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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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Lavoro e finta abolizione delle Province La pseudoriforma “Delrio” mette in ginocchio i “Centri per l’impiego”

Lavoro e finta abolizione delle Province La pseudoriforma “Delrio” mette in ginocchio i “Centri per l’impiego”
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L’ennesima prova che la riforma “Delrio” rappresentasse una sciagura per il
Sistema Paese e per gli assetti dell’organizzazione dello Stato era circostanza
nota già nel momento in cui veniva votata in parlamento, ma che si arrivasse a tanto
forse era inimmaginabile. Perché al di là delle denunce che lo “Sportello
dei Diritti [1]”, ha già pubblicamente rivelato nei mesi scorsi, adesso ne arriva
un’altra che riguarda degli uffici che costituiscono da sempre un punto di riferimento
per il mercato del lavoro nazionale: i centri per l’impiego, una volta noti come
uffici di collocamento, che pur non rimanendo formalmente nell’ambito delle funzioni
delle morenti province in attesa di passare sotto la gestione della nascente ANPAL,
Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, in questa lunghissima fase
di transizione (non si sa, infatti, quando verrà a pieno compimento il nuovo ente),
rischiano la più completa paralisi perché da Stato e Regioni non giungono le risorse
necessarie per consentirne la gestione né tutte le amministrazioni regionali si
sono attivate per trovare soluzioni, anche temporanee, al problema.Solo per fare
un esempio tra Provincia di Lecce e Regione Puglia è partito un braccio di ferro
affinché la seconda stanziasse alla prima la quota di finanziamento previsto dalla
legge e che a tutt’oggi non risulta mai pervenuta. Una guerra nella quale però
a perdere sono i lavoratori ed i dipendenti assegnati ai “centri per l’impiego”,
ove a breve in assenza di copertura finanziaria, verrà sospesa nell’ordine:

– la fornitura di carta, cancelleria, materiale igienico sanitario
e di pulizia;

– dal prossimo 1 ottobre non sarà garantito il servizio di noleggio
dei fotocopiatori, la fornitura dei toner, il servizio postale;

– sospesa la erogazione dei buoni pasto.

Mentre vi è certezza che saranno inoltre individuate le azioni da porre in essere
per contenere i costi relativi alle utenze telefoniche, energia elettrica e termica,
acqua.

Trovare parole in un dramma che contribuirà all’ulteriore “mazzata” al sistema
gestionale del mercato del lavoro già piegato da un’offerta sempre più limitata
a fronte della disoccupazione dilagante, è difficile, evidenzia Giovanni D’Agata,
presidente dello “Sportello dei Diritti [2]” che sottolinea anche come la riforma
delle Province dimostri la sua decontestualizzazione ed estraneità ai reali bisogni
del Paese. Ciò tantopiù che i centri per l’impiego non spariscono dall’assetto
complessivo del “sistema lavoro” neanche in questa fase della vita dello Stato
mentre per una parte di esso, a partire da questo Governo, sembra che non servano
più così come le migliaia di dipendenti di questi uffici che non meritano questo
trattamento.