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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

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“L’area urbana non esiste nella mente dei nostri politici” Franco Casciaro critica il progetto politico di Rende

“L’area urbana non esiste nella mente dei nostri politici” Franco Casciaro critica il progetto politico di Rende
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“E’ diventata ormai una consuetudine ed una puntuale abitudine tirare in
ballo il progetto di area urbana quando qualche consultazione elettorale
locale si avvicina.

Oggi si sorpassa l’annoso tema inerente a tale progetto proponendo
addirittura la città unica. A mio avviso prima di arrivare a tale proposta
bisogna porsi il problema se veramente esiste l’aria urbana nella mente dei
politici attuali. Per quanto mi riguarda non c’è e non c’è mai stata. La
proposta in tal senso partì da Rende agli inizi degli anni ’80 e non ha mai
trovato concreta adesione tra i comuni contermini al capoluogo perchè vi
sono stati, e vi sono, due ostacoli insormontabili da superare: la cultura
politica ed il campanilismo sfrenato.

Questi due fattori non riguardano solo Cosenza e Rende, ma tutti i comuni
che fanno corona alla città capoluogo. Rende ha sempre creduto nel progetto
di area urbana non a parole, ma nei fatti. Negli anni’80 la città si è
riempita di contenuti importanti, di tantissimi punti di riferimento, tipo
le chiese, le piazze, i parchi, i grandi centri commerciali, le scuole, e
non le ha chiuse all’interno del proprio territorio (come oggi qualche
politico asserisce), ma le ha messe a disposizione dell’hinterland
cosentino per decongestionare il capoluogo. Volendo fare alcuni
riferimenti, uno su tutti la popolazione scolastica. Già da trent’anni,
oltre il 30% della popolazione scolastica riferita alle scuole dell’obbligo
è rappresentata da non rendesi, senza contare che oltre il 50% delle scuole
superiori ospita studenti di altri comuni.

Quando ho avuto l’onore di rappresentare la città di Rende, negli anni ’90,
assieme all’allora sindaco, Giacomo Mancini si è intrapreso un percorso di
dialogo e condivisione tra le due città che riguardava lo smaltimento dei
rifiuti solidi urbani, in quanto Rende era sede di un impianto di
smaltimento voluto da Cecchino Principe, e il trasporto pubblico. Firmai
insieme a Mancini un protocollo per collegare la città capoluogo
all’Università della Calabria, sfruttando il vecchio rilevato ferroviario
da Piazza Matteotti a Cosenza fino al Campus di Arcavacata.

Tale decisione fu in seguito corretta e riveduta dalla successiva gestione
Sandro Principe che apportò migliorie al progetto, prevedendo un percorso
all’interno della due città, nell’ottica di un miglior servizio per
l’utenza.

Rimango sempre dell’avviso che l’area urbana debba essere circoscritta ai
comuni vicini della città capoluogo per essere un progetto credibile. Non
si può pensare ad un progetto che includa la zona del savuto o delle serre
cosentine. In tal caso si parlerebbe di un progetto metropolitano e non
urbano.

Tuttavia, le difficoltà che si incontravamo allora sono tuttora esistenti,
perchè non vedo una simbiosi tra i rappresentanti istituzionali dei comuni
interessati che su molte questioni aperte hanno idee piuttosto
contrastanti, e non mi pare che solo l’avvio di una circolare veloce possa
rappresentare l’idea di città unica senza un progetto chiaro che interessi
anche la Regione.

Per quanto attiene la nostra città non vedo un messaggio politico chiaro,
ma una gestione alla giornata a passo di gambero fatta di bieco populismo
invece che di una seria programmazione e di atti amministrativi concreti. Una
politica che sta portando Rende sempre più a diventare una succursale della
città capoluogo, piuttosto che soggetto protagonista, assieme a Cosenza,
dell’area urbana.”

Franco Casciaro

già sindaco di Rende