Legge stabilità: Bersani, stop sulla scuola, ‘così la legge è invotabile’
redazione | Il 22, Ott 2012
Pressing dei partiti su Monti. Programmati gli incontri del premier con i leader di maggioranza
Legge stabilità: Bersani, stop sulla scuola, ‘così la legge è invotabile’
Pressing dei partiti su Monti. Programmati gli incontri del premier con i leader di maggioranza
Altolà dei partiti alla legge di stabilità. La serie di faccia a faccia con i leader politici che il premier Mario Monti ha programmato per l’inizio della settimana si preannuncia un percorso ad ostacoli, anche se lo stop più forte e’ arrivato dal segretario del Pd, Pierluigi Bersani, con cui un incontro non è ancora stato ufficialmente fissato.
“Voglio dirlo con chiarezza: noi non saremo in grado di votare così come sono le norme sulla scuola, sono norme al di fuori di ogni contesto di riflessione sull’organizzazione scolastica e finirebbero per dare un colpo ulteriore alla qualità dell’offerta formativa”, afferma Pier Luigi Bersani, a proposito delle disposizioni contenute nella legge di stabilità.
“In questi giorni – spiega il segretario Pd – continueremo con i dipartimenti del Pd e con i gruppi parlamentari nell’approfondimento della legge di stabilità e discuteremo con altri gruppi di maggioranza cercando il massimo di convergenza”. Nel rispetto dei saldi, “chiediamo al Governo di rendersi disponibile a modifiche significative. Noi metteremo attenzione alla questione fiscale cercando una soluzione più equa e più adatta ad incoraggiare la domanda interna”. Il Pd, aggiunge Bersani, “metterà attenzione al tema ancora aperto degli esodati”. Ma le norme sulla scuola, per il segretario Pd, “così come sono non saremo in grado di votarle”. “Voglio credere – conclude il leader dei democratici in un comunicato – che ciò sarà ben compreso dal Governo. Diversamente saremmo di fronte ad un problema davvero serio”.
Nella composizione della legge di stabilità “i redditi più bassi risultano in assoluto i più penalizzati”: “converrà rimodulare la distribuzione” tra la riduzione dell’Irpef e l’aumento dell’Iva. Lo afferma il relatore della Legge di Stabilità, Pier Paolo Baretta (Pd) che chiede un “serio confronto tra la maggioranza ed il governo”.
“E’ bastato l’arrivo del nuovo governo per fa vedere che noi è vero che non abbiamo abbassato le tasse, ma non le abbiamo aumentate. Se ci saranno passi indietro sulla detrazioni verrà violato un patto tra Stato e cittadini. Un tradimento che noi impediremo così come ci opporremo all’aumento dell’Iva”. Lo afferma il segretario del Pdl Angelino Alfano.
“Bisogna smettere di annunciare aumenti possibili dell’Iva” perché questi annunci “hanno un ulteriore effetto moltiplicatore dei prezzi”, avverte il leader della Cgil Susanna Camusso.
Centinaia di professori hanno organizzato oggi a Roma un flash mob di protesta davanti al ministero dell’Istruzione contro l’aumento a 24 ore dell’orario previsto dalla legge di stabilita’. Senza simboli politici o di sindacati i docenti si sono radunati sulla scalinata del ministero con cartelli che spiegano come le ore di lezione sono solo una parte del lavoro svolto. Non sono mancate le ”carote di protesta” a ricordare la manifestazione della scorsa settimana degli studenti. La protesta, al grido di ”scuola pubblica, scuola pubblica”, e’ continuata per circa mezz’ora. “Una protesta contro chi vuole distruggere la scuola pubblica – hanno spiegato gli organizzatori del flash mob – che abbiamo convocato con un semplice giro di sms. Una protesta nata dalla base, perché non ci sentiamo rappresentati dai sindacati”.