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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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Le Regioni non hanno potenzianto le terapie intensive: in Calabria 16 su 134 posti letto In un anno di pandemia le Regioni italiane hanno attivato solo 922 nuovi posti letto di terapia intensiva. Appena un quarto rispetto ai 3.591 previsti

Le Regioni non hanno potenzianto le terapie intensive: in Calabria 16 su 134 posti letto In un anno di pandemia le Regioni italiane hanno attivato solo 922 nuovi posti letto di terapia intensiva. Appena un quarto rispetto ai 3.591 previsti

Un piano anti Covid applicato male e in modo del tutto imcompleto in tutta Italia, e la Calabria non è esente.
In un anno di pandemia le Regioni italiane hanno attivato solo 922 nuovi posti letto di terapia intensiva. Appena un quarto rispetto ai 3.591 previsti dal governo Conte, che con il decreto legge del 19 maggio 2020 aveva stanziato per il potenziamento dell’assistenza ospedaliera in totale oltre 1,4 miliardi, di cui 711 milioni sono stati richiesti dalle Regioni proprio per incrementare i posti letto disponibili in terapia intensiva. Il Rapporto 2021 sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti mostra che quei soldi sono rimasti nel cassetto e i posti letto in gran parte mai attivati. “A fine aprile l’attuazione dei lavori di potenziamento risulta compiuta solo al 25,7 per cento“, si legge nel rapporto, “con differenze particolarmente pronunciate tra Regioni”. In Valle d’Aosta, Molise e Basilicata il monitoraggio condotto dal ministero della Salute non segnala alcun progresso, mentre solamente la Provincia di Bolzano a fine aprile ha attivato tutti i 40 posti letto previsti. Tra le Regioni migliori ci sono poi Emilia-Romagna e Abruzzo (sopra al 75%), tra le peggiori risultano Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Lombardia, che hanno attivato meno del 10% delle terapie intensive previste.
Il rapporto della Corte dei Conti, basato sui dati del ministero della Salute, mostra come nel complesso manchino all’appello 2.669 posti letto di terapia intensiva previsti dal piano dell’allora commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, e per cui erano stati stanziati i soldi già nel maggio dello scorso anno. Posti che durante la seconda ondata dovevano servire a evitare il collasso dei reparti già sperimentato nella primavera 2020, soprattutto nel nord Italia e in particolare in Lombardia.
La Calabria invece su 134 posti letto di Terapia intensiva programmati, ne sono stati attivati 16, cioè l’11,9%. Peggiore il dato sulla terapia semintensiva: soltanto 11 posti attivati sui 136 previsti (pari all’8,1%).