Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Lo Bianco annuncia la sua adesione al Family Day Il politico vibonese sarà a Roma il prossimo 30 gennaio. E attacca chi gonfia i numeri della piazza #svegliatitalia

Lo Bianco annuncia la sua adesione al Family Day Il politico vibonese sarà a Roma il prossimo 30 gennaio. E attacca chi gonfia i numeri della piazza #svegliatitalia
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

«A noi, lo #svegliatitalia non è piaciuto».

Esordisce con questa secca affermazione il coordinatore di Fratelli d’Italia Vibo Valentia, Anthony Lo Bianco, che in una nota sottolinea tutto il suo disappunto per l’hashtag nato a sostegno del ddl Cirinnà, legge che dovrebbe regolamentare in Italia le unioni civili e la “stepchild adoption”.

«Vorrei esprimere – scrive Lo Bianco – soltanto due parole riguardanti la manifestazione dei gruppi omosessuali dove Arcigay ha dichiarato alla stampa che vi hanno preso parte più di 1 milione di persone. Sarebbe stato dunque un successo eclatante, un accenno della determinazione e del desiderio di cambiamento del popolo italiano, pronto ad attribuire figli alle coppie dello stesso sesso felicemente sposate. Nonostante giornali e tv abbiano fatto da pubblicità al tutto, i dati reali restituiscono un quadro diverso e ci aiutano ad arrivare a ben altro punto d’arrivo».

«Sicuramente – continua il politico vibonese – diranno che quanti mettono in dubbio i numeri dell’Arcigay sono omofobi e razzisti. Ma sappiamo bene che l’insulto è l’unica arma disponibile quando
non si hanno argomenti. Quindi, secondo i calcoli più affidabili, a manifestare per le unioni civili non erano nemmeno in 100mila».

«In breve – si legge nella nota – potranno muovere le cose e sollevare anche ciò che sembra inerte e morto, ma la matematica non è un’opinione. Inoltre , è giusto ricordare l’insuccesso che fino ad ora hanno avuto i registri per le coppie di fatto istituiti da vari comuni italiani. Ed è ben noto che “i bambini che vivono con coppie gay” che sono figli solo di uno dei due conviventi nel nostro Paese sono solo 529 (dati Istat).
Chi sostiene il contrario, gonfiando i numeri, lo fa evidentemente per scopi politici e ideologici».

«Ripeto – incalza Lo Bianco – l’utero in affitto è un vero problema, in quanto diventerebbe una pratica discriminatoria e basata principalmente sul denaro. Vorrei ricordare che già da ora, esistono cataloghi virtuali, moduli on-line con relative testimonianze per sollecitare le corde emotive di una coppia (maschi, femmine, etero o omosessuali che siano, in alcuni casi anche single). Infine troviamo un catalogo dove i prezzi variano da 10-15 euro mila a 40 mila e oltre; più è povero lo Stato, più il
costo del contratto scende e con esso anche le garanzie igienico-sanitarie».

«Vorrei quindi annunciare – conclude – l’adesione al Family Day del 30 gennaio a Roma, dove saremo al fianco delle famiglie per dire un secco no alla legalizzazione dell’utero in affitto attraverso la stepchild adoption e per assicurare la centralità della famiglia basata sul matrimonio. Diciamo irremovibilmente quindi no al ddl Cirinnà».