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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Il Tar accoglie il ricorso del Mdc per indire le elezioni regionali, la soddisfazione di Giorgio Durante

Il responsabile regionale dell’Associazione commenta: “Finalmente si mette fine a questa fase acquitrinosa, dove la politica calabrese ha dimostrato ancora una volta di non fare l’interesse dei cittadini ma di badare solo alle convenienze di bottega”

Il Tar accoglie il ricorso del Mdc per indire le elezioni regionali, la soddisfazione di Giorgio Durante

Il responsabile regionale dell’Associazione commenta: “Finalmente si mette fine a questa fase acquitrinosa, dove la politica calabrese ha dimostrato ancora una volta di non fare l’interesse dei cittadini ma di badare solo alle convenienze di bottega”

 

 

Esprime grande soddisfazione Giorgio Durante responsabile Movimento difesa
del Cittadino calabrese, sottoscrittore come elettore calabrese del ricorso,
sulla decisione del Tar che ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato
Gianluigi Pellegrino per il Movimento Difesa del Cittadino e che ha ordinato
alla Regione Calabria l’indizione delle elezioni che la Giunta rifiutava,
con goffe tecniche dilatorie, nonostante le dimissioni dell’ex Presidente
Scopelliti risalgano a cinque mesi fa. Il responsabile Regionale
dell’Associazione commenta: “Finalmente si mette fine a questa fase
acquitrinosa, dove la politica calabrese ha dimostrato ancora una volta di
non fare l’interesse dei cittadini ma di badare solo alle convenienze di
bottega, anche nell’ambito degli stessi schieramenti politici, il TAR mette
fine a questo stillicidio quotidiano che prolungava l’agonia di una giunta,
già morta nel momento della sentenza contro il presidente Scopelliti, giunta
che ha continuato a prendere decisioni e a gestire fondi pubblici”.

“C’è voluto il giudice amministrativo per ristabilire la minima legalità
democratica e costituzionale – commenta l’avvocato Gianluigi Pellegrino che
ha proposto il ricorso accolto dal Tar. Con la connivenza – di tutte le
parti politiche – aggiunge – si stava verificando un autentico scempio di
elementari regole democratiche. Un consiglio e una giunta sciolti
continuavano non solo a prendere indennità ma anche a dare contributi,
stipulare contratti, assunzioni, incarichi e avevano avuto anche la
protervia di modificare la legge esistente proprio per auto-attribuirsi il
potere di NON indire le elezioni. Cose da terzo mondo. E il tutto nel
silenzio non solo di tutti i partiti ma anche delle istituzioni che
sarebbero dovute intervenire come impone l’art. 126 della Costituzione a
cominciare dal Governo. Per fortuna c’è un associazione di cittadini come
MDC che, come già in passato chiese e ottenne per la Regione Lazio (dove la
Polverini dimissionaria rifiutava l’indizione), ora ha ottenuto dal giudice
amministrativo il ristabilimento di minime regole costituzionali. La vicenda
– conclude – dovrebbe fare riflettere quanti vorrebbero assegnare a queste
realtà regionali persino il potere di formare il Senato della Repubblica”.