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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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La vera data di nascita di Gesù Cristo

La vera data di nascita di Gesù Cristo

Ecco gli sconvolgenti studi dello storico Salvatore Guadalupo. In allegato il calendario su cui si fondano le sue ricerche. 

PARTE PRIMA

di TERESA COSMANO

La vera data di nascita di Gesù Cristo

Ecco gli sconvolgenti studi dello storico Salvatore Guadalupo. In allegato il calendario su cui si fondano le sue ricerche

 

di Teresa Cosmano

  

E’ proprio nel giorno della vigilia di Natale, che Salvatore Guadalupo, ha voluto omaggiare i nostri lettori di una delle sue scoperte più interessanti, ossia la vera data di nascita di Gesù Cristo. Secondo lo studioso di Novate Milanese, tutto parte dall’anno 455 avanti Cristo. «Nella data A.C. LDV ossia anno 455 – spiega Guadalupo – possiamo trovare le iniziali di Leonardo Da Vinci. Dicasi V come Vangelo, D come Daniele e L come Levitico. Secondo il Vangelo, alla domanda degli apostoli “quando verrà la fine?”, Gesù nel rispondere indicherà Daniele che, parlando con Dio ci riferisce di 3 periodi di tempo (settimane e tempi), per cui per identificare il significato sarà opportuno leggere Levitico in cui lo stesso Dio parlando ai profeti ci spiegherà il senso matematico risolutivo. V = vangelo: Marco, capitolo 13 versetto 14. “Quando vedrete l’abominio della desolazione stare là dove non conviene”. Vangelo Matteo capitolo 24 versetto 15. “Quando dunque vedrete l’abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele”. Leggiamo: Daniele capitolo 9 versetto  24. “Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo”. Levitico 25,8. “Conterai sette settimane di anni”, cioè sette volte sette anni, queste settimane di anni fanno un periodo di quarantanove anni. Levitico 25,9. “Al decimo giorno del settimo mese farai squillare la tromba dell’acclamazione. Nel giorno dell’espiazione farete squillare la tromba per tutto il paese. Levitico 25,10. “Dichiarerete santo il cinquantesimo anno”». Guadalupo spiega così la profezia di Daniele sulla morte del Cristo. «Il profeta Daniele  – sottolinea lo studioso – era stato introdotto alla corte del re di Babilonia Nabucodonosor come saggio. Il suo compito era di svelare sogni, incubi, segni che altri astrologhi o cosiddetti magi del re, non riuscivano a decifrare, quindi si può non solo associarlo ad essi, ma definirlo il migliore nel campo dell’astrologia e della chiaroveggenza. Ricordiamoci che i magi erano di estrazione sociale elevata, erano l’elite in tutti i sensi, essi rappresentavano il popolo dei caldei. Al tempo dell’avvenuta profezia del 455, Daniele era ancora vivo ed aveva 69-70 anni e morì dopo 31-32 anni, cioè nel 424-425. Egli  conobbe Dario, secondo figlio di Serse II. Di certo sappiamo che il calcolo delle 70 settimane di Daniele viene affrontato con un calendario di tipo ebraico di 360 giorni l’anno e il tutto a partire dall’anno 455, ma non sappiamo con quale calcolo si indica l’anno secondo del re Nabucodonosor,  il cui inizio secondo gli studiosi fu il 603. Gli studiosi che trovarono gli scritti in lingua greca, persiana, araba e aramaica e datarono la sua compilazione finale il 536, possono solo aver letto una parte della vita di Daniele.

Sciogliamo l’enigma – continua Guadalupo -. Dobbiamo calcolare per 360 giorni l’anno ogni evento dalla fine dell’esodo ebraico sino alla morte del Messia, ovvio che i 40 anni di esodo furono calcolati con lo stesso calendario. Il primo periodo di 7 settimane inizia dal 455, per cui avviene la  ricostruzione di Gerusalemme (Sion) dopo il rientro degli ebrei dall’esodo. Dal primo periodo bisognerà sottrarre 7 settimane, quindi 49 anni: 455 – 49 = 406. Il secondo periodo è di 62 settimane, pari all’anno 434. Se dall’anno 406 sottraiamo 434  avremo il 28 d.C». Guadalupo si chiede quindi se «farà cessare il sacrificio e l’offerta nel 28 d.C? Ossia a metà del terzo periodo, cosa s’intende?Giovanni detto il Battista, strinse l’alleanza con il Messia sino alla fine del terzo periodo. Il terzo periodo essendo stati conteggiati i due periodi in sottrazione (in quanto gli anni si conteggiavano a ritroso fino alla venuta di Cristo nel terzo periodo), gli anni andranno aggiunti, quindi 1 settimana pari a 7 anni: 28 d.C + 7 = 35 d.C. Cessare il sacrificio? (La morte del Messia).

Abbiamo un quadro cronologico ancora imperfetto in quanto il battesimo o la morte del Battista ci vengono segnalati in anni 3,5. A questo punto la storia e la Bibbia nei suoi vangeli ci soccorrono: LUCA 3:1- 15° anno di regno di Tiberio d.C. Dovremmo forzatamente stabilire che la dicitura d.C del 15° anno di Tiberio non fa fede, in quanto non si è ancora stabilito l’anno di nascita del Messia, quindi effettivamente dopo detto calcolo si stabilirà quale sia quest’anno. Secondo quale calendario dobbiamo inserire il 15° anno di Tiberio? Se quest’ultimo è aggregato al battesimo del Cristo? Se la data del battesimo del Messia viene calcolato da una profezia legata al calendario ebraico lo stesso Tiberio si aggrega ad essa». Lo studioso milanese, traccia quindi la vita del Cristo. «Apocalisse 11:3. “Ma farò in modo che i miei due testimoni, vestiti di sacco, compiano la loro missione di profeti per 1260 giorni”. Apocalisse11:2. “Calpesteranno la città per 42 mesi” = 1260 giorni. Apocalisse 12:5. “Essa partorì un figlio maschio destinato a governare tutte le nazioni con uno scettro di ferro”. Apocalisse 12:14. “Ma alla donna furono date le ali della grande aquila per volare nel deserto nel rifugio preparato per lei per esservi nutrita per 1260 giorni”. A questo punto – sottolinea Guadalupo – abbiamo messo nella bisaccia del  sapere altri numeri che ci indicano la fuga di Maria lontano da Erode il Grande ed Archelao per 1260 giorni. Sappiamo ad esempio che chi nasce il 24 Maggio (Ziv) può essere fecondato in settembre, quindi se Elisabetta era già incinta e il vangelo cita al sesto mese, non era solo il sesto mese di gravidanza, ma era anche il sesto mese dell’anno, cioè appunto settembre, sempre tenendo conto del calendario ebraico che iniziava l’anno Aprile-Nisan. Se Maria gli fece visita e restò lì per circa tre mesi, allorché si avvicinò il tempo del parto per Elisabetta, ossia il 25 dicembre». Guadalupo arriva quindi al battesimo di Cristo. «Il conteggio inizia dall’editto di re Artaserse – spiega -. Primo del 455 e si protrae l’anno seguente 454 nel giorno 13 di Nisan, s’intende inizio di conteggio dal 13 = ultimo giorno di Nisan. Gesù si battezza quindi il martedì 13, ultimo giorno d’Etanim. Iniziò così il ministero di Gesù, all’età di 30 anni. Luca 3:23. Il 15° anno di Tiberio è il 30 Ottobre del 30 d.C. Se teniamo conto dello spostamento dovuto all’introduzione dell’anno bisestile per opera del calendario Giuliano del 46 anno di Roma e di quello che ci ha insegnato la chiesa cattolica circa la data di nascita di Gesù, ossia il 25 dicembre anno zero (anno uno). Per far riquadrare i conti , basterà spostare di otto mesi e un giorno la data di nascita cattolica, pari a 5,25 giorni, quindi  5,25×46 =241 in totale. Per cui la nascita di Gesù sarà il 24 maggio dell’anno 3 (data ebraica decimo giorno del mese di Ziv, lunedì) e la nascita di Giovanni Battista sarà invece il 25 dicembre dell’anno 2. Il calcolo non tiene conto dell’anno zero e passa direttamente alla nuova era. La nascita di Gesù  non viene messa in discussione – continua Guadalupo – in quanto non tiene conto assolutamente dei vari spostamenti e modifiche dei calendari, la data di nascita parte da un conteggio a ritroso dall’anno 455-454 a.C. fino al completamento della profezia di 490 anni, che fanno cadere la nascita all’anno terzo.

In definitiva cosa avvenne? Al mese di febbraio del 46 furono tolti 2 giorni ed il mese di marzo fu spostato interamente a capo dell’anno seguente, il 45, tanto che l’anno 46 contò nel calendario ebraico 328 giorni. Ovviamente la data 46 o 45 non può essere segnata con a.C, ma bensì anno 45 o 46 anno di Roma. Nel vangelo di Luca capitolo 3,1: “Nell’anno decimo quinto dell’impero di Tiberio Cesare. Luca capitolo 4  versetto 1: “Gesù  ripieno di Spirito Santo si allontanò dal Giordano”, quindi in quel tempo era già battezzato. Ripeto che la parola “tempo” era un periodo di un anno di gg. 360. E’ bene sapere e ricordare che le 70 settimane di Daniele partono dal 454  E.V., mentre il calcolo effettuato da Leonardo comprende il primo giorno di Nisan cioè il 14° primo giorno dell’anno nuovo in cui morì il Cristo nell’anno 36. Così facendo Leonardo conta un anno ebraico composto da giorni 360, solamente per un solo giorno in più». Lo studioso milanese, continuando ad analizzare le sue scoperte, si sofferma anche su quella che lui definisce “la farsa della morte di Gesù”. «Le Marie che andarono alla visita nel sepolcro – spiega Guadalupo – il lunedì 18 di Nisan trasportavano bende, oli profumati, ma a cosa servivano se Gesù era morto? Inoltre una persona morta non poteva essere toccata per la religione ebraica in quanto vietato dalla legge di pudicizia citata in Levitico. Nicodemo prima della deposizione nel sepolcro portò 33 chili di mistura mirra e aloe. Sappiamo che l’aloe essiccato al sole produce una droga aromatica ed amara e l’applicazione delle sue foglie sulle ferite attenua l’emorragia e risulta tonica e lassativa per assunzione via orale. Il linimentum: da lenire, ungere è un medicamento semifluido ad “azione analgesica risolvente o revulsiva, usato per frizionare o massaggiare la pelle; l’analgesico è un farmaco che allevia o sopprime il dolore; l’azione revulsiva è un processo terapeutico per drenare il sangue dalle regioni malate, tra questi farmaci: alcool, canfora, capsico, farina di senape, guaiacolo, sali, mentolo, timolo, trementina. Fermare un’emorragia? Ad un morto con sangue già coagulato?

Sopprimere il dolore? Ad un morto? Cambiare le bende che avvolgevano le ferite? Il 27° giorno del mese d’Adar, quarto ultimo giorno del mese nonché 7° giorno di preparazione per la festa ebraica detta degli azzimi o parascèva, in altre parole il giorno prima di sabato, dopo aver cenato, fu arrestato Gesù, nell’ultimo giorno del mese di Adar, Gesù spirò. Nello stesso giorno Giuseppe D’Arimatea ne richiede il corpo a Pilato. Ma non essendo pronto il sepolcro, il corpo di Gesù viene deposto provvisoriamente in quello detto “dei giardini”. L’aloa e la mirra furono lasciati da Nicodemo nella tomba del detto giardino, quindi le Marie con gli altri linimenti si diressero in questo primo sepolcro dove loro stesse dopo la deposizione dalla croce lo riposero.  Nel frattempo Caifa richiese e ottenne da Pilato il piantonamento della tomba. Caifa non era stato messo al corrente che nel pomeriggio dello stesso giorno il corpo era stato spostato nel secondo sepolcro. Svanì cosi l’intento di trafugarne il corpo per  addossare la colpa agli apostoli.

MATTEO, 28:12. “Questi si riunirono con gli anziani e deliberarono una buona somma di denaro ai soldati”. MATTEO 28:13. “Dichiarate che i suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato” MATTEO 28:15. “Quelli presero il denaro, fecero secondo le istruzioni ricevute”.

Il lunedì 18 seguente del 5° giorno del mese, Maria di Alfeo e Maria Maddalena di Magdala, recandosi all’alba alla tomba commemorativa, seconda tomba, riferirono l’avvenuta resurrezione, nel contempo Caifa seppe dello spostamento direttamente da Pilato. La resurrezione venne comoda per poter fare perseguire gli apostoli per il trafugamento di cadavere, tale fatto fu condannato anche dalla religione ebraica, in quanto era peccato grave toccare i cadaveri». CONTINUA…

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