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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Illeciti contributi Ue, sequestro beni per 700 mila euro

Illeciti contributi Ue, sequestro beni per 700 mila euro

Undici le persone indagate a Crotone, tra cui un assessore comunale

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Illeciti contributi Ue, sequestro beni per 700 mila euro

Undici le persone indagate a Crotone, tra cui un assessore comunale

 

 

(ANSA) CROTONE – Sono 11 le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Crotone sulla percezione illecita di finanziamenti comunitari che ha portato al sequestro di beni mobili, immobili e disponibilità bancarie per un importo, secondo quanto è stato specificato successivamente dalla Guardia di finanza, di 635 mila euro. A carico delle persone indagate vengono ipotizzati i reati di truffa aggravata, falso, favoreggiamento personale e false comunicazioni sociali. L’indagine riguarda, in particolare, un finanziamento agevolato richiesto ed ottenuto, ai sensi della legge 488, da una società di capitali con sede a Crotone del settore della logistica. A fronte di un investimento di due milioni e 300 mila euro per la realizzazione di opere murarie e l’acquisto di macchinari industriali, all’impresa era stato concesso un contributo a fondo perduto di un milione e 906 mila euro da corrispondere in tre distinte tranche sulla base della documentazione di spesa attestante lo stato d’avanzamento dei lavori. Tra i requisiti indispensabili per l’erogazione del finanziamento, la normativa richiede, oltre alla dimostrazione delle spese, anche l’adeguamento del capitale sociale a garanzia della consistenza patrimoniale dell’impresa. Attraverso l’esame della documentazione e di alcuni testi e un’approfondita indagine bancaria i finanzieri hanno accertato la fittizietà dei conferimenti effettuati dai soci in conto aumento del capitale sociale. I riscontri effettuati, infatti, secondo quanto riferito dalla Guardia di finanza, hanno dimostrato che i versamenti dei soci, per un ammontare superiore ad ottocentomila euro, sono stati eseguiti utilizzando un prestito iniziale, ottenuto da una persona compiacente, che veniva immediatamente impiegato per disporre il pagamento della fattura d’acconto emessa dalla società che aveva ceduto il capannone industriale oggetto dell’investimento. Pagamento anche questo solo formalmente regolare in quanto le somme in questione venivano restituite, direttamente o tramite di altri soggetti concorrenti, nella disponibilità dei soci dell’impresa acquirente, i quali potevano così riutilizzarle per simulare ulteriori conferimenti in conto capitale. In tal modo, a detta degli investigatori, è stato alimentato un circuito finanziario apparentemente corretto ma in verità ingannevole, al punto da determinare l’accreditamento della prima quota del contributo di 635 mila euro. L’indagine ha consentito il blocco delle successive tranche e l’avvio delle procedure di revoca del finanziamento. La Guardia di finanza ha anche interessato la Procura regionale della Corte dei conti in relazione al danno erariale connesso all’indebita percezione delle provvidenze pubbliche.

Un ex assessore comunale di Crotone, Arcangelo Curto, del centrodestra, è tra gli 11 indagati dell’inchiesta, denominata ‘Raggiro’, che ha portato al sequestro di beni per un valore di 635 mila euro per una presunta truffa ai danni dell’Unione europea. Indagato anche un ex consigliere comunale sempre di Crotone, Giacomo Pantaleone Elia, anch’egli del centrodestra, ed i due titolari della società, la Cmn srl, che aveva ottenuto il finanziamento, Antonio Marafioti, di 41 anni, e Audino Caputo, di 44, che sarebbero stati gli ideatori della truffa. Curto ed Elia sono indagati nell’inchiesta nella qualità di imprenditori e non di amministratori comunali. L’inchiesta è servita a bloccare l’erogazione della seconda tranche del finanziamento, che stava per essere liquidata, dopo che le persone coinvolte nella truffa avevano ottenuto un primo contributo per un valore corrispondente ai beni sequestrati. Altre due persone sono state denunciate con l’accusa di favoreggiamento. Il Procuratore della Repubblica di Crotone, Raffaele Mazzotta, ha parlato di “‘rabbia istituzionale’ per la scoperta di un ulteriore caso in cui finanziamenti pubblici che sarebbero dovuti servire per creare occupazione e sviluppo in un territorio così difficile e complesso come quello di Crotone sono stati viceversa oggetto di attività truffaldina”. “Da parte della Procura della Repubblica di Crotone – ha aggiunto Mazzotta – c’é il massimo impegno al fine di accertare eventuali altre truffe analoghe e reprimere così un malcostume che è intollerabile”. La Cmn, secondo quanto riferito dal Comandante provinciale di Crotone della Guardia di finanza, colonnello Teodosio Marmo, e dal comandante della Compagnia, capitano Mario Celso, aveva ottenuto il contributo comunitario per la realizzazione di un impianto logistico per la distribuzione di prodotti agroalimentari malgrado non disponesse né di un capitale sociale adeguato, né di mezzi patrimoniali propri per accedere alle agevolazioni.

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