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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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La dieta del body builder Il dott. Amuso sfata alcune credenze errate in fatto di dieta per i culturisti

La dieta del body builder Il dott. Amuso sfata alcune credenze errate in fatto di dieta per i culturisti
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Nell’ultimo periodo frequentando alcuni nuovi amici mi sono reso conto di quante credenze sbagliate e pericolose esistono nel mondo alimentare di chi fa sport, soprattutto per chi si avvicina al culturismo o body bulding: Uno dei primi consigli che vengono dati a chi è quello di incrementare l’apporto proteico della dieta.

Per rispettare tale vincolo vengono spesso proposti anche integratori proteici e/o aminoacidici. (Dannosi).

Tali consigli si basano sull’errata convinzione che una dieta iperproteica favorisca l’aumento della massa muscolare e la riduzione di quella adiposa.

In realtà, come ogni giorno ci ripetono i veri professionisti dell’alimentazione (medici e nutrizionisti), le proteine introdotte in quantità superiore al fabbisogno sono pressoché inutili.

Una dieta bilanciata, con adeguato apporto energetico, unitamente ad un training appropriato, è tutto quanto occorre per sviluppare forza e massa muscolare.

Per questo motivo l’apporto proteico quotidiano non dovrebbe mai superare i 2 g per ogni kg di peso corporeo o scendere al di sotto degli 1,2 g/kg; se l’atleta è sovrappeso (FM >15% uomini, 25% donne) tali valori devono essere ridotti.

Una dieta troppo ricca di cibi proteici obbliga l’organismo ad un lavoro eccessivo per la loro metabolizzazione.

Oltre ad un inutile sovraccarico epatico e renale, il consumo smodato di proteine animali aumenta il rischio di sviluppare alcuni tumori.

Tutto questo considerato che chi pratica sport non assuma farmaci per …….

Sarebbe quindi opportuno ampliare le scelte alimentari includendo nella propria dieta almeno tre porzioni settimanali di pesce ed altrettante di legumi.

Al posto della carne si  possono consumare per esempio  alimenti che abbiano un profilo aminoacidico comunque molto buono.

Le proteine non sono alimenti dimagranti, una dieta iperproteica assicura una perdita di grasso analoga ad una normale dieta mista

Studi epidemiologici , condotti per anni, indicano che alcune abitudini alimentari possono

il National Cancer Institute, NCI e l’American Cancer Society, ACS hanno stabilito alcune linee guida dietetiche prudenziali per la selezione dei cibi:

1 . Mantenere un peso corporeo desiderabile
2 . Alimentarsi con una dieta variabile
3 . Includere una nuova varietà di frutta e verdure nella dieta quotidiana
4 . Consumare una maggiore quantità di cibi ricchi in fibre, quali cereali integrali, legumi, vegetali e frutta
5 . Diminuire l’apporto totale di grassi (30% meno delle calorie totali)
6 . Limitare il consumo degli alcolici
7 . Limitare il consumo di cibi sotto sale o conservati con nitriti

  1. Raggiungere e mantenere un peso corporeo normale . Un’eccessiva introduzione calorica e l’obesità sono state poste in relazione con un’aumentata mortalità per alcune neoplasie, tra le quali il tumore della mammella, dell’utero, del colon, della colecisti e della prostata. La prevalenza di questi tumori aumenta con il grado di obesità.
  2. Variare la dieta . Dato l’alto numero dei componenti nutrizionali e non di ciascun cibo in una dieta e le complesse interazioni tra questi, è difficile isolare fattori che possono causare o prevenire il cancro. Un cambiamento totale delle abitudini alimentari verso una dieta varia, con quantità moderate, offre la miglior speranza per abbassare il rischio di cancro
  3. Includere frutta e verdure varie nella dieta giornaliera. Il consumo di verdura e frutta è associato a un minor rischio di cancro del polmone, della prostata, della vescica, dell’esofago e dello stomaco. Questi cibi contengono vitamine, minerali, fibre e componenti non nutritivi che da soli o insieme possono essere responsabili della riduzione del rischio di cancro.
  4. Mangiare più alimenti ricchi in fibre come cereali integrali, farina integrale, legumi, vegetali e frutta. L’incidenza del cancro del colon è bassa in popolazioni che utilizzano diete ricche di fibre. Si ipotizza che potrebbero esercitare i loro effetti diluendo la concentrazione dei carcinogeni nel colon, riducendone la formazione con l’alterazione della flora batterica intestinale.
  5. Riduzione totale dell’assunzione di grassi. Tra tutti i fattori dietetici con possibili effetti sulla malattia neoplastica i grassi sono stati i più studiati. Sostanziali evidenze hanno suggerito che un’eccessiva introduzione di grassi aumenta il rischio di sviluppo di cancro della mammella, del colon e della prostata
  6. Limitare l’assunzione di bevande alcoliche qualora assunte. I forti bevitori hanno un elevato rischio di sviluppare diversi tumori del cavo orale, della laringe e dell’esofago. Questi rischi sono inoltre aumentati nei fumatori.
  7. Consumare con moderazione cibi conservati sotto sale, affumicati e con nitriti come conservanti. Le indagini relative al fatto che i cibi conservati sotto sale, o con nitriti possano aumentare il rischio di cancro dell’esofago e dello stomaco in quei paesi dove vi è un alto consumo di questi cibi nella dieta sono ancora limitate e parziali.

Pertanto senza offendere nessuno si può affermare che alcuni abitudini di vita alimentari, aumetano di 2,6 volte la probabilità di ammalarsi di cancro alla mammella, prostata, ovaio, pancreas, fegato, rene e persino cervello, hanno un’incidenza superiore.

Mangiare «sano” rende il microambiente cellulare pulito da elementi che possono mutare il Dna e scatenare così un tumore.

Dal momento che i nutrienti , sono in grado di cambiare l’espressione dei geni, proprio come gli ormoni, dobbiamo sapere quali e quando è meglio assumere piuttosto che evitare.