Lamezia, Piccioni scrive al commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro
redazione | Il 27, Mag 2011
L’assessore comunale alle Politiche Sociali ha voluto richiamare l’attenzione di Mancuso sulla “gravissima situazione in cui versa il Centro di Salute Mentale del distretto sanitario di Lamezia Terme”
Lamezia, Piccioni scrive al commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro
L’assessore comunale alle Politiche Sociali ha voluto richiamare l’attenzione di Mancuso sulla “gravissima situazione in cui versa il Centro di Salute Mentale del distretto sanitario di Lamezia Terme”
L’assessore alle politiche sociali del Comune di Lamezia Terme, Rosario Piccioni, ha inviato una lettera al Commissario straordinario dell’Asp di Catanzaro, Gerardo Mancuso, relativa al Centro di Salute Mentale del lametino, sollecitato dalla ricaduta che la difficoltà della situazione attualmente presente determina sulle politiche sociali del Comune e dell’intero comprensorio.
“Ritengo necessario richiamare la sua attenzione – si legge nella lettera – sulla gravissima situazione in cui versa il Centro di Salute Mentale del distretto sanitario di Lamezia Terme, un centro che serve un bacino di utenza di circa 106.000 abitanti residenti in ben dodici comuni (Lamezia Terme, Cortale, Curinga, Falerna, Feroleto Antico, Gizzeria, Jacurso, Maida, Nocera Terinese, Pianopoli, Platania, San Pietro a Maida). Appare certamente superfluo ricordarle, essendo lei persona particolarmente sensibile da un punto di vista umano oltre che professionale ed istituzionale, la delicatezza del problema legata soprattutto al tipo di utenti del centro, ossia persone affette da disagio e/o disturbo mentale. In primis – continua Piccioni – non può più essere tollerata la sistemazione attuale negli insufficienti e fatiscenti locali ubicati al II° piano dello stabile di Piazza Borelli dove ha sede. Fin dal suo insediamento lei si era impegnato per altri locali, di proprietà dell’Azienda sanitaria, siti in via Salvatore Miceli, ma al momento non risulta che gli stessi siano stati assegnati né che sia partito l’appalto per i lavori di ristrutturazione. Essendo notorio, soprattutto per il tipo di sofferenza in questione, il ruolo chiave dell’ambiente (ampiezza, luminosità, colori) in cui viene prestata assistenza, è lampante che un intervento in tal senso non sia più procrastinabile. La situazione è ancora più allarmante sotto il profilo della carenza di personale. Come già più volte comunicato per iscritto dalla direttrice del centro, tanto alla direzione aziendale, quanto ai direttori del Dipartimento di Salute Mentale che si sono succeduti, negli ultimi tempi si è determinata una carenza del personale medico. Allo stato attuale, sono in servizio solamente quattro dirigenti medici. Il perdurare di tale condizione di sottorganico ha comportato inevitabilmente, a partire dal 2 maggio 2011, la conseguenza di dover ridurre l’orario d’apertura del centro nei giorni di lunedì e mercoledì al solo orario antimeridiano (8.00 – 14.00). Tutto questo – si legge sempre nella lettera inviata da Piccioni – sebbene nell’agosto 2009 sia stato espletato per il territorio del lametino un concorso per sei dirigenti medici psichiatri che ha portato all’assunzione in deroga, nel giugno scorso, di sole tre unità dei sei vincitori, assunzione che ha colmato le carenze di personale del servizio psichiatrico ospedaliero di Lamezia Terme.
Il Centro di Salute Mentale è, inoltre, carente da due anni delle figure professionali di “tecnici della riabilitazione psichiatrica” nonché, fin dalla sua istituzione, delle figure professionali dei psicologi, con l’impossibilità di garantire alla popolazione di questo territorio un intervento unitario ed efficace tale da poter raggiungere un buon livello di cura e di accompagnamento globale dell’utente. Da ultimo – scrive infine Piccioni – non si riesce a comprendere come mai gli altri CSM presenti all’interno della stessa azienda sanitaria provinciale si trovino in una situazione di organico nettamente migliore, pur presentando in alcuni casi un bacino di utenza nettamente inferiore (come nel caso di Soverato). L’auspicio – conclude l’assessore – è che tale sollecitazione dia un piccolo contributo per il raggiungimento di un grande obiettivo, rispondere al bisogno di salute mentale presente nel nostro territorio”.
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