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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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L’assessore Saletta ed il consigliere Papalia intervengono al Coordinamento nazionale sulle Città metropolitane

L’assessore Saletta ed il consigliere Papalia intervengono al Coordinamento nazionale sulle Città metropolitane

“Durante l’incontro è emersa la necessità di riempire di contenuti concreti il concetto di Città Metropolitana, ad oggi fin troppo fumoso ed aleatorio. Può dirsi che il Decreto legge n° 95 del 2012, che introduce la cosiddetta spending review, appare come un provvedimento disorganico e frettoloso, che prende le mosse dalla spinta aprioristica di un’opinione pubblica colma di pregiudizi”

L’assessore Saletta ed il consigliere Papalia intervengono al Coordinamento nazionale sulle Città metropolitane

“Durante l’incontro è emersa la necessità di riempire di contenuti concreti il concetto di Città Metropolitana, ad oggi fin troppo fumoso ed aleatorio. Può dirsi che il Decreto legge n° 95 del 2012, che introduce la cosiddetta spending review, appare come un provvedimento disorganico e frettoloso, che prende le mosse dalla spinta aprioristica di un’opinione pubblica colma di pregiudizi”

 

 

Venerdì scorso, presso il Palazzo Storico della Provincia di Reggio Calabria, si è tenuto il 1° Coordinamento dei Presidenti dei Consigli Provinciali delle future Città Metropolitane.

L’iniziativa, partecipata dall’Unione delle Province Italiane e dall’AICCRE (Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa), è stata realizzata per discutere e gettare le basi sui principi e sulle regole che su scala nazionale vedranno coinvolti i Sindaci e gli Amministratori eletti nei territori interessati.

Per la Città di Palmi erano presenti l’Assessore Giuseppe Saletta, che riveste anche l’incarico di Vice Presidente del Consiglio Provinciale di Reggio Calabria, ed il Consigliere Antonio Papalia, delegati nelle loro rispettive vesti all’Area Metropolitana.

Al termine dell’incontro, che ha visto i rappresentanti delle dieci realtà metropolitane (Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, Venezia e Reggio Calabria) confrontarsi sul tema oggetto del dibattito, Saletta e Papalia hanno diffuso una breve nota.

“Durante l’incontro – affermano – è emersa la necessità di riempire di contenuti concreti il concetto di Città Metropolitana, ad oggi fin troppo fumoso ed aleatorio. Può dirsi che il Decreto Legge n° 95 del 2012, che introduce la cosiddetta spending review, appare come un provvedimento disorganico e frettoloso, che prende le mosse dalla spinta aprioristica di un’opinione pubblica colma di pregiudizi. In particolare, per quanto attiene al taglio delle Province ed all’istituzione delle Città Metropolitane, il decreto è espressione di un agire politico distaccato dalla realtà e privo del contatto quotidiano con i territori ed i cittadini. Anzitutto poiché in esso non si considera che le Province, più di ogni altro comparto, hanno contratto la propria spesa corrente. In secondo luogo perché l’azzeramento del fondo sperimentale di riequilibrio viola numerosi criteri contenuti nella legge delega sul federalismo fiscale, sottraendo agli enti locali tributi propri ed eliminando quello strumento di perequazione che sino ad oggi ha garantito ai Comuni i mezzi necessari per l’esercizio delle proprie funzioni fondamentali.

L’istituzione della Città Metropolitana di Reggio Calabria ad oggi pare una sfida appassionante, ma problematica: l’art. 18 del Decreto 95/2012 impone la decadenza dell’ente provinciale reggino nel 2016, assegna ex lege al Sindaco del Comune capoluogo il ruolo di Sindaco metropolitano e introduce un sistema elettorale di secondo grado per l’elezione del Consiglio Metropolitano. È chiaro come non si possa rimanere inermi davanti a siffatti provvedimenti, che minano dalle fondamenta i principi della democrazia popolare e riducono la rappresentatività degli Enti.

Ciò detto, in attesa che il Parlamento deliberi la conversione del decreto in legge dello Stato, è auspicabile che il Legislatore – concludono Saletta e Papalia – si adoperi in una profonda riflessione sugli effetti concreti del decreto 95, che allo stato appare inconciliabile con gli interessi della collettività”.