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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Lo zucchero dà dipendenza come la cocaina Per uno studio americano gli effetti dei dolci sono più simili di quelli della droga di quanto non si pensasse

Lo zucchero dà dipendenza come la cocaina Per uno studio americano gli effetti dei dolci sono più simili di quelli della droga di quanto non si pensasse
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Chi pensava che tra zucchero e cocaina non ci fosse alcuna affinità si sbagliava
di grosso. Per una ricerca elaborata da un equipe dell’università del Kansas Saint
Luke Mid America Heart Institute e pubblicata sulla rivista scientifica British Journal
of Sports Medicine, hanno in realtà un paio di cose in comune: danno dipendenza
e causano crisi d’astinenza. Gli scienziati, hanno, infatti, scoperto che gli zuccheri
attivano determinate reazioni a livello cerebrale, paragonabili a quelle del consumo
di cocaina. Ciò significa che non solo il desiderio di consumare dolci può essere
irresistibile, ma anche che i problemi legati allo «smettere» possono diventare
enormi. Tra le condizioni di salute più comuni causate da tale dipendenza vi sono
anche l’ansia, la depressione e la sindrome da deficit di attenzione e iperattività
(ADHD). «Consumare prodotti che contengono zucchero ha un effetto molto simile a
quello della cocaina: entrambi alterano l’umore, possibilmente attraverso la sua
abilità di indurre piacere», spiega il dottor James DiNicolantonio, a capo della
ricerca. L’assunzione di zuccheri causa infatti il rilascio di dopamine e altre
sostanze «positive» nel cervello, un fenomeno ormonale strettamente collegato alla
dipendenza dalle sostanze oppioidi. «Nei periodi di scarsità di cibo, l’aumento
del consumo di alimenti che possiedono un alto apporto di zuccheri avrebbe aumentato
le probabilità di sopravvivenza. Oggi come oggi, invece, gli zuccheri sono confinati
ad una categoria di sostanze simili a quelle chimiche». I ricercatori hanno osservato
anche che gli esseri umani devono ancora adattarsi a questa condizione di piacere
ed appagamento che proviene dagli zuccheri raffinati, e che a causa di un accesso
tanto facile agli alimenti che li contengono, le pause nel consumo di cibo sono sempre
più brevi. «Il piacere che arriva dagli zuccheri non è naturale e supera quello
dell’abuso di droghe, scavalcando i meccanismi di autocontrollo e predisponendoci
alla dipendenza», ha continuato il dottore. L’esperimento è stato condotto sui
ratti, ma i ricercatori sono convinti che i risultati sarebbero gli stessi se il
campione di ricerca fosse umano. Un motivo in più, per Giovanni D’Agata, presidente
dello “Sportello dei Diritti”, per stare sempre più attenti a seguire una
dieta equilibrata come quella mediterranea e per educare i più piccoli ad un’alimentazione
sana e senza un eccesso di zuccheri così come purtroppo, al contrario, accade sempre
più di frequente nelle nostre case.