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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

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Luci ed ombre sulla ripartenza della Pedemontana A riaprire il dibattito una nota congiunta di Arrmando Foci e Aldo Polisena sulla cantierizzazione del lotto Cinquefrondi-San Giorgio Morgeto. Polemiche su funzionalità e sostenibilità del tracciato. Fine dell'incubo per gli espropriati dei terreni?

Luci ed ombre sulla ripartenza della Pedemontana A riaprire il dibattito una nota congiunta di Arrmando Foci e Aldo Polisena sulla cantierizzazione del lotto Cinquefrondi-San Giorgio Morgeto. Polemiche su funzionalità e sostenibilità del tracciato. Fine dell'incubo per gli espropriati dei terreni?
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di Giuseppe Campisi

Cinquefrondi – Soddisfazione ma anche delusione. Sono questi i sentimenti che hanno animato l’uscita congiunta dell’Associazione socio-culturale Laboratorio Società Civile e del Comitato unitario di base che riunisce i paesi di Cittanova, Cinquefrondi e San Giorgio Morgeto – rappresentati rispettivamente da Armando Foci e Aldo Polisena – in merito alla notizia del prossimo avvio dei lavori del lotto della pedemontana che dovrebbe realizzare il collegamento tra S. Giorgio e Cinquefrondi. La storia di una progettazione che affonda le sue radici negli anni ’80 e che alterne vicende avrebbero consegnato alla storia delle eterne incompiute fino alla quasi resurrezione avvenuta con la pubblicazione del bando del 2014 e della successiva gara di appalto che ha consegnato, dopo l’espletamento delle pastoie burocratiche, finalmente l’esecuzione dei lavori alla ditta aggiudicatrice per un totale di 21 milioni di euro. Di per sé una buona notizia anche per i proprietari dei terreni sui quali tale opera dovrà realizzarsi che dovrebbero a breve beneficiare dell’avvio delle procedura espropriative dei suoli interessati dal suo attraversamento. Lavori che dovrebbero anche contribuire, secondo i firmatari la nota «a risollevare l’asfittica economia della Piana di Gioia Tauro ed in particolare dei paesi più vicini al cantiere» dopo anni di sostanziale incertezza. A fare il paio con la soddisfazione per la cantierizzazione dei lavori però sono le considerazioni di natura «tecnico-economica» che gli esponenti non hanno mancato di evidenziare circa gli «aspetti negativi di un progetto che va in direzione opposta alla costruzione di un’opera che tenga conto della sostenibilità e dell’impatto ambientale, al passo con i tempi e funzionale alle nuove esigenze di mobilità che privilegiano ormai l’uso di mezzi alternativi». E’ qui che i cahiers de doleance marcano il passo: nessun collegamento con la trasversale Ionio-Tirreno né con lo svincolo di Cinquefrondi in direzione Rosarno, nessuna previsione di realizzazione sul tracciato di una pista ciclabile e ben 4 svincoli (di cui addirittura 2 nel comune di San Giorgio) hanno fatto storcere il naso ai rappresentanti delle due associazioni che hanno preannunciato di volersi interfacciare, per la discussione di tali problematiche, ma anche per «il totale disinteresse dell’ex Ente Provinciale (e della oramai ex Comunità Montana, ndr) in merito all’annosa questione espropriativa» con i rappresentanti della nuova Città Metropolitana «affinché venga realizzata – concludono Polisena e Foci – anche con varianti in corso d’opera e senza pregiudicare tempi e costi di completamento, una infrastruttura moderna e utile allo sviluppo del territorio, nel rispetto dell’inalienabile diritto ad avere un ambiente sano ed accogliente per le opportunità di sviluppo».