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TAURIANOVA (RC), VENERDì 26 APRILE 2024

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L’ultima (avvelenata) “poglia” di torrone per Fabio Scionti come sindaco di Taurianova? La maggioranza scricchiola tra selfie e misure colme di arroganza, mentre la città ha bisogno di un Gasperino il carbonaio più di un Onofrio del Grillo

L’ultima (avvelenata) “poglia” di torrone per Fabio Scionti come sindaco di Taurianova? La maggioranza scricchiola tra selfie e misure colme di arroganza, mentre la città ha bisogno di un Gasperino il carbonaio più di un Onofrio del Grillo
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Che Daniele Prestileo prendesse seriamente le parole della poesia di Franco Arminio, “buttate dalle scale i sindaci addormentati”, nessuno se l’aspettava, così come nessuno si sarebbe mai aspettato che lo stesso poeta di Bisaccia arrivasse a Taurianova per prendere moralmente a schiaffi Fabio Scionti, men che meno, con le parole, “Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, gente che sa fare il pane, che ama gli alberi e riconosce il vento”, anche se prima , citando Arminio, l’avevo proposto io in un pezzo del 9 ottobre scorso (https://www.approdonews.it/giornale/fabio-scionti-storia-amministrativa-di-disordinata-follia/). Abbiamo bisogno di “contadini” non di “marchesi”!
Il problema è serio e non si tratta di essere degli “scoraggiatori militanti”, luoghi comuni dove anche i poeti a volte inciampano, perché a questi andrebbero associati i “parassiti militanti”, i “pigliainculo militanti”, i “lacchè militanti”, i “venduti militanti (per una sarda)” e infine, peggio di tutti questi, gli “approfittatori militanti a scopo di lucro”, quelli che sfruttano “funzioni” per avere benefici a seconda del colore si posizionano con “rivoluzionari” del burro che si accompagnano alla pari con i “tragediatori seriali”.
Sarebbe troppo comodo e banale dire, “Fabio Scionti, te l’avevamo detto”, te l’abbiamo scritto in tutte le salse, anche in confezioni concentrate pronte per l’uso. Bastava cambiare atteggiamento, una stretta di mano in più, qualche sorriso, che ne so, ma è così difficile salutare per strada quando si incontrano le persone, specie le stesse che ti hanno “salvato”? Utilizzando un linguaggio oramai di moda nei Consigli Comunali, “Cazzo, ma ci vuole tanto a essere umili?”. Via uno, due, tre, quattro allora il problema è dei consiglieri comunali che fuggono o di Fabio Scionti che resta? Quando il dramma si ripete è come la storia di Karl Marx, prima la tragedia e poi la farsa. Ora siamo nella farsa e la città non può permetterselo.
I momenti vanno colti, così come gli istanti perché quando lo stesso sindaco in occasione dell’inaugurazione della Tiberio Condello ebbe a dire che chi parla male della città, parla male di se stesso, eppure la memoria è sempre in conflitto con la verità perché all’indomani dell’ennesimo “salvataggio” del suo culo nella poltrona di sindaco, avevamo scritto di un “gruppo ombra” formato da tre (e forse quattro) consiglieri comunali disposti a tendergli la mano, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire perché all’ennesimo “aiuto”, lo stesso ha risposto con i suoi oramai modi e gli atteggiamenti non più sorprendenti dopo quattro anni di Amministrazione, con un simbolico “Me ne fotto”. Tipico dei monarchi o dei “sultani”.
Ricordando un discorso fatto l’altra sera a cena, ha fatto la fine dell’Antigone di Sofocle, oramai solo e con tutti i suoi errori. E chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Ognuno di noi ha un suo carattere, bello o brutto che sia, ma a casa sua e non come sindaco di una città. Ma oggi è accaduto come quel famoso detto, “tanto va la brocca all’acqua che alla fine si rompe” ed è finito pure il tempo di abbaiare alla luna. Oggi con Prestileo, ieri con Morabito e Lazzaro, tralasciando la Versace che già la sua diaspora era nell’aria in fase di ballottaggio. E ora? Bè intanto la memoria non dev’essere trascurata, molte volte è stato fatto. Il 18 luglio di quest’anno giorno dell’insediamento di Daniele Prestileo lo stesso dichiarò, “Non toglierò le castagne dal fuoco a chi, con tanta incoerenza, fa finta di fare opposizione o siede nella maggioranza, pregando che quest’ultima cada”, il riferimento era a Caridi, e oggi lo stesso si trova in mezzo a una tormenta. Un selfie lo seppellirà se dovesse continuare con la sindrome dello specchio (rotto). Ma Prestileo aveva pure dichiarato, “(…) è la consapevolezza che per questa comunità, anche il peggiore dei sindaci è sempre meglio dei commissari prefettizi”. A voi le conclusioni! Vox populi (vox dei?) dicono che era tutto “preconfezionato”, che si sapeva che Prestileo prima o poi avrebbe fatto questa scelta per lasciare la maggioranza e sedere tra i banchi della minoranza (mi auguro di no anche per l’amicizia che ho con lui in quanto mi sarei sentito preso in giro anche io). E sempre in virtù della memoria, sempre Prestileo, “Ciò che per voi era l’Apocalisse, il virus letale da debellare, oggi vi salverà da ricatti, assessorati promessi e vi proteggerà da eventuali sciacallaggi dovuti al numero sempre più risicato di consiglieri pro Scionti”. Siamo certi che Prestileo non sarà l’artefice della caduta di Scionti, in caso contrario, abbiamo sbagliato tutto compresi errori di valutazione. Restiamo dell’idea che questa amministrazione deve durare per tutto il mandato che scadrà a primavera del 2021 e ci auguriamo, anzi lo speriamo vivamente che Prestileo dopo l’azione di rottura non ceda all’eco dei detrattori seriali come dei leoni da tastiera di social perché in fondo, il sipario in questi casi, qualora dovesse arrivare l’epilogo, si abbasserà senza pietà e gli attori saranno dimenticati.
Oggi Scionti si trova a un bivio, dimettersi per orgoglio e amor proprio e sfruttare i venti giorni che la legge gli consente per revocarle e provare se riesce a togliersi le castagne dal fuoco oppure, un atto di coraggio e di responsabilità reciproca con tutto il Consiglio. Chiedere la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario per porre in essere la fiducia e fare la conta di quanti ancora sono disponibili a sostenerlo. Ognuno si prenderà le proprie responsabilità a sostenerlo, mettendoci la faccia davanti ai cittadini di Taurianova, e con la stessa se dovessero deciderlo di mandarlo a casa con la sciagurata conseguenza dell’avvento dei commissari prefettizi fino alla primavera del 2020. E di commissari prefettizi a Taurianova abbiamo l’indigestione…