di Sigfrido Parrello

PALMI (RC) – Per ammissione dello stesso autore Natale Saccà, il libro “Le tante dimore della famiglia Saccà raccontano” pubblicato per i tipi della Città del Sole, rappresenta il completamento di una narrazione iniziata alcuni anni or sono con una serie di scritti (“Fortunato Saccà, un ragazzo del ‘99” nel 2007 e successivamente a cadenza quasi biennale “Caterina Saccà, la zia non conosciuta ma pur tanto amata”, “Palmi, quadretti di vita familiare e frammenti di storia cittadina”, “quanti ricordi in casa Saccà testimoni silenziosi di storie vissute”) che hanno una duplice funzione: da una parte riportare alla memoria anche solo per lo scrittore stesso ricordi di vita familiare vissuta in tanti momenti di difficoltà per i tempi duri e particolari specie durante la seconda guerra mondiale. Dall’altra consentire una lettura diversa di accadimenti cittadini e pianigiani attraverso le storie di una famiglia nota in città soprattutto per essere stato il “maestro” Fortunato Saccà guida ed esempio di tante generazioni di palmesi. Anche in questa ultima pubblicazione lo scrittore snoda la storia della vita della sua famiglia e della comunità palmese utilizzando l’artificio di ricordare le tante abitazioni nelle quali ha vissuto con i suoi ed utilizzando questa occasione – con i continui e ripetuti traslochi – per disegnare una Palmi che purtroppo non c’è più e tutta una serie di personaggi noti a chi a vissuto il periodo ma rintracciabili, con le dovute modifiche, anche ai giorni d’oggi in tutte le piccole comunità.

Le cento pagine del libro si leggono d’un fiato e con attenzione ha commentato Giovanni Barone sindaco di Palmi nel ricevere il testo. “Consentono al lettore di conoscere una Palmi ormai quasi scomparsa ma contemporaneamente di accedere a notizie e sentimenti che dovrebbero essere ben noti e parte integrante della nostra comunità – dice il sindaco Barone -. Non posso non ringraziare il dott. Saccà per aver ricordato mio padre affezionato alunno del di lui genitore fortunato e posso confermare che fino all’ultimo, ormai ottantenne, ricordava il “maestro” Saccà aviatore cento anni or sono ed esempio di vita con le lacrime agli occhi e con una devozione che faceva commuovere”. tra i personaggi le cui storie sono particolarmente valorizzate nella pubblicazione una spicca tra le tante: mamma Erminia, vero perno ed asse portante della famiglia,esempio di devozione e laboriosità,di attaccamento alla famiglia ed ai valori migliori che più la rappresentano. “Ho conosciuto la sig. Erminia come suo medico di famiglia nei suoi ultimi anni di vita:una donna dolce e ricca di spirito in barba all’età e con quel suo caratteristico accento veneziano che incredibilmente non aveva ancora perso dopo tanti anni” – chiosa il sindaco – “una storia che val la pena di conoscere”.