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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

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La lanterna di Diogene

La lanterna di Diogene

| Il 12, Mar 2012

Esiste la corruzione in Italia? “La corruzione è la nostra unica speranza. Finchè c’è quella. I giudici sono più miti, e in tribunale, perfino un innocente, può cavarsela”

La lanterna di Diogene

Esiste la corruzione in Italia? “La corruzione è la nostra unica speranza. Finchè c’è quella. I giudici sono più miti, e in tribunale, perfino un innocente, può cavarsela”

 

a cura di Giuseppe Larosa

 

 

Roberto Saviano, non solo un “vero” scrittore ma un vero eroe dell’antimafia (e non un “professionista”) che sicuramente merita l’utilizzo di risorse pubbliche per la sua protezione da parte dello Stato perché lui davvero in reale pericolo di vita, così come tutti gli eroi, quelli “veri” che hanno la loro vita appesa ad un filo e sempre a rischio perché hanno prodotto qualcosa di utile e di importante contro le mafie e la criminalità mafiosa. Alcuni giorni fa sulle pagine di Repubblica ha lanciato un forte appello agli organi dello Stato per dire, “Subito una legge anti corruzione” perché è un “cancro, un virus da debellare”, ed a rafforzare la tesi di Saviano anche il rapporto, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, del presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino, che a proposito di Illegalità, corruzione e malaffare afferma che sono «fenomeni ancora notevolmente presenti nel Paese e le cui dimensioni, presumibilmente, sono di gran lunga superiori a quelle che vengono, spesso faticosamente alla luce».

Queste amare considerazioni portano ad un risultato di vera e propria emergenza nel Paese in quanto quello che ci sembrava fosse un ricordo negli novanta, ai tempi di “tangentopoli”, è tuttora una piaga attuale e difficile da debellare.

Ennio Flaiano aveva trovato una soluzione affermando che «La società va trattata tenendo conto che è composta di persone sensibili alla corruzione, al disprezzo, all’adulazione. Usando queste tre leve non dovrebbe essere difficile dominarla», questo fa sì che occorre in qualche modo fare prevenzione così come di fa in molte altre materie di stretta inerenza alla buona condizione sociale e di convivenza legalmente.

Ma cosa ne pensano i politici di questa emergenza? Visti i tempi e la polvere dentro il cassetto che il disegno di legge ha accumulato per molto tempo, prima che approdasse alle commissioni permanenti della Camera, ne è passata di acqua sotto i ponti così da rallentare vistosamente l’approvazione di una legge anti-corruzione in Italia.

Ma questo la politica sembra fare orecchi da mercante, prova lo sono le tante avversioni al decreto che è al vaglio delle commissioni Giustizia ed Affari costituzionali oltre al monito del sottosegretario Andrea Augello che ha la delega all’anticorruzione che non vuole snaturare di molto il testo uscito dal Senato, subendo così un ulteriore slittamento che dovrebbe a giorni essere vagliato per gli oltre 170 emendamenti depositati al già disegno di legge approvato il 15 giugno scorso.

Purtroppo non è così semplice in poche righe definire un perché occorra una legge anti-corruzione in Italia, alcuni hanno aperto un dibattito inerente alla paura che si ritorni ai tempi di Tangentopoli accaduti nel ’92, altri pensano che quei tempi non sono mai finiti (credo sia la più veritiera), altri invece esorcizzano queste ipotesi e sono per lo più i politici che di quei tempi ne sono usciti indenni, forse la paura che se ci fosse un secondo tempo non ne uscirebbero più?

Assistiamo spesso ad episodi di cronaca che riguardano le infiltrazioni mafiose nella pubblica amministrazione, anch’essa corruzione (però mafiosa) e prestiamo più attenzione a questi episodi tralasciando altri che senza essere mafiosi sempre di corruzione si tratta, come quella di funzionari corrotti da ditte che vogliono ricevere l’assegnazione di appalti corrompendoli con ingenti somme di danaro, e ciò lo si evince da alcuni arresti avvenuti anche in questi giorni da Nord a Sud.

il tema predominante dovrebbe essere quello delle sanzioni e delle interdizioni attraverso pene severe che pongono la questione in essere in modo aspra, arrivando persino al licenziamento del funzionario corrotto, al decadimento del politico compiacente così come all’interdizione delle ditte di partecipare ad ogni gara pubblica. In merito alla questione del controllo esiste già un Authority che è preposta al controllo degli appalti, e tempo fa è stato anche siglato un protocollo di intesa in merito a questi temi tra, appunto l’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici ed il Ministero della Funzione Pubblica e tra i punti nel proprio ambito di applicazione c’è un punto, il “b”che recita così “per potenziare l’azione di prevenzione e contrasto del fenomeno della corruzione e di ogni altro atto illecito”.

“Potenziare l’azione di prevenzione”, questo è segnale migliore per porre in essere la causa di un problema ed estirpare la radice prima che cresca e si riproduca.

lalanternadidiogene@approdonews.it