Ma dov’è andata a finire l’infanzia?
Mirella Maria Michienzi | Il 21, Ott 2011
La nostra scrittrice si occupa oggi delle trasmissioni televisive che hanno come protagonisti i bambini e rivolge le proprie riflessioni ad Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori
Di MIRELLA MARIA MICHIENZI
Ma dov’è andata a finire l’infanzia?
La nostra scrittrice si occupa oggi delle trasmissioni televisive che hanno come protagonisti i bambini e rivolge le proprie riflessioni ad Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori
Gentile direttore,
come avrà ben notato, tutti i miei articoli sono a Lei indirizzati. In modo particolare lo faccio con il presente, affinché se ne faccia latore con il dott. Marziale, presidente dell’Osservatorio dei Minori. (ndr. Marziale è nato a Taurianova, dove ha la sede Approdonews)
Non sono una “patita” della tv, tuttavia ho avuto modo di vedere in prima serata trasmissioni, che si ripetono da diversi anni, in cui cantano i bambini. Mi sono sorti molti interrogativi e, perciò, le ho volute vedere e rivedere più volte.
Le mie perplessità sono le seguenti:
– La voce dei bambini non viene forzata e, quindi, danneggiata per il futuro? A me sembra che sia consigliato dagli esperti di darsi al canto dopo i 15-16 anni.
– Le parole dei testi delle canzoni non rientrano in quello che è il mondo dell’infanzia e spero che i bambini non ne capiscano il vero senso!
E’ veramente desolante vedere bambini che cantano di passioni, di amori, di tradimenti, di cuori spezzati…con movenze e mimiche (certamente non spontanee, ma suggerite) maliziosamente ammiccanti. Questo scimmiottare gli adulti, spesso anche nelle pettinature, nei vestiti e nelle battute, fanno pensare ad un’infanzia rubata!
– Possibile che gli adulti, e i genitori in primis, sacrifichino “sull’altare” dell’utilitarismo l’innocenza dell’infanzia, con spettacoli che dell’infanzia c’è solo l’età anagrafica?
– L’arco dell’infanzia è breve rispetto al resto della vita…tuttavia c’è chi vuole eliminarlo del tutto precedendo i tempi, perciò creando danni e alla salute e allo spirito dei minori. Per questa fretta di fare crescere i nostri figli, obbligandoli anzitempo a comportamenti inadeguati, “grottescamente insinuanti ed erotizzanti”, non ci chiediamo cosa un domani causeremo in persone che sono state defraudate della loro infanzia.
– Il diritto all’infanzia è sacro! Facciamo che i bambini ritornino al loro repertorio musicale, di cui lo Zecchino d’Oro è un araldo; facciamoli tornare a vivere, serenamente e gioiosamente, la loro infanzia. Aiutiamoli ad avere bei ricordi e ad incrementare i loro sogni…sereni. Essi saranno i pilastri del loro futuro.
– Lasciamoli ancora indenni dalle delusioni amorose, dalle passioni travolgenti e da sentimenti ambigui…hanno davanti un lungo periodo di tempo, quando, “a suo tempo o a giusto tempo”, si potranno rendere conto personalmente di essi.
MIRELLA MARIA MICHIENZI
redazione@approdonews.it