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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 19 MAGGIO 2024

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Legalità, procuratore capo di Firenze a Polistena Questo il messaggio rivolto da Giuseppe Creazzo agli studenti dell'Itis "Conte Milano": "Restate per lottare"

Legalità, procuratore capo di Firenze a Polistena Questo il messaggio rivolto da Giuseppe Creazzo agli studenti dell'Itis "Conte Milano": "Restate per lottare"
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di Giuseppe Campisi

Polistena – Un dialogo, breve ma intenso, sotto il segno della legalità quello tenuto dal procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, con i giovani studenti dell’Itis “Conte Milano”. In un clima informale e molto colloquiale il procuratore ha voluto, ancora una volta, spiegare il significato ed il valore del rispetto delle regole lanciando messaggi positivi agli stessi giovani che rappresentano il futuro ma anche, in continuità, al territorio di questa martoriata terra di Calabria in uno scambio di idee generazionale interessante. Il dirigente dell’istituto, prof. Franco Mileto, e gli stessi docenti hanno favorito l’incontro stimolando i ragazzi a porre quesiti al magistrato che non si è sottratto alle curiosità degli studenti. “La ndrangheta – ha chiarito Creazzo in un passaggio del suo intervento – potrà essere sconfitta definitivamente quando la gente comincerà a capire che si tratta di un fattore di oppressione e sottosviluppo” che non lascia quindi margine e spazi al vivere civile e che ingenera condizioni di arretratezza culturale, sociale ed economica. “Vi siete chiesti – ha proseguito rivolgendosi all’attento uditorio – perché nessuno viene ad investire qui? Perché qui ci sono un sacco di problemi che altrove gli imprenditori non hanno. Perché altrove, magari, trovano condizioni più favorevoli per poter fare impresa e sviluppo. Perché, ad esempio, in Grecia nessuno andrebbe mai a chiedere all’imprenditore che intende investire cosa sta facendo” immaginando un tornaconto illegale. Un problema culturale che Creazzo non ha affatto evitato o nascosto spronando i giovani a spendersi e restare per cambiare in meglio le cose e la società: “Anche crescere con l’idea di andarsene non è positivo e non aiuta – ha rimarcato, lasciando chiaramente intendere che così facendo si cede spazio e terreno alla criminalità organizzata intenta a capitalizzare ogni occasione utile -. Occorre restare per lottare. Ecco questa dev’essere la vostra linea d’azione”. Ed alle domande degli studenti sul perché della sua scelta di andare a Firenze ma anche quelle che gli hanno anche evidenziato i tentativi di cambiamento e reazione dei giovani calabresi ha risposto serafico: “E’ vero che sono andato via, ma il mio ragionamento non è un controsenso. Io ho soltanto colto una opportunità per la mia vita professionale, tant’è che la mia famiglia è radicata qui cosa per la quale viaggio spesso, ed io stesso sono legatissimo alle sorti della mia terra. La mia scelta è anche figlia della volontà di contrastare le organizzazioni mafiose che tendono ad infiltrarsi nelle arre più ricche del paese. Per ciò che concerne la volontà di cambiamento non basta dirlo. Poi lo dovete dimostrare con i fatti, comportandovi da veri cittadini, in coerenza, senza compromessi, raccomandazioni e comparati. Rifiutando il concetto
del voto di scambio o di favore per una promessa magari per il rilascio di una concessione edilizia. L’unica coerenza è quella dei fatti – ha chiosato il magistrato – ed io non dubito della vostra voglia di cambiare le cose. Auspico solo comportamenti coerenti in linea col rifiuto della logica di condizionamento della società affinché possiate divenire buoni cittadini consapevoli dei vostri diritti”. In chiusura proprio il preside Mileto, oltre a ringraziare della sua disponibilità il procuratore Creazzo – che in un inciso a margine ha ribadito con forza la necessità di far capire al legislatore l’importanza di mantenere i presidi di legalità sul territorio con particolare riferimento alla Corte d’Appello di Reggio Calabria ed al Tribunale di Palmi – ha sottolineato la particolare valenza dell’incontro dal quale i ragazzi hanno potuto trarre “una mole così ampia di suggerimenti e messaggi su una tematica molto delicata” quale appunto quella del rispetto delle regole, come insegnamento certamente utile e da applicare nel quotidiano.