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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Lamezia, Piccioni commenta la situazione politica "Le dimissioni di Puteri e Caglioti sono bocciatura del progetto rivoluzionario di Mascaro"

Lamezia, Piccioni commenta la situazione politica "Le dimissioni di Puteri e Caglioti sono bocciatura del progetto rivoluzionario di Mascaro"
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“Inaccettabile il silenzio assordante in questa città sulle dimissioni
della scorsa settimana nella giunta Mascaro e sulla vicenda che ha
riguardato il padre del Presidente del Consiglio Comunale Francesco De
Sarro”. Parte dall’attualità politica cittadina, l’intervento del
consigliere comunale di “Lamezia Insieme” Rosario Piccioni, che ha
incontrato gli operatori dell’informazione insieme alla senatrice Loredana
De Petris capogruppo di Sinistra Italiana al Senato, prima dell’iniziativa
di conclusione della campagna elettorale per il referendum di domenica 17
aprile

“Quando leggo “*non vedo la reale volontà di cambiamento, la svolta epocale
alla quale avrei voluto partecipare*”, qualcuno potrebbe pensare che si
tratti di Rosario Piccioni, di quello che il Sindaco Paolo Mascaro ha
pubblicamente chiamato il “professorino”. Invece no. Queste parole sono
state usate dall’ ex assessore della giunta Mascaro Chiara Puteri nella
lettera di dimissioni resa pubblica la scorsa settimana. E insieme a lei,
non una personalità qualsiasi, ma il vice sindaco Francesco Caglioti, la
persona che insieme a Paolo Mascaro ha costruito il progetto che ha portato
alla vittoria delle scorse amministrative, nella sua lettera parla di
“perdita di entusiasmo”, di diverso approccio politico rispetto al Sindaco.
Il dato è sotto gli occhi di tutti: c’è una bocciatura di quel progetto
rivoluzionario di cambiamento che Mascaro annunciava un anno fa in campagna
elettorale. Il cambiamento annunciato da Mascaro non si è mai visto in
questa città: vediamo una città ferma, con i progetti ereditati
dall’amministrazione precedente bloccati. Lo stesso Paolo Mascaro, che un
anno fa annunciava di voler rivoluzionare la macchina amministrativa e
rispettare i tempi, oggi ci porta al 14 aprile con il bilancio consuntivo
2016 che ancora non è stato approvato in giunta. Quasi sicuramente ci sarà
una diffida prefettizia e c’è il rischio concreto di scioglimento del
consiglio comunale per mancata approvazione. Il Sindaco che voleva rompere
con i tempi della vecchia politica e che ha varato la giunta nel giro di
una settimana, oggi si appiglia a un cavillo dello Statuto e annuncia di
voler prendere tempo per nominare il nuovo vice sindaco e il nuovo
assessore al bilancio. Altro che rivoluzione! Siamo fortemente preoccupati
per la città”.

E’ questa l’analisi di Rosario Piccioni rispetto alle vicende politiche
degli ultimi giorni. Piccioni parla di una maggioranza “paralizzata dalle
sue contraddizioni interne” e che “nonostante il Sindaco dica di non avere
problemi perché in consiglio la maggioranza tiene, non è certamente il dato
numerico a certificare il buono stato della coalizione. I malumori e i
malcontenti si toccano con mano ogni giorno. L’Udc più di una volta ha
parlato di appoggio esterno e si è astenuta in diverse occasioni nelle
votazioni in consiglio. Anche all’interno di Lamezia Unita, la forza civica
più importante che ha sostenuto il progetto di Paolo Mascaro, c’è una
frangia che parla di appoggio esterno. La città ha bisogno di chiarezza. E’
inaccettabile il silenzio su quello che è successo nei giorni scorsi. E’
inaccettabile che una città resti paralizzata dalle contraddizioni e dalla
mancanza di visione politica di questa maggioranza. Se non ci sarà una
reale spinta propulsiva da parte del Sindaco, prevedo brutti tempi per
questa città”.

Piccioni interviene anche sulla vicenda che ha riguardato il presidente del
consiglio comunale De Sarro, parlando di “scorrettezza istituzionale della
maggioranza che prima aveva assunto in aula l’impegno di discutere in
consiglio della vicenda su mia proposta e in più occasioni in conferenza
dei capigruppo ha impedito che si arrivasse a concordare una data. Il 1
aprile la maggioranza ha fatto saltare la conferenza dei capigruppo e solo
grazie all’intervento di alcune forze responsabili è stata aggiornata per
consentire la presenza del Sindaco. Il 5 aprile, alla presenza del Sindaco,
la maggioranza ha fatto mancare il numero legale. Non possiamo lasciare
insabbiare una vicenda che riguarda la seconda carica istituzionale della
città. Se pendono ombre sul presidente del consiglio comunale di Lamezia
Terme, il danno non è per Rosario Piccioni ma per la terza città della
Calabria. Noi vogliamo chiarezza. Il Sindaco ha il dovere di prendere
posizione. Se la maggioranza non consentirà di discutere in aula la vicenda
come tutte le forze di maggioranza e anche il Sindaco si erano impegnati,
come centrosinistra faremo ricorso all’art. 25 del regolamento del
consiglio comunale”.

Dal consigliere di opposizione, una forte denuncia sulla chiusura di
alcune sezioni elettorali nelle zone montane. “E’ inaudito che solo oggi, a
tre giorni dal referendum, l’amministrazione stia comunicando la chiusura
di sezioni elettorali nelle zone montane e di aver attivato il servizio
navetta della Multiservizi per raggiungere le sezioni elettorali in centro.
Avrebbe dovuto comunicarlo per tempo. Tanti cittadini ci stanno contattando
per dirci che non potranno andare a votare: è un fatto estremamente grave,
una grave responsabilità politica di questa amministrazione che rischia di
compromettere la partecipazione al voto per molti cittadini”.

La senatrice Loredana De Petris ha denunciato “l’operazione di boicottaggio
del referendum portata avanti dal governo Renzi. Questo governo si sta
comportando in senso contrario a quanto predicava alla Leopolda: taglia le
gambe alle energie rinnovabili e fa regali alle compagnie petrolifere.
Bisogna far capire ai cittadini che delle 88 piattaforme interessate dal
provvedimento, più della metà sono ferme. Delle concessioni attualmente
attive, a noi risulta che solo 9 pagano le royalties. Nessun guadagno per
noi dalle piattaforme, ma solo un business per pochi e rischi per
l’ambiente e la salute delle persone. La vittoria del sì sarà un segnale
forte al governo Renzi per far capire che vogliamo un nuovo modello di
sviluppo per il nostro Paese”.