Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

La Varia di Palmi è Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità

La Varia di Palmi è Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità

Lo ha sancito quest’oggi l’ottavo Comitato intergovernativo dell’Unesco riunito a Baku (Azerbaijan)

La Varia di Palmi è Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità

Lo ha sancito quest’oggi l’ottavo Comitato intergovernativo dell’Unesco riunito a Baku (Azerbaijan). Esaltata dall’organismo internazionale la scelta innovativa di dar vita alla Rete nazionale delle grandi macchine a spalla

 

 

La Calabria vive oggi una giornata storica. La Varia di Palmi è ufficialmente Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità: il primo bene della nostra regione che abbia mai ottenuto questo riconoscimento dall’Unesco.
L’inserimento della Varia nella Lista rappresentativa dell’organizzazione delle Nazioni Unite è stato sancito durante l’ottava sessione del Comitato intergovernativo in corso di svolgimento a Baku (Azerbaijan).
Una cerimonia solenne, che si è tenuta alla presenza di delegazioni provenienti da tutto il mondo e che ha destato fortissima emozione nel momento della proclamazione ufficiale, a cui sono seguite scene di sobria, composta ma sentita esultanza, come l’abbraccio commosso tra i componenti della delegazione partita dalla Calabria per raggiungere la capitale azera.
Un lungo applauso ha sottolineato la decisione del Committee intergovernativo, preceduta dagli interventi dell’ambasciatore d’Italia in Azerbaijan, Giampaolo Cutillo, e di Patrizia Nardi, coordinatrice della Rete italiana delle grandi macchine a spalla e responsabile del progetto di candidatura. Proprio l’ideazione della Rete si è rivelata indispensabile per il riconoscimento dello status che accomuna anche le altre tre macchine a spalla che fanno parte dell’organismo: i Gigli di Nola, i Candelieri di Sassari e la Macchina di Santa Rosa di Viterbo.
Alla riunione del Comitato intergovernativo di Baku era altresì presente la funzionaria dell’ufficio Patrimonio Unesco del Ministero dei Beni e delle attività culturali, Stefania Baldinotti. Ad affiancare i vertici dell’organismo del nostro Paese sono stati i rappresentanti istituzionali di quasi tutti i territori interessati, oltre alle delegazioni delle quattro comunità locali, che hanno partecipato a un evento dalle forme rigorose, ma caratterizzato anche da un clima di cordialità, capace di esprimere una delle principali finalità dell’Unesco: favorire, attraverso la cultura, il dialogo e il pacifico confronto tra i popoli.
L’intuizione della Rete, la prima costituita con queste finalità su base nazionale, è stata particolarmente apprezzata dalla Commissione che ha indicato questa esperienza come modello da seguire per le future candidature Unesco.
Con il successo straordinario ottenuto quest’oggi a Baku giunge a compimento un processo avviato nel 2005 con l’ambizioso progetto di Patrizia Nardi, fondato sulla valorizzazione e messa a sistema delle comunità delle grandi macchine a spalla italiane: patrimonio inestimabile da salvaguardare, perché rilevante non solo sotto il profilo culturale, ma anche e soprattutto dal punto di vista sociale. I Gigli, la Varia, i Candelieri e la Macchina di Santa Rosa sono infatti espressione della profonda spiritualità di quattro comunità che, attraverso la devozione religiosa, rinnovano la propria coesione sociale e il proprio senso di identità.
La proposta di candidatura della Rete fu validata nel 2011 dall’ufficio Patrimonio Unesco del ministero dei Beni e delle attività culturali, che istruì la pratica, e l’anno seguente fu l’unica indicata dalla Commissione nazionale italiana per l’Unesco alla selezione degli organi internazionali.
Dopo la conferma del presidente della Commissione (“Approved!”) e il colpo di maglio, si è assistito a scene di grande gioia all’interno del salone del lussuoso albergo di Baku scelto dall’Unesco, con il lungo e commosso abbraccio tra i rappresentanti di Nola, Palmi, Sassari e Viterbo. E contemporaneamente i festeggiamenti sono iniziati nelle quattro città che da oggi custodiscono un Patrimonio dell’Umanità.

Nucera: gioia e soddisfazione

“La notizia di questo pomeriggio relativa alla Varia di Palmi ufficialmente proclamata patrimonio immateriale dell’umanità, non può che riempierci di gioia e di soddisfazione. E’ un risultato storico, importante che premia le nostre battaglia per la difesa di un importante simbolo di storia e di fede della Calabria”.
E’ quanto afferma il Segretario Questore del Consiglio regionale Giovanni Nucera, che commenta così la decisione assunta qualche ora fa dall’ottavo Comitato intergovernativo dell’Unesco, riunito a Baku in Azerbaijan.
“La Calabria, finalmente, e meritatamente, entra a far parte del gotha culturale e identitario mondiale. E’ un risultato al quale fin da subito, ho fortemente creduto, proponendo in Consiglio regionale un Ordine del giorno, approvato all’unanimita, che ha consentito di prevedere una apposita posta nel bilancio di previsione 2012 della Regione Calabria, affinché, non solo tornasse a Palmi la processione della Varia, ma soprattutto fosse finanziata l’istruttoria, adeguatamente motivata, per sostenere la candidatura che oggi ha ricevuto il giusto riconoscimento”.
“Come componente – tra l’altro – del Comitato d’Onore della Varia di Palmi per l’anno 2013 – prosegue Giovanni Nucera – ritengo che questo riconoscimento, storico per la Calabria, abbia premiato gli sforzi e le iniziative, che assieme a me, tanti hanno portato avanti per fa sì che la Calabria non rimanesse l’unica regione italiana senza riconoscimenti da parte dell’Unesco”.
“Il riconoscimento della Varia di Palmi come patrimonio dell’umanità è un obiettivo che ci siamo posti senza riserve, coscienti del valore e del prestigio di questa manifestazione che non può restare fuori da un circuito che in altre partì d’Italia è ormai largamente consolidato sia sotto il profilo turistico che culturale”.