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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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La lanterna di Diogene

La lanterna di Diogene

Taurianova: Il tempo che non cambia e la “commissione di accesso” arriva? Voci nel deserto con echi amplificati. Ed intanto il sottosegretario Ruperto risponde al “campano-taurianovese” Pionati

a cura di GIUSEPPE LAROSA

La lanterna di Diogene

Taurianova:Il tempo che non cambia e la “commissione di accesso” arriva? Voci nel deserto con echi amplificati. Ed intanto il sottosegretario Ruperto risponde al “campano-taurianovese” Pionati

 

a cura di Giuseppe Larosa

 

L’altra mattina passeggiando, (re)incontro dopo quasi un mese, l’australiano che mi perseguita oramai come un’ombra, pensavo che me ne fossi liberato ed invece eccolo puntuale con, a differenza delle altre volte, un tocco di modernità, aveva dei pantaloni stile “pinocchietto selvatico” color “cielo sbiadito”, una pancia più prosperosa del solito ma canticchiava non la solita solfa riscaldata di taranta cavallara, ma un pezzo del grande Fabrizio De Andrè, «Guardala che arriva /guarda com’è/ com’è guardala come arriva guarda che è lei che è lei/ guardala come arriva guarda/ guarda com’è /guardala che arriva che è lei che è lei». Ad un tratto si blocca, mi guarda in faccia e con aria di sfida, ricomincia, «Guardala che arriva /guarda com’è/ com’è guardala come arriva (…)», ed io preso dal panico (e dalla paura), chiedo come mai questa canzone, e lui, “sta per arrivare la Commissione di accesso al Comune, tiè!”, accompagnato dal gesto dell’ombrello. Ed io ci resto molto male, tanto da capire cosa ha voluto dire in merito ad una visita della Commissione di accesso ordinata dalla Prefettura di Reggio Calabria a Taurianova. In un primo momento ho lasciato la cosa cadere lì però stamattina ho sentito il rombo di un elicottero sorvolare la nostra città, ed ecco che subito ho pensato, vuoi vedere che stanno arrivando dall’alto con tanto di elicottero? Ho cercato di capire ancora meglio e sono uscito per fare due passi ed in ogni dove e la gente che incontravo come tante “comarelle”, diceva “arriva, arriva”, persino il macellaio di fiducia mi dice “arriva, arriva”. Ed a questo punto mi vengono in mente ricordi passati, oramai sbiaditi, quando nel 1997 dicevano di un sindaco “Biasi, Biasi chi capudannu chi ti trasi”, e come scrissi tempo fa, quel sindaco durò quasi dieci anni!

Ritornando ai giorni nostri, durante la campagna elettorale tutti all’unisono, “se sale Romeo lo sciolgono nuovamente per mafia”, ed ancora questa “litania” dura oggi, e sempre la stessa, non cambia di una virgola tranne che con l’aggiunta di una ipotetica “commissione di accesso” che dovrebbe arrivare al Comune. Ma scusate la curiosità e la domanda, ma per fare cosa? capiamoci meglio e facciamo un altro piccolo passo indietro. Ci sono state numerose interrogazioni, ricordate? Fatte recapitare al ministro dell’Interno da parte di alcuni parlamentari come l’on. Angela Napoli, l’on. Mario Tassone ed infine da un campano, preso da un amore improvviso accompagnato da altrettanto interesse per Taurianova e da un insolito destino, on. Francesco Pionati. Tutti quanti nei confronti di un sindaco già sciolto per mafia nel 2009, Domenico Romeo, e che denunciavano i pericoli democratici della sua rielezione? E ricordo la foga per sollecitare la pubblicazione di tali interrogazioni dalla Stampa, ecco, abbiamo una risposta (sic). Che però in questo caso (stranamente), la “foga” non c’è stata, ed è quella del Sottosegretario all’Interno Saverio Ruperto all’interrogazione dell’onorevole (preoccupato di Taurianova) Pionati, che oltre a rammentare le condizioni per cui è stata fatta, dice testuali parole, oltre al fatto che l’incandidabilità del sindaco Domenico Romeo non può essere presa in considerazione in quanto ala modifica del Testo unico degli enti locali, e precisamente l’art. 143 dice:

“Nel caso di specie, tuttavia, la disposizione non ha trovato applicazione nei confronti degli amministratori del comune di Taurianova, in quanto è entrata in vigore successivamente al provvedimento dissolutorio – avvenuto come ho già detto nell’aprile del 2009 – si applica solo alle ipotesi di scioglimento intervenute dopo l’entrata in vigore della predetta legge. Questo il dato normativo.

Ma l’interrogazione pone un problema più ampio che è quello della trasparenza delle attività dell’amministrazione locale.

Al riguardo, non risultano pervenute al Ministero dell’interno segnalazioni di particolari criticità da parte della prefettura di Reggio Calabria.

Neanche può trovare applicazione l’articolo 142 del testo unico degli enti locali che disciplina l’ipotesi di rimozione del Sindaco, in quanto la norma presuppone un procedimento tipizzato ed ipotesi tassativamente indicate, diverse da quelle segnalate dall’interrogante” e la solita conclusione di routine ossia che “La situazione del comune continuerà ad essere seguita con costante attenzione dalla prefettura (…)”, quest’ultima tempo fa ha inviato una lettera (di colpo sparita, sembra che non ce l’ha nessuno), e che rammentava quello che il sottosegretario scrive nella sua risposta.

Siamo seri. Far girare voci del genere è destabilizzante (perché solo di voci si tratta) è da irresponsabili specie se lo si dice con la “bava alla bocca”. Perché non fanno bene alla città e soprattutto, semmai fosse vera la notizia, c’è da stare poco allegri e osservare il tutto con estrema preoccupazione. Certo, una commissione di accesso non vuol dire un automatico scioglimento per mafia, però crea destabilizzazione più di quanto questa città sta subendo dai diversi eventi delittuosi di questo ultimo anno. Io credo che sarebbe opportuno parlare più di politica e meno di approfondimento prefettizio, magari chiedendo al sindaco Romeo quando nominerà la proclamata “quota rosa” in Giunta o magari chiedere se non sia il caso di fare un rimpasto totale dell’esecutivo visto che da stime acclarate la gente non sa nemmeno chi sono gli assessori, ma soprattutto cosa fanno e cosa hanno prodotto in questi anni. Si sa soltanto che c’è un sindaco che si chiama Domenico Romeo, per il resto “anonimi italiani…anzi taurianovesi”.

Questa città ha subito per ben due volte l’onta di uno scioglimento per mafia perché sperarne in un altro? Qualunque sia il sindaco, di qualsiasi colore politico esso sia, uno scioglimento non è solo la caduta di un sindaco ma la sconfitta della democrazia e del potere della politica. Pensare il contrario è vergognoso ed irresponsabile.

Intanto, sediamoci e pensiamo che questo fine settimana arriverò il sole e ritornerà l’estate, qualche bagno al mare non farebbe male.

lalanternadidiogene@approdonews.it