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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Il rumore del traffico fa ingrassare Lo dice uno studio svedese

Il rumore del traffico fa ingrassare Lo dice uno studio svedese
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Vivere accanto a una strada trafficata potrebbe aumentare il rischio di obesità:
lo dimostra il primo studio sugli effetti dell’inquinamento acustico sulla vita.
Gli scienziati hanno svolto una ricerca a proposito dell’inquinamento acustico di
queste strade con traffico elevato ed i suoi effetti. Infatti, il rumore impedisce
o interrompe il sonno di questi residenti che si sentono più stanchi e sfiniti di
quando si è andati a letto. Per questo motivo il sonno non solo non è stato riposante,
ma ha creato un senso di sfinitezza durante il giorno tanto da non avere l’energia
per allenarsi. Lo studio, pubblicato sul British Medical Journal, sostiene che lo
stesso dato viene sostanzialmente confermato con le persone che vivono nei pressi
di un aeroporto. Di fatto hanno più probabilità di soffrire di sovrappeso a causa
dei problemi di inquinamento acustico. Andrei Pyko, autore principale dello studio
del Karolinska Institute della Svezia, una università medica svedese nella città
di Solna, spiega che il rumore del traffico è un comune inquinamento ambientale
che aumenta a causa dell’urbanizzazione. “L’impatto del rumore sulla salute è molto
vario, ma i problemi principali sono correlati al sonno, che provoca cambiamenti
nei livelli di ormoni dello stress e ha effetti negativi sul sistema cardiovascolare”,
aggiunge il dottor Pyko.I risultati suggeriscono anche che il rumore del traffico
può anche interessare il sistema metabolico, che potrebbe portare a obesità e diabete
di tipo 2. “Il rumore del traffico può influenzare le nostre funzioni cardiovascolare
e metaboliche attraverso i disturbi del sonno, stress cronico”. “Il sonno è un modulatore
del rilascio di ormoni, della regolazione del glucosio e della funzione cardiovascolare”.
“Disturbi del sonno possono pertanto influire sulla funzione immunitaria, influenzare
il controllo dell’appetito e l’energia spesa.” In somma, per Giovanni D’Agata,
presidente dello “Sportello dei Diritti [1]” una notte più breve può influenzare
l’appetito e il dispendio energetico promuovendo a sua volta l’obesità.