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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 12 DICEMBRE 2024

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Magarò a Rosy Bindi: “Serve ‘normalità’ che funzioni bene”

| Il 09, Gen 2014

“La Calabria e i calabresi hanno bisogno che vengano applicate correttamente le leggi esistenti e che siano attuate pienamente le normative nazionali ed europee che ci sono ma che qui non sembra siano vigenti”

Magarò a Rosy Bindi: “Serve ‘normalità’ che funzioni bene”

“La Calabria e i calabresi hanno bisogno che vengano applicate correttamente le leggi esistenti e che siano attuate pienamente le normative nazionali ed europee che ci sono ma che qui non sembra siano vigenti”

 

 

REGGIO CALABRIA – “La Calabria e i calabresi hanno bisogno che vengano applicate correttamente le leggi esistenti e che siano attuate pienamente le normative nazionali ed europee che ci sono ma che qui non sembra siano vigenti. C’è bisogno, estremo bisogno, insomma, più che di una ‘legge speciale’, di una ‘normalità’ che funzioni bene. Cioè di efficienza, di trasparenza, di rispetto dei tempi. Questo chiedono i calabresi e le imprese e le amministrazioni locali della nostra regione”. E’ quanto dichiara Salvatore Magarò, presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, a proposito delle dichiarazioni dell’onorevole Rosy Bindi che ha auspicato una legge speciale per la Calabria. “La proposta della Bindi – aggiunge Magarò – è apprezzabile nelle intenzioni, ma non possiamo dimenticare che la storia di questa regione, da più di un secolo, è costellata di leggi speciali che però non hanno mutato le sorti della Calabria, che ultima era ed ultima è rimasta, come confermano tutti gli indicatori socio-economici. La prima legge speciale, se non ricordo male, risale al lontano 1906, poi ci sono state la legge speciale per la Calabria, la numero 1177 del 28 novembre 1955, quella del ’65 e così via. Io ritengo che alla Calabria serva certamente l’attenzione del Governo, ma se le leggi speciali sono quelle che finora i vari Governi hanno adottato per la Calabria penso che non servano a nulla. Al contrario dobbiamo essere noi calabresi a fare la nostra parte, pretendendo attenzione e solidarietà, rispetto dei diritti e puntuale e tempestiva attuazione delle leggi nazionali e comunitarie”. “Se la Calabria è trattata da regione di serie B – conclude – i calabresi non sono italiani di serie B”.