Le banche hanno abbondonato la città di Reggio Calabria La denuncia della segreteria provinciale del Fabi
Più volte è stato denunciato il costante e progressivo abbandono del territorio di Reggio Calabria da parte degli istituti di credito.I dati sono sotto gli occhi di tutti e oltre alle lavoratrici ed ai lavoratori, che vivono ogni giorno questa progressiva perdita di stabilità, anche la clientela percepisce l’inesorabile abbandono del territorio Reggino da parte di tutte le aziende bancarie. “In questo contesto estremamente preoccupante, viene dato risalto nazionale alla vicenda che riguarda alcuni lavoratori di UNICREDIT di Reggio Calabria, coinvolti in un’indagine penale. La responsabilità penale è personale e chi ha sbagliato è giusto che paghi una volta accertati i fatti, anche e soprattutto a tutela del settore bancario, di tutti i lavoratori e dei clienti. Tuttavia, ci meraviglia come non sia stata data medesima enfasi al progressivo abbandono del nostro territorio da parte di UNICREDIT, che ha recentemente chiuso un’agenzia a Melito di Porto Salvo e sembra intenzionata a chiudere in città l’agenzia di via De Nava e quella di Via degli Arconti.”“Vorremmo che fosse data enfasi al progressivo spostamento dei centri decisionali lontano da Reggio Calabria, alle politiche del terrore nei confronti dei dipendenti con minacce di trasferimento, di demansionamento, alle innumerevoli contestazioni e sanzioni disciplinari, messe in atto scientemente dall’azienda sul territorio reggino proprio per creare quel clima in cui, in nome degli utili a tutti i costi, è possibile far prosperare pratiche commerciali non conformi.”“Queste vessazioni, diffuse in tutte le aziende di credito, espongono i lavoratori bancari ad una continua e costante pressione psicologica, affinchè vengano anche eluse le normative in nome di una famelica redditività ed è solo grazie alla loro onestà intellettuale, alla loro abnegazione, alla loro piena consapevolezza che non si verificano quotidianamente fatti come quelli balzati agli onori della cronaca in questi giorni. In tutte le aziende di credito la quotidianità è fatta di continue pressioni alla vendita, di continue richieste di rendicontazione, di minacce più o meno velate che fanno dei lavoratori bancari delle agenzie (dai cassieri ai direttori) le prime vittime di un sistema imposto dai vertici delle direzioni generali che non tiene mai conto delle specificità culturali/umane e degli interessi delle singole realtà territoriali.”“E’ necessario focalizzare l’attenzione su un aspetto cruciale: siamo in piena fase di rinnovo contrattuale e i banchieri spingono molto per abbassare il livello di tutele dei lavoratori del settore del credito al fine di creare condizioni ulteriormente favorevoli al proliferare di un’operatività non conforme, “ufficialmente” non consentita, ma molto gradita alle proprietà, dimenticandosi volutamente di qualsiasi funzione sociale delle banche, trasformate in mere aziende produttrici di utili. In tal senso, sono emblematiche le dichiarazioni e le iniziative del Segretario Generale della FABI Lando Maria Sileoni, che più volte si è detto pronto a scendere in piazza a fianco delle Associazioni dei Consumatori, per la tutela dei lavoratori bancari, delle famiglie e delle imprese, proprio per garantire la famosa funzione sociale che le banche rivestono. Come Segreteria Provinciale FABI di Reggio Calabria ancora una volta invitiamo tutti, lavoratori bancari, famiglie, imprese, istituzioni a fare quadrato e a remare nella stessa direzione, a difesa e tutela del nostro territorio troppo spesso depredato e depauperato, dichiarandoci disponibili ad intraprendere qualsiasi iniziativa congiunta che tuteli lavoratori bancari e consumatori di Reggio Calabria, tutti dalla stessa parte.”