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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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La Superstrada “Jonio-Tirreno” chiude, anzi no. “Siamo ottimisti”, ma con cautela ma facciamo in modo che non si verifichi il contrario marxiano della farsa in tragedia! Facciamo un po’ di ordine con alcune domande seppur conoscendo già le risposte perché per l’ennesima volta è la politica che vince sulla “scienza” per amor (e furor di popolo)

La Superstrada “Jonio-Tirreno” chiude, anzi no. “Siamo ottimisti”, ma con cautela ma facciamo in modo che non si verifichi il contrario marxiano della farsa in tragedia! Facciamo un po’ di ordine con alcune domande seppur conoscendo già le risposte perché per l’ennesima volta è la politica che vince sulla “scienza” per amor (e furor di popolo)

Di GiLar

L’Italia è un paese bellissimo, nelle sue diverse forme in tutta la sua cultura e quello che viviamo e soprattutto troviamo in ogni luogo che visitiamo, ma la Calabria è la regione più bella che c’è, dove se ancora fossero vivi, sia Beckett che Ionesco avrebbero creato grandi capolavori “teatrali dell’assurdo”. Dove finanche le tragedie di Sofocle sarebbero all’acqua di rose e Calabrisella.
Aveva ragione Ennio Flaiano, ha sempre ragione Flaiano, “La situazione è grave, ma non seria”. Questo è il titolo della “soap opera” dal titolo, “Chiuderà o no la Superstrada Jonio-Tirreno?” e con un sequel più o meno così, “Chi ha incastrato l’Anas?”.
Ma stavamo scherzando ed eravamo nella nuova stagione di “Scherzi a parte”? Diversamente la situazione è davvero preoccupante, ma soprattutto imbarazzante e non solo per la Calabria e per chi la governa, dove ieri come manichini francesi con capigliatura da centrifuga programmata male e pantaloni a “’’zzumpafossi”, avevano esultato sulla non chiusura della superstrada “Jonio-Tirreno” e lodato il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto che ci fa sapere a mezzo stampa che, “quasi sicuramente la galleria Limina non chiuderà, siamo ottimisti”, a noi quel “siamo ottimisti” che ci preoccupa (sic!). E credo che avrebbe preoccupato anche quel genio di Leibniz sulla condizione ottimistica, ma soprattutto sul pensiero del “fato divino” ovvero quale sarà il destino tra la migliore combinazione possibile tra le infinite combinazioni, in parole povere, “siamo in braccio a Maria”.
Ma esattamente, senza nulla a pretendere, cosa c’è da esultare in tutta questa (simil)farsa?
Andiamo per ordine, ne avevamo parlavo più volte e lo rifacciamo.

A maggio viene convocata una riunione di urgenza in Prefettura a Reggio Calabria e l’Anas comunica la criticità delle due gallerie (Torbido e Limina), comunicando una chiusura per dei “lavori straordinari e urgenti” per oltre un mese e mezzo a partire dal 15 maggio fino al 27 luglio. Si sa che l’estate arriva a partire da giugno ce l’hanno insegnato alle elementari, vero? Arriva un altolà dalla Regione e quindi la politica che (come sempre) supera la scienza, scongiurando la chiusura e rimandandola a settembre (tipo adesso), tutti contenti, la stagione è salva e l’Anas si adegua con un comunicato che parla di “opere provvisionali per la sicurezza” (?). Ma intanto la strada seppur in condizioni strutturali pessime e si notano a vista d’occhio resta (ancora e tuttora) aperta. La politica calabrese con un assessore regionale che di nome fa Calabrese e che viene da Locri (essendo stato sindaco), prevale sulla scienza dello Stato e quindi dell’Anas.
Si percorre quella strada con un cantiere aperto nei fatti e nei cantieri si nota sempre in evidenza la scritta “Vietato l’ingresso ai non addetti ai lavori”, evidentemente gli automobilisti e i vacanzieri hanno questa concessione in deroga.
Durante tutta l’estate uno scartavetramento di ragadi e di gonfiamento di cabbasisi con la messa in sicurezza della “Jonio-Tirreno” che guarda caso, non si sa come, slitta a gennaio prossimo e per 20 mesi almeno (sic!). Ma attenzione, l’Anas nel suo comunicato conseguente alle dichiarazioni dell’assessore calabrese che di nome fa Calabrese aveva scritto, “Al fine di garantire la sicurezza per la circolazione, la viabilità verrà garantita mediante la realizzazione di opere provvisionali”, e si scrive anche di “lavori di manutenzione importanti” oltreché si tratta di una “manutenzione straordinaria”.
Perfetto, quindi il problema c’è o no?
Dopo le belle gite al mare, i commercianti felici che arrivano i vacanzieri della Piana e di chissà dove per assaporare e gustare le bellezze della parte Jonica, si aprono una miriade di dibattiti prima del momento clou della chiusura. Compare Mico di Prejtoni che di galleria e di opere infrastrutturali non ne capisce una mazza, a differenza dei tanti ingegneri specializzati tra sindaci, politici, sottoposti e caporali di giornata, ma lui bada il suo orto e qualche capretta aveva detto agli inizi di agosto che, “La strada non la chiudono, possono morire le persone, ma non la chiudono”. Compare Mico aveva ragione! Ed ecco che in questi mesi di proposte di soluzioni, progetti, bypass, burraco e briscola a cinque, arriva quello che sapevamo tutti, da che doveva stare chiusa a gennaio per 20 mesi a che “quasi sicuramente la galleria Limina non chiuderà, e così nessuna parte della Calabria rimarrà isolata”, non l’assessore calabre che di nome fa Calabrese a dirlo, ma niente po’ po’ di meno che (compare Mico avrebbe sicuramente utilizzato un altro termine), il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. E che udite udite, “La Regione, con il direttore generale Claudio Moroni, ha avanzato una proposta: mettere in sicurezza la galleria lasciandola aperta al transito dei veicoli”, mica pizze e fichi. Però “Con questo schema ci saranno solo chiusure notturne e limitate: le ambulanze, invece, potranno sempre passare”. Mentre in un recente dibattito in un Consiglio Metropolitano aperto si è affermato “Chiarito anche che al momento non c’è pericolo di crollo da parte della galleria”, ma sì per momento no, e poi? Sia di giorno che di notte?
Allora, se si convoca una riunione urgente a maggio per dei rischi strutturali in cui l’Anas (ovvero lo Stato) ti dice che va chiusa, il problema c’è ed è reale così come pure molto importante o no?
Se si era preventivata una chiusura di venti mesi a partire da gennaio 2024 e adesso (speriamo che si mantenga e noi siamo per la chiusura una volta per tutte a tutela dei cittadini e consentire solo il passaggio dei mezzi emergenza) si chiude solo di notte, i mesi da 20 a quante decine di anni arriveranno? Ma perché la soluzione del “bypass” proposta da più parti (anche qualificati ingegneristicamente) non si è voluto tenere conto? Sarebbe stato una condizione si sicurezza più ottimale o no? “Siamo ottimisti” come dice Occhiuto, ma fino a quanto? Allora i quesiti sono due o l’Anas ha sbagliato a dire che la situazione strutturale è grave (e andava chiusa già da maggio), oppure c’è qualcosa che noi non sappiamo visto che dovremmo essere ottimisti e far rimanere una strada con segni evidenti rischi di pericolo per la condizione strutturale delle gallerie.
Oppure, è la cosa è davvero molto, ma molto preoccupante, la politica ha superato (per l’ennesima volta) la scienza? O peggio, prima, eravamo su “scherzi a parte” o in qualche testo di un’opera teatrale cosiddetta dell’assurdo in una scenografia ispirata sia a Beckett che a Ionesco?