L’attesa agostana dei “Madonnari” Gioie e bellezze taurianovesi
Leggendo una frase di Rousseau in un piccolo intervallo tratto da un istante di vita, la quale recita, «Tutti gli esseri umani vogliono essere felici; peraltro, per poter raggiungere una tale condizione, bisogna cominciare col capire che cosa si intende per felicità», come per una sorta di sguardi persi tra i ricordi, mi vengono in mente due cose, il primo pensiero è sempre per Gastone Paperone (il quale per questa volta trascuro) e il secondo, l’evento della tre giorni dei Madonnari a Taurianova.
In una città retta amministrativamente da “santi”, tale manifestazione rappresenta un appuntamento fondamentale di riferimento viste le rappresentazioni che esse con arte e passione deliziano chi li osserva, come incanto in un’opera d’arte piena di magia.
La città di Taurianova, grazie agli “Amici del palco”, è protagonista assoluta di una bellezza che racchiude in sé gioia e felicità. La migliore bellezza assoluta di questa città (triste).
Quando lo scorso anno per la prima volta si svolse questa “mostra” di artisti da strada, inizialmente sembrava un evento cui pochi potessero prestare attenzione, sia perché in tanti non conoscevano la reale essenza di quest’arte e sia perché Taurianova negli ultimi anni è stata come una candela consumata piena da residui da cera. Come se fosse imbalsamata da un concetto amorfo di dormienza sociale. Ma poi, è stata la bellezza dell’evento a trionfare sulla stasi cittadina, con una immensa partecipazione di massa che è rimasta impressa nella storia di questa città e di cui non si aspettava altro che la seconda edizione, la quale da indiscrezioni sembra essere molto prodiga e virtuosa in termini di numeri e di organizzazione nelle tre serate del 4,5 e 6 agosto prossimi.
Ricordiamo che i Madonnari, come si è già detto, sono degli artisti di strada, la cui storia sembrerebbe iniziare ai tempi del Rinascimento, quindi parliamo del XVI secolo, e che insieme alla passione itinerante con gessetti, sudore e arte allo stato puro, ricreavano sui marciapiedi dei dipinti interni alle chiese, i quali erano molto spesso delle Madonne, e da lì appunto Madonnari.
Chi viaggia spesso, specie in Italia, nelle grandi città e nelle loro splendide piazze e vie, come anche Milano, Firenze, Roma e tante altre città, non può non imbattersi in questi artisti che producono degli splendidi dipinti allietando la bellezza e la gioia del luogo in cui essi operano con meticolosa precisione.
La città da quello che si respira, attende con trepida impazienza questo evento che è diventato con una sola edizione l’evento simbolo taurianovese e sembra abbia tutte le carte in regola per diventare insieme a quello di altri paese come quello più importante di Nocera Superiore di maggio, un reale e concreto appuntamento nazionale. Certamente quest’anno anche da questa rubrica, partirà una sorta di “campagna di prevenzione”, onde evitare che accada quel triste evento meteorologico in cui nel secondo giorno scoppiò un forte temporale che pregiudicò i dipinti, e tale, sarà stato un caso o non so cosa, accadde appena uscì il sindaco della città. Nessuno vieta di farlo uscire quest’anno anzi, a chi lo vede in giro come per magia illuminano gli occhi (compreso me) e quindi, speriamo e ci affidiamo alla sua responsabile bontà.
Manca meno di un mese e una luce a Taurianova si accenderà e sarà come una stella luminosa, quella non solo di “Santo Roccu”, ma dei Madonnari.
Ps. Chiedo all’associazione Amici del Palco sempre se fosse possibile, proporre un disegno che rappresenti l’attualità, ovvero raffigurare in una forma culturale e artistica, l’effige del nostro “Santo Roccu” Sposato, in quanto personaggio simbolo che più merita in questo momento (per ora…)!