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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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La “Calzedonia” spopola nei Balcani E' il caso di un'impresa italiana vincente

La “Calzedonia” spopola nei Balcani E' il caso di un'impresa italiana vincente
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Pristina: Nel 1986 nasce a Verona l’azienda Calzedonia specializzata in
calze costumi da donna, uomo e bambino. Oggi a distanza di 25 anni, la
rete Calzedonia ha oltre 1.750 negozi sparsi in tutto il mondo: Italia,
Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cipro, Croazia, Francia,
Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Macedonia, Messico,
Montenegro, Polonia, Portogallo, Qatar, Repubblica Ceca, Romania,
Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia
e Ungheria.
Il grande successo è frutto di più elementi in sinergia, la moda offerta
a prezzi competitivi senza tralasciare la qualità e la gamma dei
prodotti offerti che spaziano dal bambino all’adulto.
E questa scelta premia l’azienda che ha saputo intercettare le richiesta
dei propri clienti, anche i più esigenti.
Il gruppo conta 26.000 dipendenti nel mondo, solo in Croazia ha aperto 4
stabilimenti oltre ad una sede logistica. Il responsabile per la Croazia
è l’ing. Francesco Ruffoli.
La Società Calzedonia ha scelto volutamente la Croazia per la vicinanza
all’Italia e per la comodità dei suoi porti da cui partono giornalmente
navi container per i 5 continenti.
Il vantaggio che offre la Croazia rispetto ad altri paesi europei è la
dimensione, e la logistica dei trasporti marittimi che si estendono da
Fiume a Dubrovnick, inoltre altro fattore a favore il rapporto diretto
con le istituzioni locali a differenza dell’Italia, dove la burocrazia
rallenta le buone intenzioni di un imprenditore.
Unico neo della Croazia è che con l’entrata in Europa applica alla
lettera le direttive europee, gli ispettori multano le aziende senza
prima fare prevenzione, in Italia gli ispettori prima fanno prevenzione
e successivamente se le direttive non sono attenzionate, le stesse
vengono sanzionate.
In Croazia questo passaggio non esiste, e gli imprenditori intenzionati
ad investire in questo paese è giusto che lo sappiano.
Prendo ad esempio la legge sulla sicurezza sul lavoro la Legge 231, in
Italia è rigida, non viene applicata ad ogni settore come dovrebbe, il
legislatore ha ritenuto di farla applicare a più tipi di attività, dal
metalmeccanico all’agricolo senza tener conto che i rischi che corrono i
dipendenti sono diversi, proprio per la tipologia delle macchine usate.
La legge prevede che in una azienda con oltre 200 dipendenti, sia
presente un comitato di gestione della sicurezza, che in parole semplici
non è altro che un apparato burocratico dove collocare persone nominate
da sindacati e associazioni di categoria.
Per l’imprenditore non rappresenta certo una facilitazione operativa,
non sono altro che ulteriori paletti burocratici.
La Calzedonia ha adottato in Croazia un dialogo aperto con i suoi
dipendenti, nei 4 stabilimenti è stato eletto un Consiglio di fabbrica
composto da lavoratori che si incontrano una volta al mese con il
management dell’Azienda.
Le strategie scelte dalla proprietà della Calzedonia è stato ben
accettato
dai dipendenti che partecipando fattivamente con consigli costruttivi
apportano migliorie che aumentano il profitto, e i risultati ottenuti
sono eccellenti. La Calzedonia ha scelto come area di
insediamento il distretto tra Cakovec e Varazdin.
Un area molto appetibile per nuovi insediamenti industriali.
Ad aiutare gli imprenditori sono scesi in campo i sindaci che hanno
realizzato quelle infrastrutture necessarie alla nascita di nuovi
insediamenti industriali.
Un ottimo incentivo per investire in Croazia, che Calzedonia ha colto al
volo. Non solo, ma nel distretto tessile dove si è insediata la
Calzedonia con presenza di altre aziende similari, il Comune ha aperto
una Scuola Superiore professionale indirizzata al tessile. I ragazzi
hanno le prime esperienze lavorative durante il corso di studi che si
tramuta in lavoro a tempo indeterminato appena diplomati.
In Italia nessuno ha pensato a sviluppare insediamenti industriali per
settore collegati ad una scuola di formazione specifica in cui lo
studente si interfaccia con le aziende del distretto.
I risultati che ottengono le aziende che investono in Croazia sono sotto
gli occhi di tutti, uno per tutti Calzedonia che nel 2013 ha chiuso con
un MON “Margine Operativo” di 130 Mil di Euro raggiunto con 3.021
dipendenti dislocati in 4 stabilimenti ed 1 centro logistico.
La Calzedonia memore degli ottimi risultati si appresta a presentare al
ministero la richiesta di ampliamento per lo stabilimento di Tubla a
Čakovec. Lo
stabilimento è nato nel 2000 ed ampliato nel 2004, raddoppiato nel 2008
e ora per i volumi di produzione la Calzedonia si appresta a triplicare
il manufatto. Il 2014 è in chiusura e soddisfazione trapela nello Staff
della Calzedonia che chiuderà l’anno con un +(10-12)%.
Prima di investire in Croazia un consiglio che vi diamo è di affidarvi a
persone preparate e presenti sul territorio, lasciate da parte
l’avventura, si rischia di vedersi vanificati gli investimenti, per
internaziolalizzarsi rivolgetevi a chi sa prendervi per mano e guidarvi
come l’Associazione Internazionale “RAGOS” – “Associazione per lo
Sviluppo
Economico croato”, www.udrugaragos.net di cui è presidente la dott.ssa
Klelija Anastazija Margot Matanić che saprà consigliare con
professionalità quegli imprenditori intenzionati ad investire in
Croazia.

Maurizio Compagnone