Il sottosegretario Zoppini indagato per frode fiscale, si dimette
redazione | Il 16, Mag 2012
Le ipotesi di reato sono frode fiscale e dichiarazione fraudolenta
Il sottosegretario Zoppini indagato per frode fiscale, si dimette
Le ipotesi di reato sono frode fiscale e dichiarazione fraudolenta
(ANSA) ROMA – Dopo Carlo Malinconico, si dimette un altro esponente del governo Monti. Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Zoppini lascia l’incarico a via Arenula dopo aver ricevuto dalla procura di Verbania un avviso di garanzia e un invito a presentarsi all’autorità giudiziaria nell’ambito di un’inchiesta sulla società Giacomini, azienda leader nella produzione di rubinetti e impianti di raffreddamento con oltre mille dipendenti e sedi in diverse parti del mondo. L’accusa nei confronti dell’ormai ex sottosegretario è pesante e riguarda la sua attività di avvocato, precedente alla nomina al ministero: concorso in frode fiscale e dichiarazione fraudolenta. Secondo l’ipotesi dei magistrati piemontesi, attraverso la sua attività di consulenza, Zoppini avrebbe aiutato i titolari della Giacomini a realizzare una frode fiscale internazionale. E, proprio per questa consulenza, avrebbe ottenuto compensi in denaro, in nero e su conti esteri. Proprio ieri c’é stata una svolta nell’inchiesta: i fratelli Corrado ed Elena Giacomini, titolari dell’azienda, sono stati arrestati nelle rispettive abitazioni di Orta San Giulio e San Maurizio, sede della ‘Giacomini’. “Sono emersi gravi e reiterati reati di frode fiscale – hanno affermato gli inquirenti dopo gli arresti – con trasferimento e riciclaggio di ingenti somme di denaro all’estero, che hanno disvelato un collaudato sistema di frode e ripulitura del denaro”. Indagando su questi aspetti, che avrebbero portato gli uomini della Guardia di Finanza ad effettuare perquisizioni anche in Marocco e Lussemburgo, gli inquirenti si sarebbero imbattuti in una sorta di contabilità ‘parallela’ della Giacomini. Documenti extracontabili trovati nel corso di una verifica fiscale nella sede della società a San Maurizio d’Opaglio che hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Zoppini. “Ho piena fiducia nell’operato della magistratura – ha detto l’ex sottosegretario confermando l’avviso di garanzia – e ritengo di poter chiarire ogni aspetto che mi riguarda” in relazione “a vicende delle quali mi sono occupato professionalmente anni fa”. “Ritengo però – ha aggiunto – che la situazione che si è creata sia oggettivamente incompatibile con la funzione di sottosegretario al ministero della Giustizia”. E dunque, conclude, “per non pregiudicare l’azione del Governo e del ministro della Giustizia, che ringrazio per la fiducia che mi hanno voluto accordare, ritengo necessario rassegnare le dimissioni”. Parole apprezzate dal Guardasigilli Paola Severino, che ha saputo della vicenda durante la sua visita negli Stati Uniti: “esprimo – ha sottolineato – la mia fiducia e il mio profondo apprezzamento per il proficuo lavoro svolto dal professor Andrea Zoppini in questi mesi in qualità di sottosegretario. Ho accolto con dispiacere le sue dimissioni che, nonostante le mie insistenze, ha ritenuto di dover confermare”. “Comprendo – ha concluso il ministro – la sua esigenza di poter così far valere pienamente le proprie ragioni nella sede appropriata”.