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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Imu: una raccolta firme per il territorio di Roma per non far applicare la massima accisa sulle case dei cittadini

Imu: una raccolta firme per il territorio di Roma per non far applicare la massima accisa sulle case dei cittadini

L’iniziativa del presidente di Assotutela Maritato, il quale solleva anche la questione Idi

Imu: una raccolta firme per il territorio di Roma per non far applicare la massima accisa sulle case dei cittadini

L’iniziativa del presidente di Assotutela Maritato, il quale solleva anche la questione Idi

 

 

“La nuova Ici dovrebbe fruttare nel 2012 poco più di 20 miliardi, 3,28 dall’abitazione principale e 16,8 dalle altre case, in base alle previsioni di gettito fornite dal Tesoro a inizio luglio. Lo Stato dovrebbe incassare quindi 8,4 miliardi. Da mesi il Tesoro studia soluzioni per rivedere la ripartizione dell’Imu attribuendo maggiore autonomia di entrata ai comuni”. Lo dichiara in una nota il presidente di Assotutela Michel Emi Maritato, che depositera’ domani in comune una raccolta firme per il territorio di Roma per non far applicare la massima accisa sulle case dei cittadini. “L’ipotesi principale studiata finora consiste nel dare ai comuni gli 8,4 miliardi dello Stato riducendo di pari importo la dotazione del Fondo di riequilibrio, che viene ripartito tra le diverse amministrazioni per assicurare a tutti i comuni, al di là della loro diversa capacità impositiva, il finanziamento del livello minimo di servizi pubblici garantito per legge. Il problema è che il fondo di riequilibrio vale all’incirca 9 miliardi. E, dando tutta l’Imu ai comuni, non ci sarebbero risorse sufficienti per garantire tutti i servizi essenziali attraverso il fondo.

Il rischio è che si ripeta una situazione analoga a quella dell’agosto scorso – conclude Maritato – quando alcuni comuni si sono trovati sull’orlo di una crisi di liquidità per aver ottenuto con l’Imu un gettito inferiore alle previsioni del Tesoro.

Secondo fonti governative, la nuova struttura dell’Imu potrebbe confluire nella Legge di stabilità per il 2013, che il Consiglio dei ministri dovrebbe varare martedì 9 ottobre”.

L’IMU E LA CHIESA

“Imu per la Chiesa? Niente affatto. È l’eterno rinvio, ormai c’è un braccio di ferro tra lo stato e la Chiesa, che potrebbe non pagare la tassa sui beni immobili ad uso commerciale nemmeno nel 2013. Il Consiglio di Stato ha infatti bocciato il decreto che avrebbe dovuto spiegare bene agli enti ecclesiastici come non evadere più le tasse. Si tratta del decreto attuativo della legge che prevede la reintroduzione dell’imposta sui beni commerciali della Chiesa, varata dopo mesi di polemiche. Il parere del Consiglio di stato sul regolamento attuativo, messo a punto dal ministero dell’Economia, era il tassello mancante per rendere effettiva l’estensione della tassa. Il ministero però avrebbe presentato un lavoro “riduttivo”, andando oltre le proprie competenze e i propri limiti, sostanzialmente per favorire la Chiesa”. Lo dichiara in una nota il presidente di Assotutela Michel Emi Maritato.

“Se verro’ eletto la mia lotta per il comune di Roma sara’ di istituire l’Imu per la Chiesa – prosegue il leader di Assotutela.

Per il Consiglio di Stato la disposizione contiene troppe eccezioni rispetto al principio generale di imposizione. Il Consiglio di Stato spiega come il ministero guidato da Vittorio Grilli sia andato ben oltre il potere che la legge sull’Imu alla Chiesa gli aveva concesso. In sostanza, Grilli non si è limitato, come doveva, a indicare in che modo calcolare le porzioni degli immobili usati a fini commerciali, ma si è dilungato a elencare tutte le situazioni nelle quali un ente non è commerciale e dunque, di fatto, esente dall’Imu.

Eppure, come stabilisce il comma 3 dell’articolo 91 bis della legge 24 marzo 2012, le norme per spiegare bene agli enti ecclesiastici come non evadere più le tasse dovevano essere già note nel maggio scorso. Il ritardo forzato è una vergogna evidente, bastava prendere a modello le norme già in vigore in diversi paesi europei.

Non esce bene da questa vicenda il governo Monti: troppo condizionato dai numerosissimi parlamentari filoecclesiastici, aveva emanato il decreto sostanzialmente per evitare la Procedura d’infrazione dell’Unione europea dopo trent’anni di scandalose esenzioni tollerate da tutti i Governi italiani. Nello stesso tempo, ha condonato totalmente l’Imu del 2012.

L’evasione dall’Imu sui beni ecclesiastici nella sola Roma ammonta a 25 milioni di euro, una somma di tutto rispetto che farebbe molto comodo alla capitale e alle molte città dove insistono parecchi beni ecclesiastici. In Italia l’evasione consiste un qualche centinaio di milioni di euro all’anno noi al governo di roma faremo del tutto per avere i soldi dei romani evasi dalla chiesa conclude Michel Emi Maritato canditato leader Comunali 2013″.

CHE FINE HA FATTO L’IDI

“Nessuno l’ha vista la bozza del piano industriale dell’Idi che deve essere presentata il prossimo 15 ottobre in procura. Un piano che dovrebbe salvare dall’abisso l’ospedale di via Monti di Creta e risollevare le sorti di camici bianchi e infermieri da agosto senza stipendio. Si sa che è pronta quella bozza perché chi l’ha redatta, ovvero Luca Voglino (di cui parleremo più avanti), un noto commercialista molto legato alla Congregazione e dalla Congregazione affiancato al direttore generale Vincenzo Boncoraglio (nominato il 7 agosto dalla magistratura), ne ha dato notizia venerdì scorso alle sigle sindacali. Ma le voci arrivate alla nostra associazione che circolano tra corridoi e reparti sono drammatiche”. Lo dichiara in una nota il presidente di Assotutela Michel Emi Maritato.

“Il 35 per cento del personale – tra medici e infermieri – verrà licenziato: sembrerebbe questa la strategia di risanamento dell’istituto dermopatico dell’Immacolata. ‘La beffa oltre la truffa’. In attesa di conoscere le sorti del polo dermatologico c’è un piccolo giallo sui cui vale la pena soffermarsi: la nomina di Luca Voglino. Sul sito della Congregazione dei figli dell’Immacolata Concenzione c’è un comunicato, datato 3 agosto, che annuncia la nomina del prefetto Boncoraglio per arginare gli effetti dell’amministrazione di Franco Decaminada. A un certo punto si specifica che “la Congregazione ha incaricato il dott. Luca Voglino, quale consulente, ad affiancare la Presidenza nel riorganizzare il Polo sanitario”.

Voglino è un commercialista, figlio di un dermatologo che per motivi scientifici e professionali ha frequentato per anni l’Idi. Il rapporto di Voglino con la Congregazione è dunque datato. Anche perché sembrerebbe che l’attuale direttore amministrativo, Francesco La Gatta, (assunto da Nicolella, l’ex agente segreto ora indagato, a sua volta ingaggiato da Decaminada come direttore del personale e della Logistica) prima di questa nomina faceva parte dello staff dello studio di Voglino.

Nel momento in cui Luca Voglino viene nominato è l’unico a mettere mano a tutto il papier di documenti della Congregazione. L’unico ad accertare le uscite e i vari ammanchi che hanno portato al crac e a studiare come poter salvare il salvabile. “A vantaggio di chi? – si chiedono i dipendenti – dell’azienda Idi o della Congregazione? Assotutela sarà a fianco dei dipendenti massacrati da queste scelte mettendo a disposizione i loro legali”.