Incendio Guglielmo: e’ un attentato, aperta inchiesta
redazione | Il 31, Ago 2012
Non trovato liquido infiammabile, ma nessun dubbio su dolo
Incendio Guglielmo: e’ un attentato, aperta inchiesta
Non trovato liquido infiammabile, ma nessun dubbio su dolo
La Procura della Repubblica di Catanzaro ha aperto un’inchiesta sull’incendio che nella tarda serata di ieri ha danneggiato due camion che si trovavano all’interno dello stabilimento della Torrefazione Guglielmo, a Copanello di Stalettì. Non c’é ancora alcuna certezza, perché mancano i riscontri tecnici da parte dei vigili del fuoco, ma non ci sono dubbi che l’incendio sia da collegare ad un attentato. Le fiamme, spente grazie all’intervento di due squadre dei vigili, avvertiti da alcuni automobilisti di passaggio, sono partite dalle cabine e si sono poi estese ai rimorchi, provocando gravi danni ai due mezzi, che sono praticamente inutilizzabili. Le indagini vengono condotte dai carabinieri della Compagnia di Soverato, che stanno predisponendo un’informativa alla Procura della Repubblica di Catanzaro. Il fatto che sul posto non sia stato trovato liquido infiammabile, secondo quanto riferito dagli investigatori, non esclude che l’incendio sia di natura dolosa perché le tecniche che vengono utilizzate per appiccare le fiamme possono essere svariate. Le persone che hanno appiccato l’incendio si sono introdotte nello stabilimento attraverso un cancello che era aperto perché la torrefazione era ancora in attività. Sul posto stamattina si sono recati nuovamente i carabinieri per effettuare ulteriori riscontri investigativi.
Non abbiamo mai ricevuto richieste estorsive e quando, in qualche raro caso, abbiamo subito atti intimidatori, li abbiamo sempre sempre denunciati”. Lo ha detto all’ANSA Daniele Rossi, contitolare della Torrefazione Guglielmo, facendo riferimento all’incendio di due camion dell’azienda percheggiati all’interno dello stabilimento, a Copanello di Stalettì, avvenuto nella tarda serata di ieri. “Siamo tuttora scossi – ha aggiunto – e la nostra famiglia é molto colpita. Ritengo, comunque, che quanto è accaduto non può darci che ulteriore forza per continuare il nostro percorso lavorativo, che è cominciato 70 anni fa, spronandoci a fare conoscere sempre più il Caffé Guglielmo in tutta Italia e nel mondo. E tutto questo partendo sempre dalla nostra amata Calabria, che deve sicuramente prendere consapevolezza delle distorsioni che ci sono e che vanno sempre denunciate”. “Confidiamo nel lavoro delle forze dell’ordine – ha concluso Daniele Rossi – e ringraziamo il prefetto, Antonio Reppucci, che ieri sera a tarda ora è voluto venire nel nostro stabilimento per rendersi conto della situazione. Ringraziamo inoltre tutti coloro che ci hanno espresso vicinanza per quanto è accaduto”.
I presidenti di Confindustria Catanzaro, Ance provinciale e Piccola industria, Giuseppe Gatto, Alessandro Caruso ed Aldo Ferrara, insieme ai rispetti organismi direttivi, “nell’apprendere – è detto in una nota – il vile accadimento di ieri notte ai danni dell’ industria del Caffé Guglielmo, impresa simbolo e storica della provincia catanzarese, esprimono piena e convinta solidarietà alla famiglia Guglielmo ed agli stessi dipendenti”. “Si tratta di un chiaro atto intimidatorio – prosegue la nota congiunta – che va condannato incondizionatamente e con la dovuta forza, senza indugio alcuno, che è stato consumato nei confronti di chi sceglie e persegue la strada dell’impegno, della determinazione e dei sacrifici quotidiani, cercando, in questo difficile e complicato periodo storico, di mantenere i posti di lavoro e contribuire alla crescita economica e sociale del territorio. Un segnale, l’ennesimo verificatosi nella provincia negli ultimi mesi, grave e preoccupante che rischia di minare, non solo la democratica convivenza di una comunità che, per storia e cultura, ha sempre respinto con forza ogni tentativo maldestro di tensione, ma, addirittura, la stessa sopravvivenza delle aziende”. “Come più volte sottolineato, nelle diverse sedi istituzionali – sostengono ancora Gatto, Caruso e Ferrara – le azioni criminali, negli ultimi anni, hanno mutato modi e strategia evitando di ‘chiedere’ o ‘estorcere palesemente alcunche”, ma, al contrario, cercano di creare quel clima di intimidazione congeniale per atti vessatori. E’ certo che una solida azienda come la Guglielmo ed i suoi amministratori non si faranno intimidire in alcun modo, ma continueranno a respingere con vigore ogni tentativo di prepotenza e sopruso. Confindustria Catanzaro è incondizionatamente vicina alla famiglia Guglielmo ed alle istituzioni in questa vitale battaglia della legalità e del rispetto delle regole, offrendo, come sempre, collaborazione per la causa, nonché per il futuro delle nuove generazioni”. “Siamo fiduciosi – concludono – che le forze dell’ordine e gli organi giudiziari sapranno far luce al più presto sull’accaduto, anche per restituire la massima serenità nello svolgimento dell’attività imprenditoriale e far prevalere la civile e democratica convivenza di tutta la comunità”
“Il pesante atto intimidatorio subito ieri sera dall’azienda Guglielmo lascia in noi un senso di amarezza e di rabbia. Agli amici Matteo Tubertini, Daniele Rossi e Roberto Volpi, ai dirigenti ed ai collaboratori tutti esprimiamo, a nome nostro e del gruppo consiliare ‘Catanzaro da Vivere’, pieno sostegno e solidarietà”. E’ quanto affermano, in una nota congiunta, Piero Aiello, assessore regionale all’Urbanistica e al Governo del Territorio e Marco Polimeni capogruppo di Catanzaro da Vivere al Comune di Catanzaro. “La Guglielmo Caffé è da sempre – sostengono Aiello e Polimeni – un baluardo di quell’imprenditorialità sana che raramente la nostra terra ha avuto l’onore di ospitare. Una delle pochissime aziende che non ha mai licenziato, ma soprattutto che, negli anni, ha dato lavoro a centinaia di dipendenti in tutta la provincia di Catanzaro, accogliendoli come se fosse un’unica grande famiglia: quella famiglia fortemente voluta, fondata e tirata su con principi e valori d’altri tempi da don Guglielmo Papaleo. Per questo motivo non possiamo che lanciare un appello a tutte le istituzioni preposte affinché stiano in prima linea a lavorare per il ripristino della legalità in Calabria, restituendo alle realtà esistenti la possibilità di fare impresa nella nostra terra senza dover pensare di delocalizzare e non negando alle nuove realtà la possibilità di operare in questa terra che fino ad oggi è stata cosi profondamente segnata da ‘ndrangheta e malaffare”
Il presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, esprime solidarietà alla famiglia Guglielmo, e a tutti i dirigenti, i dipendenti e i collaboratori dell’azienda, per l’atto intimidatorio subito la notte scorsa. “Si tratta di un gesto vile e gravissimo – afferma Ferro – che tende a colpire una delle realtà imprenditoriali più importanti del nostro territorio, capace di vendere i propri prodotti in tutta Italia e all’estero, e con una grande e prestigiosa tradizione alle spalle. Tutta la comunità catanzarese è stata scossa dalla notizia dell’atto intimidatorio, trattandosi di un’azienda molto legata al territorio, e che dà lavoro a molte famiglie. Un’azienda simbolo dell’imprenditoria catanzarese, come ha giustamente rivendicato Daniele Rossi. Mi auguro che forze dell’ordine e magistratura riescano a far luce al più presto sull’accaduto e assicurare alla giustizia i responsabili. Certamente l’azienda Guglielmo e i suoi amministratori non si faranno intimidire da un episodio pur così inquietante”. A parere di Ferro “chi ha deciso di colpire l’azienda Guglielmo, ha certamente pensato di mandare il proprio messaggio minaccioso e violento a tutta l’imprenditoria sana del nostro territorio, sperando di piegare alle logiche del compromesso con la criminalità tutti quegli imprenditori che ogni giorno, con caparbietà e sacrificio, contribuiscono ad accrescere la nostra economia, a dare posti di lavoro, e quindi a migliorare il benessere di tutto il territorio. Le istituzioni devono stringersi attorno a questi imprenditori, e proteggerli con ogni mezzo dagli appetiti di quella criminalità che pensa ancora di tenere sotto il giogo la nostra regione, schiacciandone la crescita economica, culturale e sociale, e togliendo ogni occasione di riscatto per la nostra terra e i suoi giovani”.
“Un atto vergognoso, un’intimidazione che non deve restare impunita”. Così il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, ha commentato la notizia dell’incendio di natura dolosa che ha distrutto due automezzi della Caffé Guglielmo. “E’ necessario che vengano individuati al più presto – ha detto Abramo – gli autori dell’attentato per restituire serenità e certezze agli operatori industriali e commerciali del litorale jonico, che, evidentemente, subiscono la pressione di gruppi criminali”. Il sindaco ha voluto esprimere “sincera solidarietà ai dirigenti e alle maestranze della Caffé Guglielmo, un’industria di grande valenza e notevoli tradizioni, legatissima alla storia imprenditoriale della città di Catanzaro”. Sullo stesso argomento è intervenuto il capogruppo del Pdl al Comune, Domenico Tallini, assessore regionale al Personale, che si è detto “sconcertato e preoccupato per l’episodio criminale che ha colpito l’industria Guglielmo, una delle più importanti realtà imprenditoriali della città di Catanzaro e della Calabria. Dobbiamo fare fronte comune contro la criminalità organizzata che purtroppo spadroneggia nel tratto che va da Borgia fino al Soveratese – ha aggiunto Tallini – sostenendo in ogni modo l’azione delle forze dell’ordine e tenendoci vicini ad imprenditori coraggiosi, come gli eredi del grande don Guglielmo Papaleo, che garantiscono occupazione a tantissime famiglie catanzaresi”.
redazione@approdonews.it