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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Il segretario-questore Giovanni Nucera ricorda Franco Fortugno

Il segretario-questore Giovanni Nucera ricorda Franco Fortugno

“Aveva un forte senso di rispetto delle Istituzioni”

Il segretario-questore Giovanni Nucera ricorda Franco Fortugno

“Aveva un forte senso di rispetto delle Istituzioni”

 

 

Il segretario-questore del Consiglio regionale, Giovanni Nucera, ha presenziato ieri a Locri alla cerimonia in ricordo del Vicepresidente del Consiglio regionale, Franco Fortugno. Di seguito la sua dichiarazione.

“Ricordare il collega Franco Fortugno ed onorarne la memoria è non solo un dovere istituzionale, ma rappresenta il perdurare coerente di un impegno della massima istituzione elettiva calabrese nell’azione di contrasto della cultura della violenza criminale e mafiosa. Ho avuto l’onore di rappresentare il Consiglio regionale alla sobria cerimonia di Locri, non per questo meno carica di sincera emotività, ricordando Franco con i famigliari, la sua bontà d’animo, la sua mitezza caratteriale, la sua caparbia forza nel confronto politico ed istituzionale. La sua tragica scomparsa rimane dunque un richiamo alto alle responsabilità individuali e collettive per chi è chiamato dal popolo ad assumere pubbliche responsabilità per il bene comune. E Franco Fortugno aveva queste capacità, il senso di rispetto delle istituzioni e dello Stato, frutto di una intensa militanza nei gruppi cattolici universitari, nella Democrazia Cristiana e, infine nella Margherita. Per questi motivi, la sua scomparsa perpetrata con modalità agghiaccianti, obbliga tutti ad una continua riflessione e induce a rafforzare ognuno di noi l’impegno quotidiano al servizio delle nostre popolazioni per togliere la nostra regione dalla sua condizione di colpevole abbandono in cui langue da decenni, e non per colpa dei calabresi, liberando le nostri migliori risorse, le intelligenze e l’entusiasmo delle giovani generazioni desiderose di rimanere a lavorare qui per costruire un futuro non più inficiato dal malaffare e dal condizionamento dei poteri criminali”.