Israele-Egitto, è crisi per agenti morti
redazione | Il 20, Ago 2011
Il movimento integralista al potere nella Striscia di Gaza ha annunciato di non ritenersi più vincolato
Israele-Egitto, è crisi per agenti morti
Il movimento integralista al potere nella Striscia di Gaza ha annunciato di non ritenersi più vincolato
(ANSA) TEL AVIV/GAZA – Continua ad estendersi la crisi innescata giovedì da un complesso attacco terroristico lanciato da un nutrito commando di palestinesi nel Neghev, a nord di Eilat (mar Rosso). Nella nottata, l’Egitto ha annunciato l’intenzione di richiamare in patria l’ambasciatore a Tel Aviv in seguito alla uccisione di cinque suoi militari, asseritamente dal fuoco israeliano. Da parte sua il portavoce del braccio armato di Hamas, Abu Obeida, ha reso noto che la sua organizzazione non si sente più vincolata dal tacito cessate il fuoco con Israele, in seguito ad una serie di raid aerei condotti sulla Striscia di Gaza. “Hamas è in grado di colpire Tel Aviv”, ha avvertito Abu Obeida, mentre l’Egitto cerca in queste ore di convincere Hamas a non destabilizzare oltre la situazione. Da giovedì i raid israeliani sono stati oltre venti e hanno provocato la morte – secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa – di almeno 15 persone. Fra esse vi sono esponenti militari di Hamas, della Jihad islamica e dei Comitati di resistenza popolare (i responsabili, secondo Israele, degli attacchi a nord di Eilat), ma anche diversi civili, fra cui bambini. Da parte sua il sud di Israele è bersagliato anche oggi da decine di razzi Grad e Qassam sparati da Gaza. Fra l’altro sono state colpite le città di Ashqelon, Ashdod, Sderot, Beer Sheva, Kiryat Gat e Ofakim. I feriti sono una quindicina, fra cui tre manovali palestinesi colpiti da un razzo ad Ashdod. Malgrado il riposo sabbatico, i dirigenti israeliani si vedono comunque costretti a dedicare urgente attenzione alla crisi con l’Egitto: la prima dalla caduta del presidente Hosni Mubarak. In dichiarazioni a radio Gerusalemme, un alto funzionario del ministero della difesa, Amos Ghilad, ha ribadito che i rapporti di pace “restano anche oggi un bene strategico di grande importanza per entrambi i Paesi”. Ghilad ha assicurato che nessun militare israeliano ha aperto il fuoco intenzionalmente sugli egiziani e ha ribadito che Israele è disposto a fare piena luce in merito. L’Egitto chiede, intanto, scuse formali sia per l’uccisione dei militari sia per dichiarazioni ritenute offensive giunte negli ultimi giorni da responsabili israeliani.
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