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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Laziogate, Polverini: ‘Vado avanti’. Fiorito pronto a restituire soldi

Laziogate, Polverini: ‘Vado avanti’. Fiorito pronto a restituire soldi

Governatrice a Bersani: ‘Perché non si è dimesso per Lusi e Penati?’

Laziogate, Polverini: ‘Vado avanti’. Fiorito pronto a restituire soldi

Governatrice a Bersani: ‘Perché non si è dimesso per Lusi e Penati?’

 

 

(ANSA) ROMA – Il cardinale vicario di Roma, Agostino Vallini, condanna gli “scandali ed abusi di denaro pubblico che sono intollerabili”. “Se non c’é una ripresa di senso morale individuale e collettivo in termini di giustizia e di solidarietà sociale – dice al settimanale diocesano Roma Sette -, le leggi non bastano o non sono equilibrate”.

 

 

ROMA – “Sono pronto a restituire i soldi”. E’ quanto fa sapere Franco Fiorito, l’ex capogruppo del Pdl al consiglio regionale del Lazio, attraverso il suo difensore l’avvocato Carlo Taormina. Il penalista ha spiegato che ora verrà effettuata un’analisi delle carte contabili ma che Fiorito, accusato dalla Procura di Roma di peculato, è pronto a restituire circa 400 mila euro. Secondo gli inquirenti, l’ex sindaco di Anagni avrebbe dirottato suI suoi conti in Italia e all’estero circa un milione di euro dei fondi destinati al gruppo consiliare del Popolo della Libertà. L’iniziativa di Fiorito potrebbe essere legata ad un aggravamento della sua posizione nell’inchiesta. In totale sono otto i milioni transitati nei conti correnti del gruppo consiliare negli ultimi due anni. Ed è questa la cifra su cui adesso i pm della Procura di Roma stanno focalizzando la loro attenzione. Gli inquirenti, che oggi hanno avuto contatti con i colleghi di Viterbo che lunedì interrogheranno Fiorito nell’ambito di una inchiesta su fatture false, fanno capire che “tutto quello che ci è stato raccontato da Fiorito andrà valutato con attenzione, ma l’indagato resta lui”.

Il riferimento è ai nomi che Fiorito ha fatto durante il lungo interrogatorio di mercoledì. Fiorito ha fornito “documenti” di 18 persone ma, di fatto, ha lanciato accuse su 8 persone. La posizione degli otto resta al vaglio degli inquirenti ma se le accuse lanciate da Fiorito dovessero risultare false gli inquirenti potrebbero contestargli anche il reato di calunnia. E lunedì l’ex capogruppo del Pdl alla regione Lazio è stato convocato dal pm reatino Massimiliano Siddi per essere interrogato “per reato connesso”, in relazione alla denunce presentate dal suo successore e nemico giurato Francesco Battistoni e da almeno due società viterbesi, secondo le quali le fatture depositate nella sede del gruppo Pdl per il pagamento delle prestazioni fornite sarebbero state gonfiate. La manipolazione delle fatture sarebbe avvenuta durante i vari passaggi da chi le ha emesse a chi le ha ricevute per finire a chi le ha liquidate. Anche oggi è continuato l’esame della documentazione che Fiorito ha fornito agli inquirenti nel suo interrogatorio. Tra gli elementi sotto esame anche le modalità di elargizione dei fondi. “Richiedo e ricevo”: così molti consiglieri Pdl della Regione Lazio “giustificavano” ad esempio le spese ottenendo da Franco Fiorito, allora capogruppo, soldi senza necessità di fattura né motivazioni specifiche sulla destinazione del denaro. In diversi casi, secondo quanto si è appreso, le spese non erano giustificate e c’erano ‘donazioni’ di piccole e grosse somme per i consiglieri che ne facevano richiesta attraverso una sorta di autocertificazione, un costume diffuso tra i membri del gruppo Pdl. Con la dicitura “richiedo e ricevo per attività svolte sul territorio” venivano erogati fondi senza precise motivazioni sulla spesa. Tra i consiglieri che avrebbero beneficiato di questo sistema, ci sarebbero, anche secondo la documentazione fornita da Franco Fiorito ai pm, Francesco Battistoni, anche lui ormai ex capogruppo, e Stefano Galetto. Quest’ultimo avrebbe ricevuto in una sola tranche 17.500 euro. Un fiume di denaro che spesso, era destinato non solo per cene e regali ma anche per spese ‘culturali’. Il consigliere Antonio Cicchetti, ad esempio, comprò in varie tranche migliaia di libri dello storico reatino Andrea Di Nicola ma anche i tredicimila euro spesi da Annalisa D’Aguanno per i cesti pasquali. Altre migliaia di euro sono state spese per spazi acquistati in reti televisive reatine e emittenti radiofoniche. Per una sola ospitata, ad esempio, erano stati spesi 220 euro. Cicchetti avrebbe speso anche 1500 euro in materiale elettorale per la campagna di un candidato a sindaco del reatino. Spazio era destinato anche alla tecnologia come la consigliera Lilli D’Ottavi che avrebbe invece acquistato l’Ipad con i fondi del Gruppo mentre Romolo Del Balzo, che avrebbe chiesto denaro per ricomprare il cellulare smarrito.

REGIONE VARA I TAGLI, POLVERINI VA AVANTI

E CHIEDE SCUSA. UNA GIOVANISSIMA GUIDA GRUPPO. VERTICE PM-GDF

Renata Polverini incassa il via libera del consiglio regionale ai tagli e mette da parte la ventilata ipotesi di dimissioni, almeno per il momento. Nel suo discorso all’Aula, la governatrice del Lazio sembra aver ritrovato quella fiducia crollata all’indomani dello scandalo che ha coinvolto l’ex capogruppo del Pdl, Franco Fiorito, che ieri sera in diretta tv si è detto “vittima di una congiura”. Il partito nomina la giovane Chiara Colosimo nuova capogruppo, mentre il dimissionario Francesco Battistoni replica alle accuse di Fiorito, indagato per peculato: “Giustifichi i bonifici sui suoi conti e poi può anche attaccare gli altri”. Intanto continua a muoversi la Procura di Roma, dove oggi c’é stato l’ennesimo incontro tra magistrati e Guardia di Finanza. Al lavoro anche i pm di Viterbo che lunedì vedranno Fiorito per chiedergli conto di alcune presunte fatture gonfiate. La giornata comincia presto alla Pisana, con notizie e dichiarazioni che si susseguono ininterrottamente in attesa della riunione del Consiglio. Poco dopo l’ora di pranzo arriva l’approvazione all’unanimità sull’abolizione delle tre commissioni speciali e sul dimezzamento (da 16 a 8) di quelle permanenti. Poi la parola passa alla Polverini, visibilmente soddisfatta dell’ “obiettivo centrato”. Le dimissioni della presidente sembrano ormai scongiurate, come dimostrano le parole rivolte ai consiglieri: “Se ve la sentite di andare avanti, io me la sento”. Nel lungo intervento in Aula, la governatrice spiega che “il voto unanime mi ha convinta che vale ancora la pena andare avanti”.

In serata, in tv, sottolinea di aver “avuto il coraggio di chiedere scusa anche se la giunta non è coinvolta, così cone non sono coinvolti neanche i miei collaboratori”. All’Aula Polverini propone una nuova serie di tagli, dall’accorpamento delle Asl, alla soppressione delle comunità montane, passando dall’accorpamento delle società regionali alla modifica dei vitalizi. Nei ‘tagli’ finisce anche il commissario dell’Ipab Sant’Alessio, Donato Robilotta, il cui incarico non sarà rinnovato, come annunciato dalla stessa Polverini in Aula, per la vicenda della casa data in affitto a Fiorito. “Sono soltanto alcune delle cose che possiamo fare – ha detto – se siamo d’accordo possiamo dare un esempio nella consapevolezza di aver fatto un danno, quanto meno di immagine perché alcuni non hanno fatto nulla”. E in chiusura una stoccata al segretario del Pd, Pierluigi Bersani: “Dice che mi devo dimettere ma mi deve spiegare perché non lo ha fatto lui davanti alle vicende Lusi e Penati”. Ma l’opposizione, con il Pd in testa, ha presentato contro di lei una mozione di sfiducia per chiederne le dimissioni. E il leader Pd Bersani dice: “Gli scandali sono sconvolgenti, bisogna trarne le conseguenze”. Intanto, nell’operazione di pulizia all’interno del Pdl, c’é chi – dopo le dimissioni di Battistoni – attende un passo indietro del presidente del consiglio regionale Mario Abbruzzese.

“Dimettermi? Non ne vedo il motivo”, ha detto oggi ai cronisti che lo incalzavano sulla questione. Nel frattempo il partito nomina la giovanissima Colosimo, 26 anni, alla guida del gruppo regionale, mentre il segretario nazionale, Angelino Alfano, si dice sicuro che quella del Lazio sia una “vicenda isolata”. “Il nostro compito – afferma – è cacciare chi si fa i fatti propri usando a fini privati il denaro pubblico. Va mandato a quel paese chi ha sbagliato”. E in serata Fiorito replica: “Alfano non può cacciarmi, nel Pdl c’é chi ha pendenze più grandi delle mie”. Intanto oggi si è svolto a piazzale Clodio un incontro tra i magistrati titolari dell’inchiesta ed i vertici del nucleo di polizia valutaria della guardia di Finanza. Le verifiche degli inquirenti – che indagano esclusivamente sui fondi destinati al gruppo del Pdl – puntano a chiarire in che modo siano stati utilizzati gli otto milioni di euro transitati nelle casse del gruppo. A muoversi sono anche i colleghi di Viterbo che lunedì prossimo interrogheranno Fiorito su alcune denunce, in parte presentate dal suo successore e nemico giurato Battistoni ed in parte da alcune società, le cui fatture sarebbero state gonfiate.