Lotta alla malaria Ricercatori svizzeri isolano un nuovo tipo di anticorpi in grado di bloccare il parassita che provoca l'infezione
Un’importante scoperta nella lotta alla malaria arriva dalla Svizzera ed è stata
pubblicata sull’ultimo numero dell’autorevole rivista Nature Medicine. Un’equipe
dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina (IRB) di Bellinzona, affiliato all’Università
della Svizzera italiana, è riuscito ad isolare un nuovo tipo di anticorpi che bloccano
il parassita della malaria nella fase iniziale dell’infezione, ancor prima che
l’infezione arrivi al fegato, conferendo un’immunità sterilizzante. Questi anticorpi
– si legge in un comunicato – si legano alla superficie degli sporozoiti, i parassiti
che provocano la malaria. Il parassita Plasmodium falciparum, che causa la forma
più grave della malattia, provoca circa 400.000 morti all’anno nel mondo. La zanzara
anofele vettore principale di trasmissione degli sporozoiti, ne inietta un piccolo
numero che raggiunge il fegato e provoca una grave infezione dei globuli rossi. Il
team svizzero ha isolato una serie di anticorpi, da individui che sono risultati
protetti da vaccini sperimentali, che potranno essere sfruttati per produrre un vaccino
di seconda generazione. In buona sostanza, per Giovanni D’Agata, presidente dello
“Sportello dei Diritti”, si tratta di una nuova importante possibilità offerta
dalla scienza per combattere una delle più temibili e difficili da debellare patologie
che continuano a mietere ogni anno vittime nelle zone tropicali e temperate del globo.