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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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La lanterna di Diogene

La lanterna di Diogene

Macro o micro criminalità ancora attiva in città. E le “stelle” stanno a guardare, mentre il consiglio comunale aperto è in un buio pesto

a cura di GIUSEPPE LAROSA

La lanterna di Diogene

Macro o micro criminalità ancora attiva in città. E le “stelle” stanno a guardare, mentre il consiglio comunale aperto è in un buio pesto

 

a cura di Giuseppe Larosa

 

 

Diceva Leonardo Sciascia in tempo meno sospetti, e rivolgendosi ad altro, che «La sicurezza del potere si fonda sull’insicurezza dei cittadini». Ma in questo caso, a Taurianova, c’è un’insicurezza causata da un “potere”criminale, composto da attentati incendiari di autovetture, furti di appartamento, ed è notizia di pochi giorni fa, anche di scippi in mezzo alla strada, dove la vittima è stata una povera signora che si è vista privare di un bottino di duecento euro. È stato uno scippo vero e proprio come si vede nei film, tre uomini dentro una macchina ed uno che esce spintonando la povera malcapitata rubandole i soldi.

Ma ci viene da pensare, allora la città di Taurianova è davvero sotto scacco della criminalità (micro o macro che sia), c’è uno “spettro” che si aggira incupendo la gente per la paura ed il terrore di uscire fuori casa? Ma allora aveva ragione l’on. Mario Tassone quando nella sua interrogazione scriveva (e da me molto criticato) che “Ci sono famiglie che vivono nel terrore. A Taurianova la sera la gente scappa. Non c’è più. Non si sente tutelata (…)”? Taurianova ha bisogno di sicurezza, e tale dovrebbe essere garantita come diritto imprescindibile, urge bisogno di tutto quello che è necessario per porre in essere tale questione dall’applicazione di mezzi tecnologici come la videosorveglianza, dando così un monitoraggio insieme ad un effettivo controllo a tappeto del territorio da parte di tutte le Forze dell’ordine presenti nel territorio comunale. La criminalità sta raggiungendo limiti davvero insopportabili e ciò provoca oltre che disagi, anche paure e sfiducia nei confronti delle Istituzioni preposte al controllo.

Non si vuole pensare minimamente che questa nostra città sia diventata una “terra di nessuno”, e non lo si accettare nella maniera più assoluta. Ma, purtroppo, le condizioni sembrano indirizzare su questa strada.

In questo momento la città sta vivendo un momento molto delicato, è reduce da molti alcuni attentati all’amministrazione locale guidata dal sindaco Domenico Romeo, c’è un clima di insopportabilità tra le forze politiche che agiscono a mo di interpellanze e denunce alla Procura della Repubblica oltre a battibecchi che mettono in crisi i rapporti tra gli stessi e c’è (per non farci mancare nulla), una commissione di accesso inviata dal Prefetto Vittorio Piscitelli, che dovrebbe verificare ed accertare se ci sono eventuali infiltrazioni mafiose all’interno dell’amministrazione comunale. In un comune che è stato sciolto per mafia per ben due volte e che, semmai, dovesse essere sciolto per la terza volta eguaglierebbe il record di scioglimento di altri due comuni che come storia e come criminalità non c’è il benché minimo paragone con Taurianova, e sono Casapesenna e Casal di Principe, entrambi nella provincia di Caserta e patria della famiglia di camorra dei Casalesi (sic).

A questo punto, al di là delle vicende amministrative, credo sia davvero il caso di rivedere la questione che questa redazione aveva lanciato agli inizi di dicembre dello scorso anno, ossia l’indizione di un consiglio comunale aperto e trattare questi temi delicati per diversi motivi, uno tra tutti, la vicinanza delle istituzioni alla gente per dare un segnale forte e incisivo che possa essere di conforto e di speranza.

Questo consiglio dovrebbe essere richiesto con forza e determinazione senza esimersi “senza se e senza ma”, da chi è preposto a porlo in essere.

Questa sollecitazione in questi mesi, ha innescato molte polemiche ma anche silenzi, e sono questi ultimi che preoccupano. Un consiglio comunale aperto con la presenza del Prefetto e delle Forze dell’Ordine insieme alle parti politiche, le associazioni tutte, sindacato e chiesa, insieme alle altre forze sane presenti sul territorio, è questa, una condizione necessaria e sufficiente.

Il consiglio comunale dovrebbe essere, un luogo di confronto per dare un contributo fattivo e di coordinamento anche per le Forze dell’ordine. Ad oggi, dopo tanti eventi criminali, non si conoscono gli autori di questi crimini. Come se tutto fosse avvolto da un mistero fitto e duro da oltrepassare.

Quanto ancora dobbiamo aspettare o meglio, quanto ancora i cittadini di Taurianova devono ancora subire prima che si arrivi ad una svolta e ad un messaggio chiaro e tangibile da parte delle Istituzioni?

lalanternadidiogene@approdonews.it