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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Impresa Calabria punta sul Porto di Gioia Tauro Di fondamentale importanza l'istituzione della Zes

Impresa Calabria punta sul Porto di Gioia Tauro Di fondamentale importanza l'istituzione della Zes
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Risale a pochi giorni fa la presentazione al consiglio dei ministri, da parte del ministro Delrio, della bozza del Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica, per come previsto dall’art. 29 della L.164/2014 (di conversione del D.L. 133/2014 Sblocca Italia). Finalizzato a migliorare la competitività del sistema portuale e logistico, a favorire la crescita del traffico merci e delle persone, a promuovere l’intermodalità nel traffico merci, il piano prevede, al contempo, il riassetto, l’accorpamento e la riorganizzazione delle Autorità Portuali attuali.

Su tale tema si è confrontato il gruppo di lavoro che si occupa di mobilità, trasporti, logistica e infrastrutture, facente parte dell’Associazione politico-culturale Impresa Calabria, di cui Leader è il dott. Domenico Mallamaci, e che nella nota che segue esprime le proprie considerazioni in merito.

“Istituite con la L. 84/94, le Autorità Portuali si occupano della regolamentazione e sono proprietarie degli spazi portuali e delle infrastrutture mentre le imprese private sono concessionarie ed effettuano servizi.
Notevoli sono ad oggi le inefficienze riscontrate, soprattutto in merito alla capacità di presentare dei piani e dei progetti, nei tempi e nei modi compatibili con le esigenze della domanda di trasporto; basti pensare alla volatilità della domanda di transhipment a Gioia Tauro, che sconta pesantemente l’assenza di un interporto con un adeguato collegamento ferroviario verso le direttrici tirreniche e adriatiche, alla ZES ed alla sua attuazione: Malta, Tangeri, Enfidha sono vicinissimi a noi, per non parlare di Valencia e dei porti del Nord Europa.
Bene quindi la proposta di una cornice di programmazione strategica nazionale che indirizzi i futuri finanziamenti su interventi organicamente ad essi funzionali e coerenti con gli scenari della domanda. Bene anche l’istituzione di un’Autorità di Sistema Portuale, con competenze accentrate così per come previsto dal Regolamento UE in materia di servizi portuali in relazione all’Ente di Gestione del Porto, ma solo se ciò si traduce in incremento di efficienza ed efficacia delle funzioni e degli interventi, e non in un ampliamento del numero di Enti da coinvolgere, con inevitabile incremento di tempi e complessità burocratiche.
Secondo il modello ipotizzato, potranno essere istituite soltanto 8 Autorità di Sistema Portuale (AdSP):
• AdSP Nord Tirrenica: Genova, La Spezia, Savona e Massa Carrara
• AdSP Nord Adriatica: Venezia, Trieste, Ravenna e Ancona
• AdSP Tirrenica Centrale: Livorno, Piombino e Civitavecchia
• AdSP Sarda: Cagliari-Sarroch e Olbia-Golfo Aranci
• AdSP Campana: Napoli e Salerno
• AdSP Pugliese: Bari, Brindisi, Taranto e Manfredonia
• AdSP Calabra e dello Stretto: Gioia Tauro e Messina
• AdSP Siciliana: Palermo, Catania ed Augusta
Ciò che oggi lascia alquanto perplessi è l’accorpamento di Messina all’Autorità del Sistema Portuale Calabro, così come denominato “AdSP Calabra e dello Stretto: Gioia Tauro e Messina”.
Se è vero che da anni oramai persiste il problema dell’attraversamento dello Stretto, ad oggi non risolto, per l’assenza di un sistema di governance, di una cabina di regia che possa consentire l’istituzione di servizi di trasporto collettivo di attraversamento affidabili e cadenzati, non si comprende la necessità di accorpare le due Autorità Portuali, che nulla hanno a che vedere con questa problematica, e che già di per sé soffrono per le lungaggini burocratiche purtroppo associate alla redazione e approvazione di PRP, POT, che vedrebbero inevitabilmente incrementare il numero di pareri e di soggetti da coinvolgere.
Né, d’altro canto, tale scelta può essere condivisibile se inquadrata rispetto alla necessità di implementare, ai servizi di transhipment, servizi di completamento di tipo RO – RO, ad esempio, essendo ad essi già potenzialmente vocati porti dislocati lungo la fascia Ionica della Calabria. Inimmaginabile uno scenario poi, ultimo, in cui la sede dell’Autorità Portuale possa spostarsi da Gioia Tauro, porto appartenente alla rete CORE europea, cioè alla rete di I livello, per possibilità di investimenti e tempistica di realizzazione, porto del Mediterraneo, unica vera fonte di possibile sviluppo per una terra difficile come la nostra, a Messina, appartenente alla rete comprehensive, cioè di II livello.
Non essendo chiari i criteri tecnici che hanno indotto l’accorpamento dell’Autorità Portuale di Messina con quella di Gioia Tauro, né, in linea generale, quelli adottati per la definizione di tutte le aree accorpate, e onde escludere la (vogliamo sperare) remota possibilità che logiche politiche incomprensibili ed inopportune possano essere state decisive in tal senso, si chiede la modifica della bozza proposta dal Ministro Delrio, con la conseguente istituzione di una unica Autorità del Sistema Portuale per la Calabria intera, al pari di quanto avvenuto per la Puglia, la Campania, la Sardegna”
La nota si conclude con le considerazione di Mimmo Mallamaci “si ritiene inimmaginabile uno scenario che preveda la sede di tale Autorità a Messina; chiediamo pertanto al nostro Governatore, che tanto si è speso in campagna elettorale a favore del sistema portuale di Gioia Tauro, una presa di posizione ferma e chiara, a tutela non solo del nostro porto, ma della Calabria intera. Non vorremmo trovarci di fronte all’ennesimo scippo; ne abbiamo subiti abbastanza e la speranza è che la nuova giunta, ed in particolare l’assessore delegato al sistema portuale prof. F. Russo, sappia far tesoro di tutte le proposte e istanze che in questi giorni si sono levate a difesa dell’autorità portuale di Gioia Tauro. Noi come associazione siamo pronti a dare il nostro contributo nell’interesse dello sviluppo dell’area di Gioia Tauro da sempre dimenticata nonostante i tanti proclami fatti nel tempo”.