapevolezza che le organizzazioni criminali sono un ostacolo allo sviluppo ed alla libertà degli individui. Anch’io sono dello stesso avviso di mons. Bertolone, quando spiega che l’uccisione di Puglisi, che fa seguito all’intervento fortissimo del maggio 1993 di Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi, segna uno spartiacque tra un prima ed un dopo. Se fino a quel momento molte cose non si comprendevano riguardo la vera natura della mafia, dopo, grazie anche alla ricchissima letteratura edita soprattutto in Sicilia sul fenomeno mafioso, in pratica conosciamo tutto o quasi”. “Padre Puglisi – conclude Magarò – ha vissuto 56 anni, ma pienamente. Personalmente, per i tanti significati che contiene, mi piace ricordare la sua frase più efficace e che, in un certo senso, chiama in causa ciascuno di noi in questa battaglia per la legalità e le responsabilità delle classi dirigenti: ‘Se ognuno fa la sua parte, allora avremo fatto molto'”.