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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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Lodi, Carabiniere stava controllando 2 auto

Lodi, Carabiniere stava controllando 2 auto

Ucciso a Lodi, fatali due proiettili al petto. Aveva 48 anni, lascia due figlie

Lodi, Carabiniere stava controllando 2 auto

Ucciso a Lodi, fatali due proiettili al petto. Aveva 48 anni, lascia due figlie

 

 

 

Stava controllando 2 auto sospette proprio nella via dove è stato ucciso. E’ quanto emerge dalle prime informazioni sugli accertamenti degli investigatori che indagano sull’uccisione di ieri a Lodi dell’appuntato Giovanni Sali. Quando è stato aggredito Salvi stava svolgendo, dunque, un controllo di servizio. Una verifica di routine, che farebbe parte dei normali accertamenti di un militare che svolge il compito di carabiniere di quartiere.

Le auto che l’appuntato Sali stava controllando sono state sottoposte a verifica ma risulterebbero non rubate né tantomeno segnalate come ‘sospette’. Sulle vetture sono stati effettuati approfonditi rilievi della Scientifica dell’Arma, ora in corso di sviluppo investigativo. Non sembrerebbe dunque, al momento, che le auto siano direttamente collegate all’aggressione, mentre appare invece verosimile che durante il controllo il carabiniere abbia incontrato un soggetto che lo ha aggredito. Si lavora dunque, nel più stretto riserbo, per ricostruire la dinamica dell’omicidio. Le indagini sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Lodi e sono svolte dai carabinieri di Lodi e da un nutrito gruppo di investigatori e specialisti del Comando provinciale di Milano.

Giovanni era una tale brava persona che non solo era simpatico a tutti, era proprio un amico di tutti”. A dirlo è uno dei tanti cittadini ‘amici’ di Giovanni Sali, il carabiniere di 48 anni ucciso ieri a Lodi da una mano sconosciuta.

“Noi lo vedevamo spesso, perché il suo mestiere era proprio quello di pattugliare i quartieri, soprattutto il centro – dice un signore in compagnia della moglie -. Mia moglie ha un negozio e lo vedeva quasi tutti i giorni, si prendeva il caffé insieme, si raccontava a lui se c’era qualche faccia strana che girava e gli si chiedeva una mano quando c’era qualche furtarello o per avere informazioni su come comportarsi in questioni di microcriminalità”.

Giovanni Sali, infatti, dopo aver svolto altri compiti, era diventato ‘carabiniere di quartiere’. Nei pressi della chiesa della Maddalena, non lontano dal centrale Corso Adda, pieno di negozi, si trova un quartiere vecchio della cittadina ad una decina di chilometri da Milano, un quartiere pieno di vicoli, dove però non si sarebbero verificati, ultimamente, particolari episodi di criminalità. “Proprio lì, dove è stato colpito – dice un passante – avevano incendiato un cassonetto ma è l’unico episodio che ricordiamo di problemi di questo tipo qui”. “Siamo letteralmente scioccati – dicono due anziani venuti a deporre un mazzo di crisantemi bianchi nel punto dove era il corpo del carabiniere – non è solo una questione di commozione, lui era proprio una persona a cui tutti volevamo bene. Era impossibile non volergli bene. Era davvero un amico per tutti”.Un carabiniere è stato ucciso, questo sera, con tre colpi di pistola a Lodi.

L’omicidio è avvenuto nella centralissima via Indipendenza. Fatali due colpi al torace sparati dalla pistola di ordinanza che è sottoposta agli esami balistici del Ris. Dall’arma è partito un terzo colpo che non ha raggiunto Giovanni Sali ma di cui è stato trovato il bossolo. Le indagini proseguono senza escludere alcuna ipotesi tra cui quella di una colluttazione tra Sali e la persona che poi l’ha ucciso. L’autopsia e’ prevista per domani all’Istituto di medicina legale di Pavia.

Gli investigatori stanno acquisendo anche i filmati delle telecamere di sicurezza presenti nella zona da cui si spera di poter avere altri elementi. I carabinieri proseguono intanto ad ascoltare persone che erano in zona nell’ora dell’omicidio e che potrebbero fornire un aiuto alle indagini. Sali era in divisa e stava svolgendo regolare servizio nel centro storico di Lodi. Il militare, separato, era padre di due figlie di 21 e 15 anni. Originario di Castelleone, in provincia di Cremona, Sali in passato ha prestato servizio nella scorta del consigliere regionale Giulio Cavalli, noto per i suoi veementi attacchi alle mafie, soprattutto la ‘ndrangheta del Nord, e per questo sotto tutela per aver ricevuto minacce di morte.

Sali, nel giugno 2008, in occasione della festa per il 194esimo anniversario dell’Arma, era stato premiato perché aveva arrestato due romeni che avevano smantellato uno sportello bancomat nella città lombarda per clonare carte di credito.