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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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In Molise gli Stati Generali delle comunità dell’Appennino L'allevatore cosentino Vincenzo Brunetti ha rappresentato la Calabria nella manifestazione dedicata alla salvaguardia della montagna e della biodiversità

In Molise gli Stati Generali delle comunità dell’Appennino L'allevatore cosentino Vincenzo Brunetti ha rappresentato la Calabria nella manifestazione dedicata alla salvaguardia della montagna e della biodiversità
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Fino a domenica 18 in Molise a Castel del Giudice (Is) si sono tenuti i secondi Stati Generali delle Comunità dell’Appennino, con oltre 150 agricoltori, allevatori, artigiani e rappresentanti di enti e consorzi chiamati a raccolta da Slow Food Italia. Obiettivo dell’incontro è stato fare il punto sullo stato delle terre alte e rilanciare una nuova stagione di rinascita sociale, economica e culturale dei territori della dorsale italica.
Ecco chi ha già cominciato nel proprio piccolo: i Presìdi Slow Food che, resistendo alle lusinghe della vita di pianura, curano i territori e tutelano la biodiversità. Seguiteci in questo lungo viaggio dalla Liguria alla Sicilia in compagnia di alcuni dei protagonisti.

Sui rilievi della Calabria, in provincia di Cosenza, Vincenzo BRUNETTI ha un allevamento di vacche di razza podolica calabrese. Sono bovini a rischio di estinzione, poco diffusi e molto rustici, di cui sono rimasti solo 25.000 capi iscritti al libro genealogico.

I costi di allevamento della podolica sono più alti rispetto a quelli di razze più note, a fronte di una produzione di latte leggermente minore. Inoltre, gli allevatori seguono un disciplinare rigoroso che non contempla insilati o prodotti geneticamente modificati. «La mia critica è che la politica dell’Unione europea è incoerente», denuncia Vincenzo. «Da un lato sono orientati verso i temi del biologico e della sostenibilità, costringendo le produzioni di questo tipo a seguire normative molto rigide, dall’altro permettono che in commercio ci sia di tutto, anche carne proveniente da altri Paesi, venduta a prezzi bassissimi. Insomma, le regole sono diverse per produzioni di tipo diverso ma poi per quanto riguarda il commercio siamo considerati tutti uguali! E questi problemi si superano solo se le persone sono informate di quello che stanno mangiando, bisogna dare informazioni corrette, è una questione culturale».