Licenziamento per i lavoratori di “Calabria IT”: insorge l’Udc
redazione | Il 02, Giu 2014
Il consigliere regionale Gallo: «Violata la legge: non si può rimanere a guardare»
Licenziamento per i lavoratori di “Calabria IT”: insorge l’Udc
Il consigliere regionale Gallo: «Violata la legge: non si può rimanere a guardare»
Il consigliere regionale Gianluca Gallo torna a prendere posizione contro lo smantellamento della società che si occupa della promozione dell’occupazione e della creazione e sviluppo delle imprese. A far suonare l’allarme, le 132 lettere di licenziamento inviate ai dipendenti, in contrasto, ricorda Gallo, «col percorso individuato in sede legislativa dal Consiglio regionale, che in fase di riforma degli enti subregionali aveva fissato con legge approvata all’unanimità un chiaro indirizzo: procedere alla definizione di un piano industriale di salvaguardia dei livelli occupazionali. Ovvero l’esatto contrario di quanto sta invece accadendo».
Ricorda l’esponente dell’Udc: «Vane sono state le richieste e gli inviti, ripetutamente formulati negli ultimi mesi, ad intraprendere un cammino istituzionale che consentisse di rispettare un indirizzo politico e normativo inequivocabile: che vi fossero delle difficoltà operative e gestionali, anche serie, era cosa nota, ma per legge erano state indicate le strade da percorrere, e tutte andava in direzione contraria alla dissoluzione». Sottolinea Gallo: «E’ evidente il fallimento del management di Fincalabra, che ha concluso il suo mandato in maniera ingloriosa e con risultati talmente negativi da non aver bisogno di ulteriori commenti. Un comportamento inaccettabile, rispetto al quale sollecitiamo l’intervento riparatorio, immediato ed urgente della giunta regionale, per giungere al ritiro delle lettere di licenziamento». In caso contrario, ammonisce Gallo, sarà battaglia. In ogni sede: «Non resteremo a guardare. Siamo pronti a sostenere le ragioni di “Calabria I&T” e dei suoi lavoratori in ogni sede e con tutti gli strumenti disponibili e, se necessario, anche davanti all’autorità giudiziaria. Va garantito il rispetto dello Stato di diritto per impedire un’ondata di licenziamenti e la messa in liquidazione della società per sottrarre alla ghigliottina della disoccupazione decine di lavoratori e le loro famiglie, anche a tutela di un prezioso patrimonio di conoscenze e competenze».