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TAURIANOVA (RC), VENERDì 26 APRILE 2024

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Il Turista fai da te. Il Salento e l’orda dei profughi L’osservazione di Antonio Giangrande

Il Turista fai da te. Il Salento e l’orda dei profughi L’osservazione di Antonio Giangrande
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La meta del turista fai da te che arriva in Salento è il mare, il sole, il
vento ma è stantio a metter mano nel portafogli e nell’intelletto. C’è tanta
quantità, ma poca qualità.

Il turista fai da te che arriva nel Salento è come un profugo in cerca
spasmodica di benessere gratuito. Crede nei luoghi comuni e nei pregiudizi,
nelle false promesse e nelle rappresentazioni menzognere mediatiche.

Con prenotazione diretta last minute, al netto dell’agenzia, prende un
appartamento con locazione al ribasso e con pretesa di accesso al mare. Si
aggrega in gruppo per pagare ancora meno. Ma a lui sembra ancora tanto. Poi
si meraviglia della sguaiatezza di ciò che ha trovato. Tutto l’anno fa la
spesa nei centri commerciali e pretende di trovarli a ridosso del mare. Non
vuol fare qualche kilometro per andare al centro commerciale più vicino, di
cui i paesi limitrofi son pieni, e si lamenta dei prezzi del negozietto
stagionale sotto casa. Durante l’anno non ha mai mangiato una pizza al
tavolo e quando lo fa in vacanza se ne lamenta del costo. Vero è che il
furbetto salentino lo trovi sempre, ma anche in Puglia c’è la legge del
mercato: cambia pizzeria per il prezzo giusto.

Il turista fai da te tutto l’anno vive in palazzoni anonimi, arriva in
Salento e si chiude nel tugurio che ha affittato con poco e poi si lamenta
del fatto che in loco non c’è niente, nonostante sia arrivato nel Salento,
dove ogni dì è festa di sagre e rappresentazioni storiche e di visite
culturali, che lui non ha mai frequentato perché non si sposta da casa sua.
Comunque una tintarella a piè di battigia del mare cristallino salentino è
già una soddisfazione che non ha prezzo.

Il turista fai da te si lamenta del fatto che sta meglio a casa sua (dove si
sta peggio per cognizione di causa) e che qui non vuol più tornare, ma,
nonostante il piagnisteo, ogni anno te lo ritrovi nella spiaggia libera
vicino al tuo ombrellone. Si lamenta della mancanza di infrastrutture.
Accuse proferite in riferimento a zone ambientali protette dove è vietato
urbanizzare e di cui egli ne gode la bellezza. A casa sua ha lasciato
sporcizia e disservizi, ma si lamenta della sporcizia e della mancanza di
servizi stagionali sulle spiagge. Intanto, però, tra una battuta e l’altra,
butta cicche di sigaretta e cartacce sulla spiaggia e viola ogni norma
giuridica e morale. La raccolta differenziata dei rifiuti, poi, non sa cosa
sia. Ogni discorso aperto per socializzare si chiude con l’accusa ai
meridionali di sperperare i soldi pagati da lui. Lui, ignorante, brutto e
cafone, che risulta essere, anche, evasore fiscale.

Il turista fai da te lamentoso è come il profugo: viene in Salento e si
aspetta osanna, vitto e alloggio gratis di Boldriniana fattura. Ma nel
Salento accogliente, rispettoso e tollerante allora sì che trova un bel:
Vaffanculo…