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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Legalità, successo a Lamezia per le iniziative di Ammazzateci tutti in ricordo di Borsellino

nofotoMolto partecipato il talk show serale denominato “Paolo Borsellino, 22 anni dopo” condotto dal giornalista e presidente nazionale di “Ammazzateci tutti” Aldo Pecora

Legalità, successo a Lamezia per le iniziative di Ammazzateci tutti in ricordo di Borsellino

Molto partecipato il talk show serale denominato “Paolo Borsellino, 22 anni dopo” condotto dal giornalista e presidente nazionale di “Ammazzateci tutti” Aldo Pecora

 

 

Lamezia Terme – Si è svolta sabato, nella
suggestiva cornice di Piazza di San Domenico a Lamezia Terme (CZ), la
quinta edizione delle celebrazioni calabresi in memoria del magistrato
Paolo Borsellino, organizzate dal Movimento “Ammazzateci tutti” e dalla
Fondazione “Antonino Scopelliti”, proprio a 22 anni dalla strage di via
d’Amelio dove persero la vita, oltre Borsellino, anche Agostino Catalano,
Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
La giornata commemorativa è iniziata nella mattinata presso il Lido “Hang
Loose Beach” di Gizzeria (CZ) con un contest creativo denominato “Immagina
l’antimafia”, animato dai giovani ragazzi di “Ammazzateci tutti” (con in
testa la coordinatrice lametina Raffaella Gigliotti, ndr), con la creazione
di una mostra fotografia e di coreografie di danza inerenti il tema
(presentati successivamente durante la serata, ndr).
Le manifestazioni sono proseguite dunque con l’atteso talk show serale
denominato “Paolo Borsellino, 22 anni dopo” con il tema di questa quinta
edizione “La Calabria che fa rete”, condotto dal giornalista e presidente
nazionale di “Ammazzateci tutti” Aldo Pecora, alla presenza di istituzioni
e numerosi cittadini.
Il dibattito è entrato nel vivo quando, dopo un ricordo delle giornate di
quel luglio del 1992, l’attenzione si è spostata sui temi più squisitamente
territoriali, con l’analisi di termini giornalistici quali “sindaco
antimafia”. A tal proposito la Sen. Lo Moro, presidente della commissione
parlamentare sulle intimidazione agli amministratori pubblici, ha
sottolineato l’atteggiamento “opaco” verso il termine: “anzichè parlare di
definizioni, preferisco essere inflessibile nei comportamenti”.
Il Procuratore Aggiunto presso la DDA di Catanzaro Giovanni Bombardieri ha
voluto invece cogliere l’occasione per raccontare di una questione
particolarmente “sentita” dalla procura dove opera: “Catanzaro ha un
distretto giudiziario che conta sette tribunali che coprono i 2/3 della
Calabria. Esso prevede un organico di soli 7 magistrati, attualmente
addirittura 5, e quindi non sufficienti anche a far fronte alle semplici
udienze. E’ questo – ha chiosato il procuratore – il problema più grave
attualmente”.
E su questo tema è stata pronta e immediata la risposta e la personale
sensibilità sull’argomento dell’On. Rosanna Scopelliti, componente della
Commissione parlamentare antimafia (e figlia del giudice Antonino
Scopelliti, magistrato calabrese assassinato dalla mafia nell’agosto del
1991, ndr): “ho già interessato in seduta la commissione al riguardo. Da
parte mia vi è il massimo sostegno alla causa del buon funzionamento delle
procure antimafia, e sono io la prima ad attendere, insieme ai magistrati
che vi operano, risposte concrete a riguardo. E’ necessario – ha detto la
Scopelliti – che vi sia un provvedimento d’urgenza di fronte alla criticità
della situazione di Catanzaro”.
Sull’argomento lo stesso leader di “Ammazzateci tutti” Aldo Pecora ha
dichiarato “battaglia”: “ci faremo portavoce ad ogni livello di questa
istanza. Perchè se è vero che in Calabria, dal dopo omicidio Fortugno, c’è
stata molta più attenzione da parte dello Stato, è innegabile che vi sia
bisogno di una azione ancora più incisiva se vi è la volontà di
fronteggiare con le dovute forze la ‘ndrangheta”.
Lo stesso Sindaco della Città di Lamezia Terme Gianni Speranza ha voluto
fare un “mea culpa”: “anche i Sindaci e tutti i politici hanno serie
responsabilità e devono rispondere delle loro azioni e delle loro mancanze
a riguardo. Il Governo deve realizzare provvedimenti immediati ad un
problema così importante”.
Sulla meritoria opera nel territorio degli uomini e le donne delle forze
dell’ordine, il primo dirigente della Polizia di Stato, il Commissario di
Lamezia Terme Antonio Borelli, ha chiosato: “le forze dell’ordine devono
intervenire con atti concreti, anche in un territorio come il nostro in cui
la mafia è un problema culturale e dove i mafiosi diventano miti”, e il
giovanissimo Ten. Paolo Sini della Guardia di Finanza: “l’aria sta
cambiando in meglio, la gente dimostra di avere sete di legalità, di
conseguenza il compito delle forze dell’ordine è dare fiducia con il
proprio operato alla società civile”.
Lunghi applausi per una serata in cui si è respirato, per dirla con Paolo
Borsellino “quel fresco profumo di libertà, che si contrappone al puzzo del
compromesso morale”.