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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

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La III Commissione approva il progetto di legge per il riordino delle aziende ospedaliere e sanitarie

Strappo Udc in Commissione. Pdl a maggioranza. La Sanità calabrese ridisegnata i macroaree

La III Commissione approva il progetto di legge per il riordino delle aziende ospedaliere e sanitarie

Strappo Udc in Commissione. Pdl a maggioranza. La Sanità calabrese ridisegnata i macroaree

 

 

La terza Commissione consiliare, ‘Attività sociali, sanitarie, culturali e formative’, presieduta dal consigliere Nazzareno Salerno (PdL), ha approvato a maggioranza un progetto di legge di iniziativa dei consiglieri Chiappetta, Salerno, Serra e Parente con cui si rideterminano gli ambiti territoriali delle aziende ospedaliere e delle aziende sanitarie provinciali della regione.

“Il disegno di legge – si legge, tra l’altro, nella relazione di accompagnamento – è finalizzato ad assicurare l’armonizzazione delle disposizioni contenute nelle leggi vigenti, ed in particolare nelle leggi regionali 26/94 e 9/2007 e successive modificazioni, con il nuovo assetto territoriale che si è venuto a determinare a seguito dell’approvazione del Decreto del Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di Rientro dai disavanzi del Servizio sanitario regionale n. 18/2010,con cui sono state riorganizzate le reti ospedaliera, territoriale e dell’emergenza-urgenza e dei successivi decreti attuativi. Il nuovo progetto di riordino del sistema sanitario regionale – è scritto ancora nella relazione di accompagnamento – prevede una diversa configurazione degli ambiti organizzativi e territoriali delle Aziende sanitarie ed ospedaliere regionali. Con esso si vuole concretizzare il procedimento di scorporo ospedale-territorio attraverso la ridefinizione territoriale delle aziende sanitarie locali e la conseguente riaggregazione per funzioni alle aziende ospedaliere dei presidi ospedalieri che erano precedentemente afferenti alle Asp. La proposta di legge approvata oggi dalla Commissione – prosegue la relazione – è più funzionale al miglioramento della qualità dell’intero sistema che deve essere informato alla omogenea distribuzione dei servizi, all’equità, anche territoriale, nell’erogazione delle prestazioni, all’efficienza nel funzionamento delle strutture”.

Ai lavori della Commissione hanno dato il loro contributo, oltre il presidente Nazzareno Salerno, i consiglieri: Chiappetta e Vilasi, del Pdl; Giordano (IdV), Serra (Insieme per la Calabria), Gallo (Udc), Tripodi (Misto), Scalzo (Pd), Ciconte (Progetto democratico) e Parente (Scopelliti presidente). Hanno votato a favore del progetto di legge i consiglieri: Vilasi, Chiappetta, Serra, Parente, Salerno. Contrario, il consigliere Giordano.

IL PDL APPROVATO IN COMMISSIONE

Il progetto di legge approvato oggi dalla terza Commissione consiliare, ridisegna la sanità calabrese in macroaree, così definite: Area Nord: Azienda sanitaria area nord, che incorpora l’ex Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e comprende i comuni attualmente inclusi. Azienda ospedaliera area nord, che incorpora in un presidio unico, l’hub di Cosenza, gli spoke di Castrovillari, Rossano/Corigliano e Cetraro/Paola e gli ospedali di zona montana di S. Giovanni in Fiore ed Acri. Area Centro: Azienda sanitaria area centro che incorpora l’ex azienda sanitaria provinciale di Catanzaro e comprende i comuni attualmente in essa inclusi. Azienda sanitaria area centro est che incorpora l’ex azienda sanitaria provinciale di Crotone e comprende i comuni attualmente in essa inclusi e lo spoke di Crotone. Azienda sanitaria area centro ovest, che incorpora l’ex azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia e comprende i comuni attualmente in essa inclusi e, in un Presidio unico, lo spoke di Vibo Valentia, l’ospedale generale di Tropea e l’ospedale di zona montana di Serra S. Bruno. Azienda ospedaliera area centro, che incorpora, in un Presidio unico, l’hub di Catanzaro, lo spoke di Lametia Terme, l’ospedale generale di Soverato e l’ospedale di zona montana di Soveria Mannelli. Area Sud: Azienda sanitaria area sud, che incorpora l’ex Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria e comprende i comuni attualmente in essa inclusi. Azienda ospedaliera area sud, che incorpora, in un Presidio unico, l’hub di Reggio Calabria, gli spoke di Polistena e Locri e gli ospedali generali di Melito Porto Salvo e Gioia Tauro.

SCALZO E CICONTE: ABBIAMO ABBANDONATO I LAVORI PER EVITARE CHE SI PORTASSE A COMPIMENTO UNA LEGGE INADATTA

“Abbiamo assistito questo pomeriggio ad uno strappo politico di rilevanza straordinaria. L’Udc, che ha abbandonato i lavori della Commissione Sanità, ha messo in luce l’assenza della benché minima progettualità da parte della maggioranza sul riordino del servizio sanitario regionale”.

E’ quanto sostengono i consiglieri regionali Antonio Scalzo (Pd) e Vincenzo Ciconte (Progetto Democratico), che aggiungono: “Da parte nostra, pur consapevoli dell’urgenza della riforma e condividendone gli aspetti organizzativi, consideriamo addirittura irricevibili alcuni degli emendamenti presentati, in particolare quello sull’ipotizzata frammentazione dell’area centrale della Calabria in un grottesco centro-est e centro-ovest. Abbiamo, quindi, abbandonato i lavori, per impedire che si portasse a compimento una legge non ispirata a criteri di omogeneità territoriale e di razionalizzazione efficiente del sistema”.

TRIPODI: IRRICEVIBILE PROPOSTA RIORDINO AZIENDE

“La proposta di legge all’esame della Terza Commissione consiliare presenta delle criticità che, oltre a renderla irricevibile per come è stata formulata, la esporrebbero ad una inevitabile impugnativa da parte del Governo centrale”.

E’ l’opinione del consigliere regionale del Gruppo misto Pasquale Tripodi, secondo il quale “La materia trattata, finalizzata alla riorganizzazione istituzionale e territoriale delle Aziende del servizio sanitario regionale, è inevitabilmente vincolata al Piano di Rientro dal disavanzo sanitario. L’adozione di provvedimenti legislativi da parte del Consiglio regionale ovvero della Giunta che interferiscono con le prescrizioni ed i dettami del Piano di rientro finirebbero in ogni caso per essere ritenuti lesivi dell’art. 2, commi 80 e 95, della legge n. 191/2009, secondo cui gli interventi individuati dal piano di rientro sono vincolanti per la regione, che e’ obbligata a rimuovere i provvedimenti, anche legislativi, e a non adottarne di nuovi che siano di ostacolo alla piena attuazione del piano di rientro”. Secondo Tripodi: “E’ opportuno rammentare che il Piano di rientro è parte integrante dell’accordo fra lo Stato e la Regione stipulato in data 17.12.2009 il quale prevede tra l’altro una attività di affiancamento da parte del Governo per rispondere alle esigenze di supporto alle attività di programmazione, gestione e valutazione dei Servizi sanitari regionali ma, soprattutto, prevede il monitoraggio dei provvedimenti adottati e la verifica dell’attuazione dei risultati prefissi. Nello specifico l’art. 3, comma 1, del citato accordo impone che tutti i provvedimenti regionali di spesa e programmazione sanitaria e, comunque, tutti i provvedimenti di impatto sul servizio sanitario regionale, debbano, essere preventivamente sottoposti al vaglio dei competenti Ministeri della Salute, dell’Economia e delle Finanze, ai fini dell’acquisizione di un preventivo parere. Alla luce di detta prescrizione normativa appare assolutamente precipua ed inderogabile che qualsivoglia proposta normativa in materia sanitaria che modifichi e/o incida sul Piano di rientro venga sottoposta al preventivo vaglio del Governo e per esso dal Commissario ad acta”.

Ancora Tripodi: “L’accordo citato, inoltre, precisa al successivo comma 3 del medesimo articolo, che ‘sono fatti salvi i provvedimenti regionali di somma urgenza da trasmettersi successivamente alla loro adozione’: orbene, è di tutta evidenza che il disegno di legge oggetto di discussione in sede di III commissione non solo non rientra tra quelli che possono essere definiti di somma urgenza ma si appalesa come una vera e propria interferenza rispetto a quello che è il riassetto delle reti ospedaliera, territoriale e di emergenza-urgenza del Servizio sanitario regionale già operato dal Commissario ad acta con il DPGR del n. 18 del 2010”. In conclusione, per Tripodi: “Anche sotto questo profilo, dunque, è ravvisabile una violazione dell’art. 120, comma 2 della Costituzione oltre che dell’art. 2, comma 83, della legge 191/2009 perché la legge in discussione in Commissione violerebbe i principi che la Corte Costituzionale ha recentemente elaborato con le sentenze n. 78 del 2011 e n. 131 del 2012 laddove ha, infatti, ripetutamente precisato che, anche qualora non sia ravvisabile un diretto contrasto con i poteri del commissario, ma ricorra una situazione di interferenza sulle funzioni commissariali, tale situazione è idonea ad integrare la violazione dell’art. 120 secondo comma della Costituzione”.

SALERNO: PASSO IN AVANTI PER RESTITUIRE EFFICIENZA AL SISTEMA SANITARIO

Il presidente della terza Commissione consiliare, Nazzareno Salerno, a conclusione dei lavori dell’organismo, ha rilasciato la seguente dichiarazione che si trasmette nella sua stesura integrale:

“L’approvazione da parte della terza Commissione della proposta di legge n. 382/9^, ‘Istituzione delle Aziende sanitarie territoriali e delle Aziende sanitarie ospedaliere’, rappresenta certamente un ulteriore e significativo passo in avanti nel percorso che ci vede impegnati per restituire efficienza e sostenibilità al sistema sanitario calabrese. D’altro canto, l’esigenza di rivedere interamente l’assetto istituzionale delle Aziende del Servizio sanitario regionale è di assoluta evidenza; il miglioramento della qualità dell’intero sistema, l’omogenea distribuzione dei servizi, l’equità nell’erogazione delle prestazioni, l’efficienza nel funzionamento delle strutture sono obiettivi irrinunciabili ed attesi dai cittadini calabresi da tanto, troppo tempo. La legge approvata, dunque, risponde ad una esigenza diffusa e rappresentata da tutti quei cittadini che chiedono a gran voce di poter essere curati in strutture adeguate, di usufruire di servizi efficienti e razionalmente distribuiti sul territorio, di affidarsi ad un sistema nel quale le eccellenze trovino adeguata valorizzazione. Risponde a questa logica la condivisione e la convergenza sul testo legislativo da parte di più forze politiche. Ci auguriamo che le dinamiche registrate all’interno della terza Commissione – ed in particolare la mancata partecipazione al voto dell’Udc – non siano oggetto di inutili quanto forzate strumentalizzazioni; la maggioranza di centrodestra è unitariamente consapevole del compito assegnatoci dagli elettori ed il rapporto con l’Udc è naturalmente quello di sempre, uniti nel superiore interesse della Calabria e dei calabresi. Auspichiamo, infine, che durante la discussione in Consiglio, il testo oggi approvato in Commissione possa essere arricchito dei contributi dei colleghi degli altri gruppi consiliari”.

BILARDI: MIGLIORA L’EFFICIENZA DEL SISTEMA NEL SUO INSIEME

“La creazione di macro aree per la sanità calabrese, che si avvia a definizione grazie ad un progetto di legge approvato con tempestività dalla terza commissione consiliare della Regione Calabria, appare finalizzata – anche nelle nuove realtà territoriali derivanti dall’accorpamento di due provincie – a creare dinamiche di efficienza nell’offerta sanitaria ed a garantire quelle strutture cliniche valide e quelle eccellenze che talvolta, per evidenti involuzioni funzionali dettate da carenze burocratiche e/o strutturali, perdono vigore ed incisività nel sistema regionale, vanificando quel processo etico dell’assistenza che sta a fondamento del servizio pubblico.”

Lo afferma il capogruppo regionale della “Lista Scopelliti”, on.le Giovanni Bilardi, che aggiunge: “la nuova mappa della sanità calabrese che scaturirà dalla proposta di legge n.382 tende a ridefinire i rapporti ed i ruoli per quanto attiene sia all’organizzazione che ai moduli dell’offerta sanitaria, creando un reciproco coordinamento sia nei percorsi che nella modalità di erogazione delle prestazioni.

E’ questa – ha concluso l’on.le Bilardi – l’ennesima prova della vitalità amministrativa e della immiopia di governo del centrodestra regionale che persegue una mission ed una vision finalizzate a correttezza, economicità ed efficacia.”