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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Mafie, in venticinquemila alla marcia di “Libera” Don Ciotti: "Oggi siamo tutti sbirri". Ieri le scritte contro il prete simbolo della lotta a Cosa Nostra sulle mura del vescovado che lo ospita

Mafie, in venticinquemila alla marcia di “Libera” Don Ciotti: "Oggi siamo tutti sbirri". Ieri le scritte contro il prete simbolo della lotta a Cosa Nostra sulle mura del vescovado che lo ospita
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In 25mila a Locri e mezzo milione in tutta Italia. Sono i numeri della marcia organizzata da ‘Libera’ per la Giornata della memoria e del ricordo delle vittime della mafia. “Oggi a Locri siamo tutti sbirri. Ricorderemo tanti nomi di esponenti delle forze dell’ordine che hanno perso la vita e nessuno li può etichettare e insultare”. A detto in apertura della manifestazione don Luigi Ciotti dopo le scritte offensive comparse ieri a Locri.

A LOCRI – In testa al corteo i familiari delle vittime che reggono due striscioni di Libera con lo slogan della Giornata di quest’anno: “Luoghi di speranza, testimoni di bellezza”. Dietro di loro una grande bandiera della pace portata da ragazzi migranti minorenni giunti in Calabria a bordo di barconi nei mesi scorsi. A seguire i gonfaloni, le autorità e migliaia di persone giunte da tutta Italia.“Orgogliosa di avere sposato uno sbirro”. É la scritta che la vedova del brigadiere Antonino Marino, ucciso a Bovalino il 9 luglio del 1990, ha scritto sulla propria camicia bianca con la quale sta marciando a Locri nel corteo di Libera. “Quando ho visto le scritte di ieri – ha detto – mi sono arrabbiata, mi si è rivoltato lo stomaco. Da qui l’impulso di fare questa maglietta. Sono moglie e mamma di un carabiniere e oggi mi sento la mamma di tutti i carabinieri d’Italia. Gli sbirri sono persone perbene. Rispetto!“.

“La prima mafia – ha detto Ciotti – si annida nell’indifferenza, nella superficialità, nel quieto vivere, nel puntare il dito senza far nulla e girarsi dall’altra parte. L’omertà uccide, la verità è la speranza”. “Coraggio e umiltà – ha aggiunto – non richiedono ‘eroismi’ ma generosità e responsabilità. Consapevolezza e responsabilità sono inseparabili. Se oggi i diritti sono così deboli non è solo a causa di chi li attacca, ma anche di chi li difende troppo debolmente o peggio si nasconde dietro di essi per giustificare inadempienze e negligenze”. “La legalità – ha detto don Ciotti – non può essere un insieme di principi sacrosanti, ma astratti, ma un ponte tra la responsabilità e la coscienza di essere persona sociale ed il ruolo attivo e positivo che giochiamo nella nostra comunità. Sull’assenza di progetti e proposte concrete e credibili rischiamo di rassegnarci alle mafie come un male inevitabile”.

Boldrini, orgogliosa che la giornata della memoria delle vittime della mafia sia legge – “Sono orgogliosa che oggi, 21 marzo, per la prima volta si celebri per legge la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. Lo afferma la Presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini. “Dopo tanti anni di mobilitazione dei cittadini contro la criminalità organizzata, dal Parlamento italiano è finalmente arrivato – con il voto unanime espresso dalla Camera 20 giorni fa – il riconoscimento ufficiale che questa partecipazione meritava. Voglio esprimere la mia affettuosa solidarietà a don Luigi Ciotti: le ignobili minacce che ha ricevuto, poche ore dopo l’importante visita a Locri del Presidente della Repubblica, dicono che non c’è nessun rischio di ritualità nelle migliaia di iniziative che oggi, grazie a Libera e tante altre associazioni, si svolgono in tutto il Paese”, sottolinea.

Grasso, le scritte di ieri hanno prodotto l’effetto contrario – Le scritte di ieri a Locri “se volevano ottenere un effetto hanno ottenuto quello contrario, cioè di una piena solidarietà da parte di tutta Italia a Libera, a don Ciotti e a questo movimento che è un movimento per la legalità e per l’affermazione della cultura della legalità che non è solo rispetto delle leggi ma la possibilità di andare avanti con principi di solidarietà, e per dare un futuro migliore sopratutto ai nostri giovani”. Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, oggi a Locri.

SOTTOSEGRETARIO BIANCHI: CELEBRIAMO IL RICORDO DELLE VITTIME E IL CORAGGIO
DEI CITTADINI ONESTI. RISPOTA DEGLI ITALIANI A CHI NON CREDE NELLA LEGALITA’

“Oggi a Locri, come tutti i giorni, siamo dalla parte della
legalità e delle forze dell’ordine e non arretriamo nemmeno di un centimetro. Come
ha detto lo stesso Don Ciotti siamo tutti sbirri. Con la Giornata della Memoria in
tutta Italia non solo celebriamo il ricordo delle vittime della Mafia ma anche il
coraggio di tutti quei cittadini onesti che ogni giorno combattono contro la criminalità
organizzata”. A dirlo è Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo e deputato calabrese
di Alternativa Popolare.

“La giornata di oggi – aggiunge – è particolarmente importante perché arriva dopo
la significativa presenza del Presidente Mattarella a Locri e le scritte ingiuriose
di ieri. È la risposta corale degli italiani a chi non crede nella legalità e nello
Stato”.

E conclude: “Inoltre, la Giornata della Memoria di oggi è speciale anche per un altro
motivo: per la prima volta è un evento ufficiale riconosciuto per legge da questo
Parlamento. Lo Stato è in prima linea contro la criminalità organizzata con una serie
di norme approvate volte a facilitare l’azione di contrasto. Negli ultimi tempi sono
stati raggiunti risultati importanti che ci danno coraggio nell’andare avanti”.

COLDIRETTI CALABRIA

Una delegazione della Coldiretti guidata da Pietro Molinaro, ha partecipato a Locri(RC) alla Giornata Nazionale dell’impegno e della memoria contro le mafie organizzata da Libera. “Impegno, partecipazione, responsabilità, testimonianza quotidiana – ha dichiarato Molinaro – devono sempre essere il carattere distintivo del nostro agire questo in modo indelebile dobbiamo attualizzare nei nostri campi di azione e Coldiretti c’è con tutta la sua forza e storia fatta da uomini e donne impegnati nella difesa di distintività produttive, culturali e paesaggistiche; per il lavoro vero, nella lotta contro il caporalato e la catena di sfruttamento che lo alimenta. La bella aria che abbiamo oggi respirato a Locri – aggiunge – sicuramente ha messo sotto stress le mafie ma adesso con questa carica occorrono soluzioni efficaci senza alcun tentennamento. Esprimiamo fiducia piena alla Magistratura e a tutte le forze dell’ordine cardini della democrazia. Dare risposte, non solo a parole, ma con progetti, gesti e per realizzare il bisogno di umanizzazione che oggi è salito alto e prepotente. Liberarci da un peso opprimente darà fiducia e speranza a tutti i cittadini. Noi anche attraverso la Fondazione sulle Agromafie e la criminalità in Agricoltura che nell’ultimo rapporto ha posto in risalto gli affari della criminalità nel settore Agroalimentare, continueremo ad alzare il livello di attenzione”.

DEPUTATO RICCARDO NUTI

«Oggi, 21 marzo, è ufficialmente la Giornata nazionale in ricordo delle vittime delle mafie. Non c’è futuro senza memoria, ed è giusto ricordare. Ma ora la politica faccia in modo che non si trasformi tutto in una giornata dell’ipocrisia». Questo il monito lanciato dal deputato Riccardo Nuti, secondo cui «la giornata di oggi somiglia, nel mondo della politica e non solo, più ad una giornata della passerella di chi poteva agire contro la mafia e invece si è fatto fermare dalle paludi della convenienza politica e degli affari». «Le sfilate di politici e presunti paladini dell’antimafia – continua Nuti – non servirà a nulla se non ad essere smentiti poco dopo dai voti, dalle leggi truffa e dall’immobilismo».
«Ecco perché è essenziale – sottolinea ancora il deputato – che la politica faccia la sua fondamentale parte approvando in Parlamento e nelle varie assemblee regionali e finanche comunali, tutte quelle leggi o atti di cui il nostro ordinamento necessita per sconfiggere sul campo e non solo a parole le mafie». Questa la ragione per cui «bisogna immediatamente approvare una nuova legge in materia di infiltrazioni mafiose negli enti locali, per sradicare dalle istituzioni locali il ricorrente spettro di collusioni e condizionamenti, dato che oggi capita di ritrovare in funzione sindaci che qualche anno prima hanno favorito l’infiltrazione mafiosa; modificare la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso, uno strumento che poteva costituire un vero freno ai brogli, la cui portata è stata invece drasticamente ridotta dalla maggioranza dei partiti, Pd in primis; riformare le norme sui beni confiscati cambiando totalmente il progetto di legge giunto al Senato: serve invece una gestione trasparente, eliminando i monopoli attualmente esistenti e il ripetersi delle tremende storture emerse nei tribunali; riformare il settore del gioco d’azzardo con lo stop alla sua pubblicità che sta rovinando milioni di famiglie e foraggia la criminalità; approvare il disegno di legge che ho presentato, obbligando Stato e Regioni a costituirsi parte civile nei processi di mafia».
«Ma i politici – conclude Nuti – devono innanzitutto dare esempio concreto. Da vari decenni l’unico esempio che sono riusciti a dare è stato negativo, fatto di collusioni e rapporti criminali. Pensiamo al senatore Antonio Caridi che secondo l’indagine “Mammasantissima” sarebbe a capo di una cupola masso-mafiosa, oppure a Nicola Cosentino che, già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, è stato nuovamente condannato pochi giorni fa per tentata estorsione con aggravante mafiosa. La mafia non ha certo paura delle belle parole dei politici se sa che domani può mettere uno dei suoi uomini a sindaco, a consigliere regionale o in Parlamento. Ci vogliono azioni dure, senza alcun compromesso, per cancellare l’immagine di una politica collusa e al servizio delle mafie».

SINDACO FALCOMATA’

“Siamo qui per la vita, siamo qui perché innamorati della nostra terra e vogliosi di proseguire quel cammino di riscatto e di rinascita che abbiamo intrapreso. Grazie a Luigi Ciotti e al popolo di Libera, grazie a tutti i calabresi onesti che oggi ci hanno consegnato questo messaggio di speranza e di responsabilità”. Lo ha dichiarato il sindaco metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà a margine della grande manifestazione di Locri per la Giornata della Memoria e dell’impegno organizzata da Libera.

“Cogliamo il testimone di questa splendida giornata di festa e di riflessione – ha aggiunto Falcomatà – rilanciando il nostro impegno a servizio del cambiamento, rilanciando l’invito a costruire una comunità educante che non abbia più bisogno di eroi ma che sia da esempio per se stessa. Oggi a Reggio Calabria inauguriamo il primo Urban Center
realizzato all’interno di un bene confiscato alla ‘ndrangheta. Un luogo sottratto al malaffare che si trasformerà in un laboratorio di partecipazione civica a disposizione di associazioni, ordini professionali e cittadini. È un pezzo del nostro impegno concreto a servizio della legalità e della giustizia sociale”.

SIULP

«Oggi anche noi abbiamo marciato contro le mafie, contro la criminalità, contro l’indifferenza. E siamo ancora più determinati a portare avanti i nostri ideali di giustizia anche all’indomani delle scritte offensive contro Don Ciotti, a cui va tutta la nostra solidarietà». Sono le parole del segretario regionale Siulp Giuseppe Lupia e del segretario provinciale Siulp Catanzaro, Carmelo Lufrano, presenti a Locri alla marcia di “Libera” per la Giornata della memoria e del ricordo delle vittime della mafia. «Ancora una volta ieri la criminalità ha mostrato il suo volto imbrattando i muri con scritte ingiuriose, agendo nell’ombra e nell’anonimato come solo la mafia sa fare, perché questa gente non ha il coraggio di mostrarsi come noi, che oggi siamo accanto ai familiari delle vittime e a tutte le altre persone che credono nella legalità e nella giustizia. L’Italia e la Calabria devono liberarsi dal fardello delle famiglie mafiose, dobbiamo imparare a denunciare, a sfidarle, per essere liberi, dare il buon esempio ai nostri figli che solo così potranno vivere in una terra migliore. Come sindacato di Polizia ci sentiamo particolarmente coinvolti, soprattutto dopo le offese di ieri. Ma noi siamo orgogliosi di difendere il nostro paese seppur con pochi mezzi e risorse e onoriamo la nostra divisa. E guardando tutte la gente presente oggi sappiamo di non essere soli».